L'ultima Mutazione di Groppi. Le fotografie dell'artista sono dei ''tableau vivant'', set curati nei dettagli e nell'ambientazione e all'interno dei quali sono le sue stesse amicizie e frequentazioni a prestarsi in qualita' di attori, simboli.
La galleria Joyce & Co. è lieta di presentare la mostra personale “ L'ultima Mutazione di Groppi” di Gian Luca Groppi.
Gian Luca Groppi è nato a Piacenza nel 1970, dove vive e lavora.
Dal 1997 si dedica alla fotografia, realizzando immagini
che stampa personalmente.
Vincitore di molti premi, ha partecipato a diverse esposizioni, sia personali che collettive.
Ha pubblicato e collaborato con molte riviste e anche con il teatro India di Roma.
Attualmente è rappresentato dalla galleria Joyce & Co. Di Genova, presso la quale è stato anche curatore.
“L'Ultima Mutazione di Groppi” ripercorre gli ultimi dieci anni della sua produzione artistica.
Le fotografie di Groppi sono dei ''tableau vivant'', set curati nei
dettagli e nell'ambientazione e all'interno dei quali sono le sue
stesse amicizie e frequentazioni a prestarsi in qualità di attori,
simboli. Una dimensione teatrale e sperimentale che sposta
la logica verso gli ambiti superiori del surreale. Le immagini,
rigorosamente in bianco e nero, indagano la condizione umana,
riferita al mondo interiore dell'autore (serie ''I'') o alla condizione
dell'individuo nell'ambito dell'attuale società (serie mutazioni).
La scelta del non colore e la realizzazione di set fotografici sono
finalizzati a dissacrare il concetto di bellezza comune, del bello
come valore oggettivo e pacificato. La volontà è quella di svelare
le cotraddizioni di una moderna società che, dietro a larghi sorrisi,
nasconde ed occulta un profondo malessere esistenziale. Ma il dramma,
in questo caso, è arginato e congelato da un'inquieta ironia noir.
Nascono quindi:
“ Neogothic”, ricerca sul movimento Dark, frequentato dallo stesso artista,
“I” (identità, incomunicabilità, inquietudine), indagine onirica alla continua ricerca del sé,
“Mutazioni”, composte da dittici, in cui la scelta tematica del doppio sembra contagiare le immagini come fattore conturbante, destabilizzante, capace di innescare esiti tanto imprevisti quanto spiazzanti. I dittici deviano regolarmente le aspettative dello spettatore. Sono racconti brevi in cui la realtà umana finisce per risultare estremamente fragile, ambigua, irrisolta.
Infine, una serie di installazioni fotografiche che, attraverso l'uso di sequenze-foto e acrostici, creano racconti onirici e perturbanti, ripercorrendo il filo conduttore della ricerca dell'artista.
Informazioni: Maurizio Vallebona
maurizio.vallebona@libero.it
Isabel Consigliere tel.328.4721088 isabel.consigliere@fastwebnet.it
Pier Giorgio Ricci tel. 335. 6341035
pg70@hotmail.it
Inaugurazione: Sabato 21 Agosto 2010 dalle ore 18
Sala d'arte Palazzo Chiabrera
Via Manzoni, 14 - Acqui Terme ( AL )
Orario: Martedì - Mercoledì- Giovedì - Domenica dalle 17 alle 20, Venerdì e Sabato dalle 21,30 alle 24
Lunedì chiuso