Isabella Fusco
Simone Longaretti
Francesco Penci
Diego Ravotto
Francesca Martinoli
Stefano Romano
Senza Traccia. 'Il paesaggio contemporaneo produce autonomamente i propri paesaggi' e in questa citazione sembra esserci la chiave di lettura dei 4 lavori selezionati per questa mostra. Il progetto, ideato e curato da Francesca Martinoli e Stefano Romano, vuole essere una micro vetrina in citta', di alcuni tra i lavori piu' interessanti sviluppati dagli studenti dell'accademia 'Carrara' di Belle Arti di Bergamo.
Progetto ideato e curato da Francesca Martinoli e Stefano Romano.
Il progetto vuole essere una micro vetrina in città, di alcuni tra i lavori più interessanti sviluppati dagli studenti
dell’accademia “Carrara” di Belle Arti di Bergamo, una sorta di primo approccio professionale ad un mondo che finora
hanno conosciuto soltanto tra i banchi dell’Accademia.
Questa rassegna di mostre che si svolgerà con cadenza regolare ogni due mesi per una settimana negli spazi della
galleria viamoronisedici a Bergamo, può davvero essere considerato una prova d’autore. Un rafforzamento dell’idea
fondante della galleria di far dialogare gli artisti affermati con i giovani artisti.
Settimanale vuole essere anche il tentativo di soddisfare il desiderio, da parte dell’accademia, di dialogare in maniera
incisiva e nuova col territorio.
Ogni prova d’autore avrà un sottotitolo, che sarà anche un’ulteriore chiave di lettura dei lavori esposti.
Settimanale #3
senza traccia
Il paesaggio contemporaneo produce autonomamente i propri paesaggi, in questa citazione sembra in qualche modo
esserci la chiave di lettura dei 4 lavori selezionati per questa mostra. Quattro lavori che apparentemente e formal-
mente sembrano non avere nulla in comune. Eppure avvicinandosi, ascoltandoli, sentendone lo spazio denso dentro
cui ci trasportano, cose in comune ne hanno, il luogo dell’abbandono, lo scarto sociale, la paura di esserci e di essere
riconosciuto. Un luogo abbandonato dove l’acqua ha lasciato il segno del suo passaggio [Isabella Fusco], ammorbi-
dendo spigoli e colori, lasciando una patina morbida che parla di quotidianità passate, di vite spostate, di abitudini
cambiate e di entropia.
Uno scorfano racconta la tristezza del marchio sociale che in maniera addirittura leggera gli
abbiamo dato [Simone Longaretti] e che è diventato il marchio di tutte le persone che rimangono ai margini della so-
cietà per motivi estetici; una società in cui per vincere devi mostrare la tua faccia migliore, devi essere bello, perfetto,
integrato e al centro dell’attenzione, ecco allora che delle mani ti accolgono in galleria [Francesco Penci], cercando di
regalarti una visita più comoda, mettendosi al tuo servizio, scomparendo quasi nelle tue necessità.
Una diapositiva
sembra essere l’unica cosa chiara da guardare nella mostra [Diego Ravotto], precisa ed uguale a se stessa, ma anche
in questo caso la riflessione si spinge oltre la superficie che i giovani artisti mettono li quasi come un’esca a cui ab-
boccare per portarci tutti dentro un altro mondo, più profondo, fatto di segni personali, profondi ed incisivi, segni che
ci parlano di incertezze, paure, angosce che il nostro mondo tenta sempre più di non farci vedere e che questi artisti
ci mostrano in modo silenzioso ed entropico.
Inaugurazione venerdi 18 giugno - ore 18
viamoronisedici spazioarte
via Moroni 16a, Bergamo
orari d’apertura da martedì a sabato, ore 16 -19.30
ingresso libero