Gioco di se'. Con questa mostra personale l'artista continua la riflessione (un po' sfrontata) su di se'
Scrivevo sul catalogo della prima mostra personale di Barbara Tedesco:
"se potessimo raccogliere un dato comune a tutti gli artisti della storia di tutte le culture, forse l’unico realmente presente dalle origini ai giorni nostri è in quel dire con il corpo in quel parlare di sé comunque, di quell’impossibile negare di ESSERCI QUI ED ORA, dentro e fuori di sé: irriducibile presenza di una dualità originaria e dialogante, di
quello specchio evocato da Velázquez, che diviene tutt’uno con l’Altro che stentiamo a riconoscere perché troppo somigliante a ciò che fugge nell’abisso della riflessione.
Con questa mostra Barbara Tedesco continua la riflessione (un po’ sfrontata) su di sé. Sembra chiedersi che cosa può provocarci ancora: darci del tempo,
metterlo al nostro passo, sottrarre i nostri figli a Cronos? Scrive: "Ho iniziato a dipingere pensando totalmente a me stessa".
Corpo e tempo sono in gioco oggi più che mai nel dibattito artistico contemporaneo, basti citare il titolo dell’ultimo libro di Francesca Alfano Miglietti
'Nessun tempo, nessun corpo'.
Da Bacon a Marlene Dumas, da Rainer a Stelark, da Marina Abramovic a Orlan, ovvero il degrado del corpo / il suo linguaggio / la sua
presenza-apparenza: dei tre campi di ricerca che implicano differenti linguaggi e media (pittura, fotografia, happening, video, ecc) Barbara Tedesco si
ritrova nel primo, sceglie comunque la pittura. Intuisce che il tempo dato alla pittura è tempo recuperato, inventato alla vita perché si fa corpo, lo è.
Pittura e corpo quindi coincidono: si nutrono delle stesse cose, vivono dello stesso tempo impadroneggiabile, irriducibile a cronologia.
E qui sta la provocazione: in una moderna transustanziazione, la pittura è il corpo del tempo, di quel tempo di cui il corpo ne è la pittura.
Paolo Cervi Kervischer
inaugurazione : mercoledì 31 luglio 2002 ore 18.30
Sala Comunale d'Arte
Piazza dell'Unità d'Italia 4 - Trieste
orario feriale e festivo 10-13 e 17-20