Strutture oltre. Un blocco di alabastro ''sezionato'' produce un limitato numero di lastre dello spessore di qualche centimetro. I dischi irregolari cosi' ottenuti diventano la base per un lavoro di scavo.
a cura di Angela Madesani
Un blocco di alabastro “sezionato” produce un limitato numero di lastre dello spessore di qualche centimetro. I dischi irregolari così ottenuti, diversi nella trasparenza e nelle venature, diventano la base per un lavoro di scavo orchestrato su più livelli di profondità. Nicoletta Frigerio, cercando di “rubare”il disegno del ghiaccio, incide i piani bianchi e con pazienza porta alla luce delle strutture che sembrano racchiuse nella materia e che vanno ben oltre l’idea originaria della cristallizzazione dell’acqua.
Riflettendo sul concetto di positivo e negativo, procede in un secondo momento alla realizzazione di calchi in carta che, a seconda del verso, possono essere letti come interni con relative depressioni, oppure come esterni con elementi in rilievo. “Mi piace inoltre ritrovare in questo suo recente lavoro”, scrive Angela Madesani nella presentazione in catalogo, “il concetto di unità e frammento sul quale ricerca da anni: il sasso e le singole lastre. (…) Si è dovuta porre di fronte ad esso con una certa delicatezza. L’alabastro è un materiale complesso, che deve essere protetto dalla luce, che necessita di tempo per essere colto in tutta la sua ricchezza e in tutte le sue potenzialità. Anche qui si va oltre la lettura immediata delle cose”. La mostra si completa con l’ascolto della registrazione del suono dei ghiacci artici. “Anche qui è l’andare oltre, è la capacità di cogliere un suono in un apparente paesaggio del silenzio”.
Inaugurazione 8 giugno ore 18
Spaziotemporaneo
via Solferino, 56 -Milano
Martedi' - venerdi' 16.30-19
Ingresso libero