(A)Void Gallery
Prague
Rusinovym nabrezi

Christian Costa - Chiara Tommasi
dal 1/7/2010 al 15/7/2010

Segnalato da

Susanna Horvatovicova



 
calendario eventi  :: 




1/7/2010

Christian Costa - Chiara Tommasi

(A)Void Gallery, Prague

Eastward di Christian Costa e' un progetto site spefic ideato per la citta' di Praga. L'installazione mette a confronto un lavoro di documentazione fotografica realizzato nella zona portuale di Praga con quella dedicata alla zona est di Napoli. La mostra OH+ Amniotic di Chiara Tommasi e' una videoinstallazione che presenta un viaggio immaginario nei 'non luoghi' della nostra societa' contemporanea. Mostre curate da Susanna Horvatovicova, nell'ambito del progetto Vltava 2010.


comunicato stampa

Christian Costa
a cura di Susanna Horvatovičová

EASTWARD dell'artista di origini italiane e polacche Christian Costa è un progetto site spefic ideato per la città di Praga, curato da Susanna Horvatovičova e realizzato nell'ambito del progetto Vltava 2010 della (A)VOID GALLERY di Praga con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura a Praga. Il lavoro artistico è il risultato di due diverse indagini sul territorio: la prima realizzata nella città di provenienza dell'artista, Napoli, e la seconda preparata direttamente a Praga durante una breve residenza. L ́installazione site specific mette a confronto un lavoro di documentazione fotografica realizzato nella zona portuale di Praga con quella dedicata alla zona est di Napoli.

La ricerca di Christian Costa sulla città di Napoli è iniziata con la serie fotografica e video Neapolis - N.EST Napoliest. Il lavoro documenta diversi tipi di edilizia napoletana degli anni '60, '70 e '80, come quella situata attorno al porto, nel ricco quartiere del ''Centro Direzionale'' e nelle zone industriali dismesse. E' proprio questa persistenza contraddittoria di povertà e ricchezza, di degrado e di monumentalità e di interventi artistici che fanno di Napoli una città unica e contemporanea. L ́indagine sul territorio non è stata concepita come un semplice atto di denuncia politica dell'abusivismo edilizio o un appello al recupero e alla riqualificazione dell ́archeologia industriale locale, ma come un'operazione artistica di pubblic art che analizza e ridefinisce il luogo pubblico, mette in luce i suoi cambiamenti e propone nuove strategie di intervento sul tessuto urbano. Il progetto è stato presentato nel 2007 nella Fortezza da Basso a Firenze, poi a Napoli nel Museo di arte contemporanea MADRE nell'ambito del progetto collettivo N.EST (Napoli Est), infine nella Biennale di Liverpool nel 2008.

L ́iniziativa N.EST è nata a Napoli nel 2004 da un gruppo di giovani curatori che hanno creato un database vuoto destinato a raccogliere le proposte di riqualificazione urbanistica di artisti e architetti attraverso interventi fotografici e video. Il progetto EASTWARD nasce appunto dal confronto tra Napoli a Praga. L ́artista si sposta a Est compiendo un'excursus nelle zone portuali lungo il fiume della Moldavia. Ciò che colpisce a prima vista è l'apparente somiglianza delle zone industriali abbandonate, esubero e prodotto di una globalizzazione che trasforma e riduce i luoghi storici a residui suburbani in balia della speculazione edilizia e dello sviluppo di centri commerciali.

L'installazione di Costa pone alcune domande sul complesso rapporto geopolitico che esiste tra il centro storico e la zona limitrofa, dove il recupero di molte strutture industriali è diventata una prassi che sta trasformando l'immagine del paesaggio contemporaneo. Mette a nudo la fragile convivenza tra la conservazione dei monumenti del centro, l ́archeologia industriale situata nella periferia e la crescita dei “non luoghi” dei centri commerciali, secondo il termine coniato dall ́antropologo Marc Augé. In particolare, l'artista si interroga sulle somiglianze e sulle differenze che intercorrono tra una zona industriale di Praga e quella di Napoli. Si domanda cosa avvicina città europee come Praga e Napoli alla cultura del ''villaggio globale'' e cosa invece le separa grazie alle nuove espressioni di identità locale definita spesso come ''glocal''.

L'installazione site specific è strutturata secondo un percorso mentale dell ́autore che si lascia andare alle “derive” della città con spirito situazionista attraverso un'operazione di ”attraversamento” del tessuto urbano. L ́autore utilizza il medium fotografico in modo arbitrario, soggettivo, non come un mezzo di espressione fine a se stesso. L ́installazione disegna una mappa mentale che presenta differenti punti di osservazione. Le immagini fotografiche sono come piccole finestre che si affacciano sul mondo e che proiettano la memoria che l'autore ha conservato di quei luoghi.

Il progetto EASTWARD è una testimonianza dell'esperienza diretta dell'artista di un viaggio; è una riflessione sull'identità locale ceca e napoletana che, al giorno d ́oggi, tendono ad essere sempre più “glocal”, nella consapevolezza che ogni città e territorio può essere considerato allo stesso tempo centro e periferia. Christian Costa è nato a Varsavia nel 1972. Vive a Napoli. Lavora sulla ricerca di nuove strategie di analisi e di intervento sui territori locali, italiani ed europei attraverso l ́uso della fotografia e del video.
http://www.containerart.it

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Chiara Tommasi
a cura di Susanna Horvatovičová

La mostra personale OH+ Amniotic dell'artista italiana Chiara Tommasi è curata da Susanna Horvatovičova ed è realizzata nell'ambito del progetto Vltava 2010 della (A)VOID GALLERY di Praga con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura. Si tratta di una videoinstallazione che presenta un viaggio immaginario nei ''non luoghi'' della nostra società contemporanea. Camminare in un aeroporto è come perdersi in un “non luogo” direbbe l'antropologo francese Marc Augé (Non-lieux, 1992), ossia in quello spazio di transizione, anonimo e omologato, privo di storicità, dove spesso il viaggiatore smarrito in un paese sconosciuto si ritrova e si sente protetto. Se poi si pone una telecamera fissa in un angolo nascosto di una sala dell'aeroporto, mentre i passeggeri si spostano freneticamente verso i gates per raggiungere la meta ambita, allora si può dire che si è entrati nel grande “villaggio globale” della società contemporanea, secondo il termine coniato da Marshall McLuhan già a partire dagli anni sessanta.

La videoinstallazione OH+ Amniotic, girato nel 2006 nell'aeroporto di Tokyo dall'artista Chiara Tommasi, riprende con freddezza quella zona di passaggio tipica del paesaggio postmoderno o della “'surmodernità”. Secondo la teoria di Augé, l'eccesso di spazio, di tempo, dell'ego umano porta l'individuo ad interpretare il mondo in maniera autoreferenzionale chiuso nel proprio individualismo e nella propria solitudine.

Di fronte alla visione straniante e monotona dell'aeroporto Chiara Tommasi reagisce con una visione che propone una percezione della realtà totalmente diversa, immersiva ed iptonizzante, quasi surreale. Le immagini video sembrano fare un passo indietro e ricordare l'inventiva dei vecchi film di Federico Fellini, e poi un passo in avanti e alludere ai video futuristici dell'artista giapponese Mariko Mori. Chiara Tommasi compie un viaggio a ritroso nella preistoria dei sensi, si tuffa in quel limbo virtuale dove tutto è possibile, ma senza la spettacolarizzazione piena di effetti speciali delle video installazioni di Bill Viola o di Gary Hill. L'artista italiana, infatti, non segue il principio della massima presa emozionale virtuale ma vuole stimolare lo spettatore soltanto con l'immaginazione. Figure fluttuanti dinamizzano lo spazio femminile, materno e sensuale della videoinstallazione OH+ Amniotic, fino al punto da fare esplodere la tensione latente e generare l'ambita catarsi.

Basta un gesto femminile per trasformare l'asetticità di un aeroporto, specchio opaco della globalizzazione, in un luogo intimo come il feto protetto nell'utero della propria madre? Se l'acqua rimane origine e sorgente, che restituisce fecondità e fertilità ad un mondo sempre più sterile e globalizzato, allora la videoinstallazione di Chiara Tommasi mostra le potenzialità della fantasia: l ́artista lascia trabordare sullo schermo il liquido amniotico fino a ridestare nel pubblico associazioni e ricordi lontani. La percezione fluttuante dell'acqua immerge il pubblico in silenti respiri. Tutto si perde nell'arcadia dell'Essere senza tempo in cui vive la nostra psiche.

Chiara Tommasi è nata nel 1966 a Ravenna. Vive e lavora a Roma. Ha studiato fotografia e video presso l'Accademia di Bologna, DAMS. Realizza video, installazioni ambientali e fotografie con diverse tecniche sperimentali.
http://www.chiaratommasi.com

Immagine: Christian Costa, Naples Sea, photo Naples 2010

Inaugurazione venerdì 2 Luglio 2010, ore 19:30

(A)Void Gallery
lungo la riva presso Rusinovým nábřeží, Praga
ingresso libero

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Christian Costa - Chiara Tommasi
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