Associazione Culturale Giuseppe e Gina Flangini
Vito Corcos
Edoardo Tofano
Silvestro Lega
Giovanni Boldini
Tranquillo Cremona
Leonardo Bazzaro
Eugenio Prati
Mose' Bianchi
Alfonso Chierici
Egisto Lancerotto
Antonio D'Amico
Opere dell'800 italiano
Le ragioni di una mostra
Antonio D’Amico
Poesia d’interni. Angoli di vita nell’arte dell’800 italiano si presenta come un ritratto microscopico rispetto alle variegate esperienze pittoriche scaturite in Italia, o per meglio dire, tra la Toscana e la Lombardia, con qualche debole rimando al meridione peninsulare, nella seconda metà dell’Ottocento, quando, dal punto di vista storico e politico, costituita l’Italia diventa necessario fare gli italiani! Del resto se l’unità d’Italia del 1861 fa scaturire un forte sentimento unitario dal punto di vista storico e culturale, poco dopo emergono riflessioni articolate che investono la letteratura e l’arte con uno spiccato senso di regionalismo, portando per certi versi a una crisi d’identità, e per altri a una ricchezza intellettuale che fa dell’Ottocento un secolo vivacissimo e di straordinario interesse.
Il percorso espositivo pensato per il pubblico del Kaiserliche Hofburg di Innsbruck offre uno scenario artistico finalizzato ad accostare alcuni grandi nomi dell’arte ottocentesca con pittori meno conosciuti per mettere in evidenza una coerenza di linguaggio espressivo che decanta nel corso degli anni nelle diverse realtà geografiche italiane laddove ciascun artista, sulla tela, evidenzia angoli di vita realmente vissuta, solamente pensata o desiderata e a volte funzionale al languore del ricordo. Così facendo la mostra intende aprire qualche finestra sulla realtà del tempo per capire come i diversi ceti sociali vivono gli interni abitativi, ovvero osservare come l’interno può essere un luogo fisico o un luogo dell’anima e comunque una poesia che si sviluppa sulle corde vibranti del racconto pittorico. Pertanto, si potrà ammirare l’eleganza borghese rappresentata nella posa del ritratto della suadente modella di Vito Corcos, dove tutto respira benessere, lo stesso della Fanciulla in abito azzurro di Edoardo Tofano, la quale si lascia ammirare per la sua incantevole bellezza, maggiormente accentuata da una luce che s’insinua nel profilo del viso. Sguardi profondi o riflessivi come quello della fanciulla ritratta da Silvestro Lega, vispi e sorridenti come l’espressione di Irene Catlin seduta dinanzi all’occhio attento di Giovanni Boldini che la immortala nel tempo e nello spazio, oppure sguardi visionari, languidi, nostalgici forse, come quello della Malatina di Tranquillo Cremona, dove le larghe pennellate si sfaldano e la magia del colore ricostruisce la figura come in un sogno, ad occhi aperti. Nel clima placido della spensieratezza, Leonardo Bazzaro dipinge dame d’alto borgo che osservano e spiano incuriosite cosa accade oltre l’ombra del loro terrazzo adorno di piante.
Inoltre, la mostra presenta l’Ottocento italiano vissuto dai contadini, da chi è a stretto contatto con la fatica del lavoro dei campi e al ritorno si siede stanco per chiedere protezione alla Madonna attraverso la recita dell’Ave Maria, un quadro esposto a Innsbruck per la prima volta e realizzato da Eugenio Prati. Così come Mosè Bianchi cattura il riposo di chi fa la guardia alle caprette che pascolano nel chiostro di un convento, luogo, fra l’altro, ritratto da Alfonso Chierici durante una lezione di cucito. Semplicità, innocenza e purezza sono protagonisti del Bacio di Vincenzo Irolli che il bambino vuol dare al fratellino in braccio alla mamma mentre lo allatta, ma anche nel gesto della madre che controlla le manine al figlio che è salito sulla sedia davanti alla finestra, eseguito da Egisto Lancerotto.
Interno ed esterno, intra ed extra moenia, sono due luoghi di scambio sensoriali, una poesia dello spazio fisico e mentale dall’Idillio al cancello di Lancerotto ai Profughi del villaggio incendiato di Induno, dal Primo bagno di Chierici al Ritratto della Signora Angioli di Fattori, una deliziosa tavoletta in miniatura esposta a Innsbruck per la prima volta.
Entrare o uscire, oppure fermarsi sulla soglia … nell’Ottocento italiano è lo specchio di una società che cerca il ristoro dei sensi nell’unica certezza che resta solida: la sicurezza delle piccole cose, la famiglia, la casa, l’io più vero e recondito!
Informazioni:
Associazione Culturale Giuseppe e Gina Flangini via Valletta, 34 Saronno Tel. 029609556 - 0452061657 - info@giuseppeflangini.com
Kaiserliche Hofburg Palazzo Imperiale
Rennweg 1 A-6020 Innsbruck
Orario d’apertura del museo:
Quotidianamente dalle 9.00 alle 17.00
Entrata fino alle 16.30
Chiuso il 15 agosto 2010