Le sculture di Muller sono proposte ai Sotterranei dell'Arte di Monte Carasso. L'esposizione e' un cantiere narrativo dove le sculture ritornano cose, le porte diventano passaggi, le parole ritornano oggetti. Una foresta d'acciaio e legno, un misto di materia e presenza per icone cariche di per se' di senso proprio. Il titolo della mostra "et rei" e' riferito all'interstizio fra la parola e la cosa.
a cura di Jean-Marie Reynier
La scultura di Manuel Müller è proposta ai Sotterranei dell'Arte di Monte Carasso in un modo formalmente originale rispetto all'abituale piedistallo.
L'esposizione si integra nel progetto curatoriale del monastero essendone la seconda finestra di un trittico annuale.
Il luogo dell'artista nella prima esposizione, l'artista nel luogo nella seconda, il luogo dell'arte nel territorio la terza. Manuel Müller è uno scultore d'icone, di immagini silenziose, la loro parola è immobile, salda e articolata nella storia. Incisa nel legno o nella pietra. Presentare il suo lavoro in questo modo può sembrare una giustificazione. Ma è proprio quell'interstizio fra la parola e la cosa (et rei) che da, alle sculture la possibilità di discutere fra loro quando noi usciamo di scena.
Non parlo di quella scena che possiamo ritrovare nelle citazioni elisabettiane, ma quella stanza vuota lasciata alle nostre spalle. Forse il significato è proprio li, in quel infimo passaggio da porta in porta, da costruzione del muro a riempimento dello spazio. Cosa succede quando ce ne andiamo?
Nei suoi capovolgimenti semantici e narrativi Italo Calvino portava il mutismo a simbologia del silenzio stesso. Nel castello dei destini incrociati i protagonisti, muti, costruiscono una discussione seguendo il corso d'abbinamenti e di decostruzioni legate alle immagini dei tarocchi. Nessuna parola è udibile, ma solo lo spazio é riempibile dal pensiero.
Così si vuole l'esposizione di Manuel Müller, un cantiere narrativo, dove le sculture ritornano cose, le porte diventano passaggi, le parole ritornano oggetti; icone cariche di per sé di senso proprio, ma supportate da quello che vuole diventare un castello d'acciaio, dei ponteggi da cantiere che sorreggono il ruolo del lavoro. Il ruolo dell'artista nel luogo. Una foresta d'acciaio e legno, un misto di materia e presenza.
Questa pubblicazione è inoltre parte integrante della riflessione curatoriale, grazie principalmente alla confermata fiducia con Cascio Editore e alla presenza eccezionale di un inedito in lingua originale di Jacques Chessex. Elemento raro e prezioso, venuto a rinforzare, su desiderio comune fra le parti in causa nel progetto, l'analisi profonda e il rispetto linguistico che il solo autore svizzero premiato al Goncourt portava all'opera di Manuel.
È un onore per "I Sotterranei dell'Arte" poter lavorare in questo senso, lasciar parlare l'arte, in un luogo che come vedremo nella prossima esposizione è arte in se.
Catalogo: Manuel Müller e un testo inedito di Jacques Chessex per Cascio Editore e "I Sotterranei dell'Arte"
Inaugurazione domenica 25 luglio ore 17
Antico Monastero delle Agostiniane
Monte Carasso
Orario: venerdì, sabato e domenica 14 - 18, o su appuntamento
ingresso libero