Sulle rive opposte del fiume. Protagonista dell'esposizione e' una Pittura Informale, nella declinazione orientale in cui il segno-gesto e' coscienza cosmica dell'eterno fluire.
La mostra che Fortunago, piccolo borgo nell’Oltrepò Pavese inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia, promuove per l’estate 2010 ha per titolo “Sulle rive opposte del fiume” e come protagonisti due artisti giapponesi da tempo residenti in Italia.
Il lavoro di Ayako Nakamiya ha tutta la pazienza e le leggera tessitura di una costruzione lenta, di una crescita quasi organica. Ogni finzione della pittura scompare e l'artista ''ricama'' con il pennello e il colore lo spazio piatto della tela. Il lavoro procede per avvicinamento ad un'idea che non è mai iniziale e né progettuale, ma sembra determinarsi con il farsi dell' opera, con il suo avvicinarsi progressivo al punto critico della pienezza. Questo lavoro emerge con chiarezza. Anche nei lavori su carta, tutti di grande eleganza, in cui l'artista sa rendere il suo intervento con grande sicurezza e leggerezza.
Ogni fase della pittura viene da Tetsuro Shimizu attentamente studiata: la forma del telaio, la tela, la preparazione dell'imprimitura, le mescole cromatiche. Tutto converge nel rituale del dipingere. Lo spazio del dipinto entra in relazione inquieta con la sagoma dei telai, sembra torcerne la forma dall'interno, in concavità e convessità di matrice orientale. E lo spazio esterno irrompe nella tela da ardite fenditure, si insinua a minacciarne i confini.
Insomma è la Pittura Informale, nella declinazione orientale in cui il segno-gesto non è testimonianza nevrotica e angosciata di sé ma è coscienza cosmica dell’eterno fluire, il fiume sulle cui rive si confrontano e dialogono Ayako Nakamiya e Tetsuro Shimizu.
Inaugurazione 18 luglio
Palazzo Comunale
Piazza Aldo Moro - Fortunago (PV)
Ingresso libero