Luigi Montabone e la fotografia dell'Ottocento. La mostra, a cura di Alberto Prandi e Mirella Canzian, ospita una selezione di 33 tavole tratte dall'album marciano di fotografie realizzate nel 1862.
a cura di Alberto Prandi e Mirella Canzian
La mostra, a cura di Alberto Prandi e Mirella Canzian, ospita una
selezione di 33 tavole tratte dall’album marciano di fotografie di Luigi
Montabone - fotografo al seguito della prima missione ufficiale del
Regno d’Italia in Iran, intitolato Ricordo del viaggio in Persia della
missione italiana 1862, segn. marc. 138.C.88, ed è parte
dell’esposizione prodotta e organizzata dall’Istituto Nazionale per la
Grafica, La Persia Qajar. Fotografi italiani in Iran 1848-1864, a cura
di Maria Francesca Bonetti e Alberto Prandi tenuta a Roma (11 febbraio -
5 aprile 2010) dove l’album marciano è stato presentato integralmente
per la prima volta al pubblico, per poi essere esibito in una prossima
edizione al Fotomuseo Panini di Modena (27 novembre 2010 - 27 febbraio
2011).
L’inaugurazione avverrà il 3 settembre, alle ore 17.00, nell’Antisala
della Libreria Sansoviniana (ingresso da Piazzetta San Marco 13/a).
Introduzione di Maria Letizia Sebastiani (direttore della Biblioteca
Nazionale Marciana). Interventi di Alberto Prandi (Università Ca’
Foscari, Venezia) e Mirella Canzian (Biblioteca Nazionale Marciana).
L’esemplare marciano dell’album Ricordi del viaggio in Persia della
missione italiana 1862, di cui l’esposizione ospitata nelle Sale
Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana presenta le tavole
fotografiche più significative, è dedicato da Marcello Cerruti a Sir
Austen Henry Layard, che dopo i celebri trascorsi d’archeologo in
Oriente ebbe, in Venezia, interessi nelle arti e nell’imprenditoria. La
sua riscoperta spetta ad un giovane storico intento ad esplorare le
vicende connesse ai rapporti tra l’Italia e l’Iran, Angelo Michele
Piemontese, che lo pone al centro di un ampio saggio apparso nel 1972.
Lo studio di Piemontese, non indaga la storia della fotografia d’epoca
Qajar, ma propone una ampia contestualizzazione della vicenda e delle
immagini, quanto basta per sollecitare l’interesse verso l’antica
fotografia Iraniana in Occidente.
Il riscontro che ebbe il saggio di
Piemontese nella letteratura fotografica, contribuì a collocare
l’impresa di Luigi Montabone e del suo aiutante Alberto Pietrobon, al
centro degli interessi degli storici della fotografia, sia chiarendo
come, quelle fotografie così fortemente orientate dagli interessi del
gruppo di giovani naturalisti che presero parte alla missione,
rappresentano un episodio anticipatore, che sollecitò l’interesse verso
soggetti legati alla modernità e alla documentazione sociale, nel
panorama della fotografia persiana dell’epoca, sia a sollecitare
l’interesse verso un gruppo di autori italiani coevi a Montabone, che
nella Persia Qajar, alla corte di Nâseroddin Shah Qajar, il sovrano
appassionato di fotografia, ebbero un ruolo pionieristico nello sviluppo
della fotografia e nella documentazione del territorio.
L’album, ed in particolare l’esemplare Marciano, è opera estremamente
significativa, vuoi per la rara testimonianza visiva che offre, vuoi per
il ruolo che ha avuto nello sviluppo degli studi storiografici relativi
alla fotografia d’epoca Qajar.
La missione italiana in Persia fu progettata sin dal 1860 da Camillo
Benso di Cavour, ma solamente nell’aprile del 1862, con la partenza del
folto gruppo di componenti, poté prendere l’avvio. Marcello Cerruti,
genovese, già ministro in Costantinopoli, guidava l’ambasciata
straordinaria, ricca di ben 19 membri che erano distinti in quattro
sezioni, diplomatica, militare, commerciale e scientifica. La missione
così composta mirava a rappresentare il prestigio politico e culturale
della nuova Italia e a compiere una ricognizione generale del paese
visitato.
Tra le figure significative un gruppo di scienziati, tra cui Giacomo
Lignana, professore di filologia comparata presso l’Università di
Napoli; Camillo Ferrati, professore di geodesia presso l’Università di
Torino e matematico, Michele Lessona, professore di storia naturale
presso l’Università di Genova e medico; Filippo De Filippi, direttore
del Museo di Geologia di Torino; Giacomo Doria, giovane naturalista
genovese e Carlo Orio, bacologo, tutti destinati ad occupare posizioni
di rilievo nel panorama scientifico italiano.
Inaugurazione 4 settembre 2010
Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana
piazzetta San Marco, 13/a, Venezia (ingresso dal Museo Correr)
Orario: dal 1 aprile al 31 ottobre 9-19 (biglietteria 9-18)
Biglietto San Marco Museum Plus
Musei di piazza San Marco + 1 dei Musei Civici Veneziani a scelta
Intero 13 euro, ridotto 7,50 euro per ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni