La mostra, a cura di Giuseppe Appella, comprende 102 sculture, 50 disegni e 16 gioielli datati 1948-2010, oltre a una installazione, La luce di Matera, preparata per l'occasione tra gli ulivi di San Nicola dei Greci. La biblioteca Scheiwiller ospita una ricca messe di video, immagini e documenti, in maggior parte inediti, che tracciano la vita e la fortuna critica dello scultore giapponese.
a cura di Giuseppe Appella
Sabato 26 giugno 2010, alle ore 17.30, nel cortile d’ingresso del MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea e, a seguire, nelle vicine chiese rupestri Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci, si inaugura la prima grande antologica dello scultore giapponese Kengiro Azuma, terzo artista vivente, dopo Sebastian Matta e Stanislav Kolibal, ad essere ospite de “Le Grandi Mostre nei Sassi di Matera” che il Comune di Matera e il Circolo Culturale “La Scaletta” dal 1978 promuovono nei suggestivi ambienti rupestri del Sasso Barisano. Le mostre hanno riguardato artisti come: Consagra, Melotti, Martini, Cambellotti, A. Cascella, Fazzini, Matta, Milani, Andreotti, Kolibal, Negri, Leoncillo, Raphaël, Mascherini, Hare, Viani, Mirko, Lassaw, Dino Basaldella. Inoltre, sono state organizzate le rassegne “Scultura in Italia” 1 e 2, “Scultura in America”, “Scultura in Francia”, “Vanni Scheiwiller e la scultura” che hanno visto la presenza di tutti i più noti scultori del secolo appena trascorso.
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La mostra, a cura di Giuseppe Appella, comprende 102 sculture, 50 disegni e 16 gioielli datati 1948-2010, oltre a una installazione, La luce di Matera, preparata per l’occasione tra gli ulivi di San Nicola dei Greci. Le opere verranno suddivise tra le due chiese rupestri che dal 1987 accolgono le mostre materane (Grandi sculture) e il MUSMA (Piccole sculture, disegni e gioielli). La biblioteca Scheiwiller, inoltre, ospiterà una ricca messe di immagini e documenti, in maggior parte inediti, che tracciano la vita e la fortuna critica dello scultore giapponese in oltre 60 anni di lavoro, e tutti i filmati (ultimo in ordine di tempo quello di Philippe Daverio mandato in onda da RAI TRE lo scorso aprile) realizzati su Azuma in occasione delle opere monumentali sistemate in parchi e musei di tutto il mondo.
L’opera di Azuma, pur se maturata accanto all’esperienza di uno dei maggiori scultori occidentali, qual è stato Marino Marini, in un silenzioso e devoto scambio tra maestro e discepolo sollecitato a penetrare la propria vera natura, ha conservato nel suo stile l’astratta e rigorosa simbologia tipica dello spirito orientale, richiamo diretto della filosofia Zen. A questa astrazione, però, ha saputo sempre opporre il peso reale, ovvero l’energia della materia da cui è riuscito a sottrarre ogni sotterranea capacità plastica da esaltare in uno spazio che rendesse evidenti, mediante sottili trapassi luminosi, le superfici dei riquadri, le incrinature dei piani, il gioco dei pieni e dei vuoti, il ritmo delle lastre parallele di metalli portati al più alto grado di raffinatezza espressiva. In questa costante alternativa o intreccio di giochi d’ombra, di buchi ora scuri e profondi ora trapassati da parte a parte, quasi tendesse a ricomporre l’unità spaziale nell’ordito stesso della scultura, è evidente la concezione filosofica Zen corrispondente al contrasto tutto - nulla, all’immedesimazione tra le due forze che elidendosi si identificano l’una nell’altra. Al centro di tutto c’è la meditazione, che insegna a tornare all’esperienza più profonda di sé per percepire chiaramente, senza forzare in alcun modo il processo di consapevolezza, che la forma è vuoto e il vuoto è forma, e le cose sono in continuo mutamento.
Ha scritto Azuma: “In tutti questi anni vissuti in un paese straniero ho inserito nella mia attività di scultore, dentro certe forme, tanto le cose della natura quanto aspetti diversi del pensiero umano che si plasma nella realtà quotidiana, così come il mio personale modo di vivere. Sono pienamente convinto che la vita non è altro che un incessante sforzo diretto all’avvicinamento dell’assoluto. Che cosa è l’assoluto? Mi pare che la vita e l’arte siano completamente immerse nel mistero”.
Kengiro Azuma è nato il 12 marzo 1926 a Yamagata, un piccolo paese al centro-nord del Giappone, secondo di sette figli, in una famiglia di artigiani del bronzo con una secolare fonderia di vasi, figure di animali e oggetti di culto forniti ai templi buddisti e shintoisti.
Dopo essersi arruolato nella divisione aeronautica, nelle truppe d’assalto della Marina Militare Imperiale e aver visto partire per missioni suicide molti compagni, è pronto ad imitarli, ma la guerra e la bomba su Hiroshima decidono altrimenti. Torna a Yamagata e comincia a frequentare la sezione di scultura dell’Università Nazionale d’Arte di Tokyo, laureandosi nel 1954. Nella stessa Università è assistente fino al settembre del 1956, quando ottiene una borsa di studio dal governo italiano, si trasferisce a Milano e frequenta per quattro anni i corsi di Marino Marini, all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si diploma nel 1960. Diventa assistente personale di Marino fino al 1979, e, dopo la morte del maestro avvenuta a Viareggio nel 1980, è membro del comitato scientifico della Fondazione intestata al grande scultore toscano. Accademico di San Luca dal 1993, nel 1995 riceve dall’Imperatore del Giappone la decorazione “Shijnhosho” e nel 1996, dal Sindaco di Milano, l’Ambrogino d’oro.
La prima personale di Azuma è del 1958 a Yamagata, presentato da Imaizumi Atsuo e Kikuchi Kazuo. Seguiranno, tra le tante, introdotte dalla migliore critica internazionale (Guido Ballo, Franco Russoli, Giulio Carlo Argan, Giovanni Carandente, Carlo Ludovico Ragghianti, Lamge Jorge, Gillo Dorfles, A. M. Hammacher, Irina Subotic, J. M. de Groot, Ooka Shin, Carlo Bertelli), le mostre di Milano (Minima, 1961 e 1962; Toninelli, 1963, 1966, 1969), Roma (Galleria L’Obelisco, 1962, Toninelli, 1969), Venezia (Il Cavallino, 1962), Stoccarda (Galleria Senatore, 1964, 1967), Livorno (Galleria Girali, 1965), Essen (Forum Haus, 1964), L’Aia (Galleria Nouvelles Images, 1972, 1975, 1983, 1989), Tokyo e Osaka (Contemporary Sculpture Center, 1974, 1978), Belgrado (Galleria 73, 1976), Monza (Villa Reale, 1979), Zurigo (Galleria Suzanne Bollag, 1980), Lugano (Galleria Pieter Coray, 1981), Dordrecht (Dordrecht Museum, 1983), Tokyo (The Seibu Museum of Art, 1988, in seguito trasferita a Toyama, Kamakura, Yamanashi, Miyagi, Osaka), Milano (Lorenzelli, 1990), Mendrisio (Museo d’Arte, 1994), Montemarcello di Ameglia (La Marrana, 1998), Teglio (Palazzo Besta, 1999), Piacenza (Solaria Arte, 2002), Tokyo (Università Nazionale d’Arte, 2002), Lugano (Christine Bader Art Consultant, 2005).
Le partecipazioni, a livello internazionale, dal 1961, comprendono le più importanti biennali e toccano i musei e le piazze di Venezia, Milano, Rhode Island, Tokyo, New York, Kassel, Firenze, San Francisco, Bochum, Carrara, Padova, Monaco, Parigi, Basilea, Locarno, Long Beach, Lugano, Anversa, Bologna, Sion, Sendai, Los Angeles, Osaka, La Chaux-de-Fonds, Colonia, Spoleto, Londra, Mantova, Salisburgo, Roma, Città del Vaticano dove, e sono solo alcuni, vengono conservate le sue opere. È invitato, dal 1965, ai simposi di scultura di Long Beach (U.S.A.), St. Margarethen (Austria), Piroz (Yugoslavia), Tuoro (Italia), Salisburgo (Austria),. Ha ricoperto la cattedra di scultura alla Sommerakademie di Salisburgo e alla Nuova Accademia di Belle Arti fondata da Guido Ballo e Tito Varisco.
La mostra, allestita da Alberto Zanmatti, che ritrova Azuma dopo 48 anni dalla memorabile esposizione di Spoleto del 1962 (“Sculture nella Città”), è promossa, come le precedenti edizioni, dal Circolo “La Scaletta” insieme al Comune di Matera e al MUSMA, con il contributo della Regione e dell’APT di Basilicata, del Comune, della Provincia, della Camera di Commercio e della Fondazione Zétema di Matera.
La mostra ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero dei Beni Culturali, dell’Abasciata del Giappone e dell’Istituto Giapponese di Cultura in Italia.
L’organizzazione della mostra è anche resa possibile dal main sponsor Italcementi, dallo sponsor TOTAL Italia spa Roma e dal sostegno dell’ Istituto Banco di Napoli Fondazione e da Attilio Caruso – Agente Generale SAI – Matera. Il catalogo è realizzato dalle Edizioni della Cometa che, oltre ai testi del curatore e dei collaboratori, alle immagini di tutte le opere esposte, conterrà, per la prima volta, un capitolo completo dedicato a ''Vita, opera e fortuna critica'' di Azuma. La mostra è stata inserita nell’elenco dei grandi eventi dell’Azienda di Promozione Turistica di Basilicata.
Informazioni
Tel. 3358341414 – fax 0835/336726 - info@lascaletta.net – http://www.lascaletta.net
Tel. 320.5350910 – fax 0835.336439 – info@musma.it - http://www.musma.it
UFFICIO STAMPA
DE LUCA COMUNICAZIONI, Roma
Tel e fax – 06/44237540 – cell. 333.8264292
E-mail: m.deluca33@virgilio.it
Chiese Rupestri
Madonna delle Virtu' e San Nicola dei Greci - Rioni Sassi - Matera
Orari mostra Da martedì a domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00; lunedì chiuso
Biglietto Speciale, che comprende tutto il sito rupestre € 10,00
Ridotto € 7,00 (studenti, over 65, TCI, gruppi e famiglie)
Gratuito ragazzi fino a 14 anni