Unfinished route. Mostra personale e performance dell'artista. ''E' un percorso che non posso completare, perche' e' legato alla mutevolezza del mio sentire, e' quello che avverte sulla pelle l'intensita' di quello sguardo...''.
Scopro la meraviglia delle ombre, ogni istante in ogni luogo. Ovunque, dentro e fuori me. Alcuni ne danno una spiegazione scientifica: l’ombra è quel fenomeno che si genera quando un corpo è investito da una fonte luminosa. Altri ne danno differenti motivazioni e connessioni emotive.
Nell’immaginario collettivo c’è poi la “zona d’ombra” dell’individuo che va riconosciuta in quanto tale per poter essere sconfitta, essendo considerata intralcio alla serenità.
E tanto altro…
Provo una forte emozione pensando a un palco dove in passato all’ombra è stato dato il nome di Karagoz (“occhio nero”), e all’energia interna di quella dimensione.
Nel teatro della mia vita, vorrei poter tingere il mio corpo del colore di quel particolare occhio e muovermi tra le tonalità visibili senza perdere di vista quell’idea di nero.
“Qualsiasi tipo di scatola può essere aperta, così come è stata prodotta. Bisogna sempre credere che sia possibile”
UNFINISHED ROUTE è un percorso che non posso completare, perché è legato alla mutevolezza del mio sentire, è quello che avverte sulla pelle l’intensità di quello sguardo.
Si muove in simultanea con la continua mobilità dell’ombra .
Il limite di una scatola non mette a tacere le emissioni sonore che genera…
Il mio sogno resta quello di percepire l’ombra dello Zenith .
Carla Paiolo
Su…UNFINISHED ROUTE
Quinalong continuava ad interrogarsi: “ perché l’uso spasmodico di quel nero? Il colore delle tenebre, dell’ignoto, del mistero … Perché tanto bisogno di oscurare la realtà? Ci hanno sempre insegnato che la luce dà la vita, che l’alba è la continua rinascita del mondo, che la percezione è conoscenza” … Qin Shi Huang era occupato nel completamento dell’opera, voleva terminare, in solitudine, senza alcun tipo di spiegazione. Ma a quel punto rispose: “ Completa il ciclo Quinalong. Niente può essere senza il suo contrario, niente è quello che appare alla prima impressione. Se spostiamo l’angolazione tutto cambia significato, allora la tenebra diventa materna, l’ignoto conoscenza, la paura un punto di forza. È l’abisso che ci rende liberi, è l’assenza che ci rimembra l’importanza dell’essere. Perché non gioire nel buio?... E’ tutto dentro di noi …”
Carlotta De Sanctis
Opening 19 giugno con performance
Opening: Saturday, 19 June 2010 at 18:30 - 21:30
Hush Gallery
Caferaga Mh. Miralay Nazim Sk.20 Bahariye-Kadikoy - Istanbul
Everyday 11:00 - 21:00
Ingresso libero