In mostra, nelle 'stanze' verdi del giardino all'italiana, le sculture di ferro, travertino, lastre di vetro e luce di Giovanna Lysy e nella limonaia, le fotografie di Francesca Lotti, realizzate con la collaborazione scenografica di Alessandro Gaggio.
Presentazione di Elisa Gradi
Nella magica atmosfera del giardino La Foce, realizzato negli anni venti del Novecento
dall'architetto inglese Cecil R. Pinsent, situato nel cuore della Val d'Orcia, dal 10 luglio
fino al 5 settembre si terrà la mostra U_TURN.
Nelle “stanze” verdi del giardino all'italiana, realizzato su più livelli e terrazzamenti, e nel
vecchio frantoio, si potranno ammirare le sculture di ferro, travertino, lastre di vetro e
luce di Giovanna Lysy. Nella limonaia saranno esposte le fotografie di Francesca Lotti,
realizzate con la collaborazione della visione scenografica di Alessandro Gaggio.
Le due artiste sono unite in questo progetto dal filo conduttore di U_TURN, inversione di
marcia, una ricerca artistica che ha come intento di ripercorrere le proprie orme, a
partire dalla decisione di utilizzare come “scenario” il giardino La Foce, luogo dell’anima e
della creazione, ma anche un punto da cui ripartire per ritrovare antichi valori ed i
necessari equilibri per la ricostruzione di una nuova era per la generazione degli “Over 40”,
disorientata e sconvolta da una crisi culturale, economica e politica che ormai dilaga a
livello mondiale.
Giovanna Lysy – Nata a Roma, trascorre la propria infanzia nell'appartamento di famiglia in
Palazzo Orsini, sorto sulle rovine del Teatro Marcello. La madre, Benedetta Origo, è nel ricordo
dell'artista la figura centrale per la sua iniziazione al mondo dell'arte, una figura che le ha
trasmesso fin da bambina un forte senso estetico ed il culto del bello. Altra figura importante
per la sua formazione culturale è il padre, Alberto Lysy, musicista di fama internazionale. Così,
circondata da musicisti, scrittori e personalità di profonda libertà intellettuale Giovanna Lysy
sviluppa una grande soggettività ed indipendenza che l'aiuta a seguire le proprie tendenze
artistiche prima nella creazione di tessuti pregiati per l'azienda Rubelli di Venezia e poi nella
grande passione della sua vita che è la scultura,sperimentando, mischiando, fondendo diversi
materiali e utilizzando sempre tecniche nuove. Luogo per lei magico e fonte di grandi
ispirazione è da sempre La Foce, con il suo giardino, le sue vallate, i boschi e gli aridi paesaggi
lunari delle crete senesi.
Francesca Lotti, fiorentina, studia fotografia a New York e a Los Angeles. Tornata in Italia
collabora con le maggiori testate per servizi di moda, danza, ritratti e sport. Poliedrica e
sempre curiosa di sperimentare nuove strade, da qualche anno collabora con l'artista
Alessandro Gaggio nella ricerca personale sui mondi sotterranei dell'animo umano, in una
inversione di tendenza, dalla moda alla ricerca di altre emozioni. Insieme ideano e progettano
tutti i concept dei tableu vivent che poi verranno da lei interpretati con la fotografia.
Anche Alessandro Gaggio ha lavorato nella moda, esclusivamente negli accessori,
collaborando con le firme più rinomate del panorama internazionale.
Adesso si occupa di una propria produzione che trasversalmente comprende gioielli, sculture e
disegni a suo piacere.
Vengono esposti in questa mostra tre trittici realizzati utilizzando soggetti umani come sculture
viventi, da plasmare in personaggi storici,mitici o di fantasia, e un quarto trittico dove
protagonista è la natura. L'idea parte da fantasie oniriche e visioni teatrali dove il soggetto
viene usato come materia pittorica, plasmato dalla luce e dal colore e poi fermato nella scatto
finale dell'immagine fotografica:
1 - L'amore al di là delle convenzioni morali, in cui protagonisti sono personaggi storici come
Euriolo e Niso, Edoardo II, e Corradino di Svevia;
2 – l'essere animale, uomini con maschere che rappresentano altrettanti animali, il toro, il
capretto e il cavallo;
3 – le maschere dell'uomo, vari personaggi mascherati del nostro quotidiano;
4 – La leggerezza e l'inganno delle ombre, foto di proiezioni di alberi che rappresentano la
bellezza del silenzio.
Le foto sono stampate direttamente su vetro temperato, al fine di esaltare la luce e la
leggerezza dei soggetti rappresentati. Alessandro Gaggio oltre alla visione teatrale delle foto ha
curato la realizzazione degli oggetti artistici indossati dai personaggi, che saranno esposti
all'interno della mostra, utilizzando diversi materiali: per i gioielli il bronzo e la ceramica;
per le maschere la carta e la ceramica; per le corazze la ceramica.
Il giardino, creato dall’architetto inglese Cecil R. Pinsent, è oggi considerato un’ideale
combinazione tra il paesaggio e l’architettura del XX secolo, che mescola la tradizione e il gusto
italiano e inglese. Il giardino è stato ideato con lo scopo di impreziosire la villa rinascimentale
ed allargare la meravigliosa visuale, che domina le colline della Val D’Orcia e il Monte Amiata.
La realizzazione del giardino è durata dal 1925 al 1939. Si tratta di un classico giardino
all’italiana, con siepi tagliate in forme geometriche alternate ad alberi di limone racchiusi in
vasi di terracotta. Scale di travertino portano al giardino delle rose e ad una fresca pergola
ricoperta di glicine e attorniata da siepi di lavanda. Leggere terrazze sovrastano la collina, dove
ciliegi, pini e cipressi crescono insieme a ginestra, timo e rosmarino. Un lungo viale di cipressi
conduce ad una statua di pietra del XVII secolo. Un sentiero tra gli alberi unisce il giardino al
cimitero di famiglia, considerato una delle migliori creazioni di Cecil R. Pinsent.
Ufficio stampa: Ester Di Leo
Tel. +39 055 223907
esterdileo@gmail.com
Inaugurazione sabato 10 luglio 2010, 17-22
Giardino La Foce
Strada della Vittoria 6, Chianciano Terme (SI)
Orario mostra: tutti i giorni dalle 16 alle 19.00
ingresso libero