Nude City. Con questa mostra l'artista racconta il filo conduttore della sua opera: le vedute urbane di New York, la citta' nascosta, diversa da quella turistica e famosa, il vero specchio degli Stati Uniti. In esposizione anche nudi femminili, donne raccontate attraverso il loro corpo.
a cura di Maria Ida Gaeta e Lea Mattarella
Il Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione ‐ Sovraintendenza ai Beni
Culturali, in collaborazione con MACRO, Museo dʹArte Contemporanea Roma, Casa delle Letterature e
Italiana presenta NUDE CITY, una mostra di BERNARDO SICILIANO a cura di Maria Ida Gaeta e Lea
Mattarella in allestimento negli spazi di MACRO Testaccio – la Pelanda (piazza Orazio Giustiniani, 4) dal 24
giugno sino al 25 luglio 2010.
“Ci sono otto milioni di storie nella città nuda” dice il narratore all’attacco di The Naked City, il capolavoro
di Jules Dassin, film che più d’ogni altro coglie l’intima essenza dell’esperienza metropolitana. Sublimata
non dalla preconfezionata New York “parco a tema”, quella di Midtown, dei turisti e dello shopping, bensì
dalla città vera, appartata, severa, pericolosa, intensa. È la stessa fascinazione che mezzo secolo più tardi
coglie un giovane pittore italiano, che da Roma decide di vivere nel cuore dell’esperienza americana, per
scoprire la città vera, le sue luci, le forme e i suoi spazi. È così che dal 1996 Bernardo Siciliano dipinge New
York, i volumi severi delle sue periferie, il tempo scandito delle strade vuote, i parcheggi immobili, i
chiaroscuri disegnati da raggi radenti.
Una pittura della realtà, scandita dalla passione per l’osservazione e la
contemplazione del grande spettacolo americano, che con la sua naturalezza e spontaneità costruisce e
modella lo spazio a specchio dell’anima. Quindi i corpi. Uomini e donne che posano nudi. Un’altra
naturalezza, un’altra bellezza, un’altra contemplazione. Ancora l’importanza dello spazio e quella del tempo
necessario. Necessario a capire, a scavare senza paura nelle forme e nell’evoluzione di un’anatomia, del suo
mostrarsi ma non del suo esporsi, per tutto ciò che l’occhio dell’artista sa cercare, registrare e poi raccontare,
trasformando quella eccitazione, l’attesa e la relazione, in una storia, in un romanzo. I nudi e la città. Il
dentro e fuori, gli interni e gli esterni, soprattutto lo sguardo dell’artista alla prova, al cospetto di New York,
con la sua narratività, col suo patrimonio di icone, segni, prototipi. Bernardo Siciliano affronta la sfida con la
concentrazione, la dedizione, la febbrile eccitazione, la riflessione e l’abbandono indispensabili. I quadri di
questa mostra sono il prodotto e l’effetto di questa tensione, di questa prova e di questa sfida. Ancora una
volta giocate dentro e fuori, dentro e fuori il sé dell’artista.
Bernardo Siciliano ha esposto più volte in Italia. Con NUDE CITY racconta quello che è sempre stato il filo
conduttore della sua opera: “...dipingo da molto tempo vedute urbane. Fin da quando ho vissuto a Roma ho
dipinto la mia città – dice Siciliano – da più di dieci anni vivo a New York, che è diventata il tema dei miei
quadri. Amo però rappresentare una New York più nascosta. Una città diversa da quella turistica e famosa,
ma che è il vero specchio degli Stati Uniti... In NUDE CITY ho voluto anche dipingere, oltre la “città nuda”,
alcune figure femminili raccontandole attraverso il loro “corpo”, quasi desiderando che questi soggetti e
questi nudi potessero “respirare”, grazie a una narrazione niente affatto naturalistica, legata invece a una
ispirazione e a un vero e proprio sentimento di classicità”.
Bernardo Siciliano è nato a Roma nel 1969. Comincia a dipingere in giovane età e tiene la sua prima
personale alla Galleria Carlo Virgilio di Roma nel 1986, nella quale espone una serie di pastelli su carta: ʺle
terre della cromia mediterranea, leggera come la polvere perduta dalle ali delle farfalleʺ, come scrive Attilio
Bertolucci nellʹintroduzione al catalogo. Nel 1991 si tiene la mostra personale presso la Galleria Il Gabbiano
di Roma, dove Siciliano presenta una serie di paesaggi romani, nei quali è chiara la sua adesione alla pittura
di realtà, sostenuta dalla materia ʺtesa, lavorata, sinceraʺ (Roberto Tassi). I ritratti sono soggetto privilegiato
di una mostra presentata a Roma, 1993; nello stesso anno l’artista è invitato a Palazzo delle Esposizioni per la
collettiva Giovani Artisti IV.
Tra le collettive di questo periodo ricordiamo: Paesaggi italiani (Firenze, Palazzo
degli Affari 1994) e Capolavori contemporanei (Perugia, Rocca di Umbertide 1994). Nel 1996 Bernardo Siciliano
si trasferisce a New York, ne scopre la luce e comincia a dipingerne gli edifici industriali che si affacciano sul
fiume, i parcheggi: le visioni della metropoli americana declinata nelle diverse stagioni e ore del giorno.
Nel 1999 inizia ad esporre a New York; “Urban Views” è la sua prima personale presso Forum Gallery , a
seguire “Bernardo Siciliano” nel 2003, “New Paintings” nel 2006 e la recente conclusasi nel marzo 2010.
Continua a esporre anche in Italia, con personali e collettive: XXI Quadriennale Italia 1950‐1990 (Roma,
Palazzo delle Esposizioni 1996), Da Fattori a Burri, (Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 1998), Sulla pittura ‐ Artisti
italiani sotto i 40 anni, (Conegliano, Palazzo Sarcinelli, 1999), Sui Generis (Milano, Pac, 2000).
Nel 2003 è tra i protagonisti delle prime tre tappe del progetto Italian Factory tra gli eventi collaterali della
50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della
Promotrice delle Belle Arti di Torino, dove entra anche a far parte del progetto di Fabrizio Ferri, Ritratti.
Nel 2004 espone alla Galleria Forni di Milano e nel 2005 tiene una personale a Palazzo della Ragione, sempre
a Milano. Nello stesso anno a Roma, al Chiostro del Bramante, presenta Jet‐lag.
Nel 2006 si affaccia al mercato asiatico con “Chinatown” una mostra personale presentata nello stesso anno a
Milano, Fondazione Durini prima, a Shanghai nel prestigioso Liu Hai Su Art Museum poi.
Una prima monografia antologica, dedicata al suo lavoro degli ultimi dieci anni è edita da Electa.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale a cura di Maria Ida Gaeta e Lea Mattarella
con un racconto di Alessandro Piperno.
Ufficio Stampa
Francesca Martinotti
06 97848570
martinotti@lagenziarisorse.it
Inugurazione: mercoledì 23 giugno: preview per la stampa ore 12 e opening alla presenza dell’artista ore 19
La Pelanda - Centro di produzione culturale
piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
da martedì a domenica dalle 16 alle 24
ingresso MACRO + MACRO Testaccio, 4.50 intero, 3 ridotto, valido 7 giorni