Associazione Culturale Badnightcafe'
Daniele D'Antonio
Anna Cerrocchi
Irene Braga
Cristian Domenichelli
Danilo Ragona
Davide Vercelli
Fabrizio Bianchetti
Mauro Galliano
Diego Gugliermetto
Gian Luca Frigerio
Giorgio Chiola
Marco Baxadonne
Marco Bernini
Francesca Macri'
Marco Fumagalli
Monica Mantelli
Marco Baxadonne
Monica Mantelli
In occasione della 34' edizione della 'Rassegna dell'Artigianato del Pinerolese', palazzo Vittone ospita tre mostre dedicate al design e alla fotografia: Il Villaggio del Design, Green Chronicles e Slow Design Part2.
Il Villaggio del Design
L’Associazione per il Disegno Industriale tenutaria dell’ambito premio italiano Compasso D’Oro - in virtù della sua trasversalità di voci rappresentate intorno al tema del design (progettisti – imprese – distributori – enti di formazione - riviste - operatori del design) si propone da sempre come riferimento nella promozione della qualità intorno al tema design. L’ADI stimola la progettazione non solo degli oggetti ma dei vuoti residuali presenti nello spazio, delle reti, dei comportamenti e degli usi, esplorando la struttura connettiva (funzione) e il senso (forma culturale), contrastando la progettazione ossessiva, destinata al consumo di oggetti. Tutto ciò puntando sulla ricerca di quei valori sensibili ai problemi della sostenibilità e del ciclo di vita dei prodotti, affinché chi fa design si possa dedicare con maggiore consapevolezza al tema del vivere sostenibile e del rispetto dell’ambiente. Con tali presupposti, segnaliamo la prossima iniziativa condotta da ADI Delegazione Piemonte e Valle d'Aosta a Pinerolo (TO).
ADI Delegazione Piemonte e Valle d'Aosta partecipa alla 34° Edizione della Rassegna dell’Artigianato 2010 organizzata dal Comune di Pinerolo in collaborazione con Regione Piemonte - Provincia di Torino - Città di Pinerolo, ATL Turismo Torino e Provincia e le associazioni territoriali di categoria CNA; CONFARTIGIANATO; ARTIGIANATO CASA; COLDIRETTI; CNA COMMERCIO; ASCOM PINEROLO con il progetto espositivo “IL VILLAGGIO DEL DESIGN 2010 che con i temi di ispirazione “Segno, Forma e Pensiero”. Il project concept va ad integrarsi, oltre che alla lettura del filiera di progetto “dal prototipo artigiano alla produzione industriale” anche con il mood dinamico e creativo del Concorso Ippico Internazionale “Città di Pinerolo” CSI*** con l’obiettivo di creare una positiva e costruttiva sinergia tra eventi di elevato richiamo turistico e promozionale e di sviluppare una sensibilizzazione verso la cultura di progetto e in particolare verso il design.
Partecipano alla mostra: Anna Cerrocchi, Irene Braga, Cristian Domenichelli (designer) ONEOFF; Danilo Ragona (designer) "B-Free Multifunction" ABLE TO ENJOY; Davide Vercelli (designer) con la serie "Strutturacinque" LIBEROSTILE; Fabrizio Bianchetti (designer) con "Maniglia Frame" GHIDINI; Mauro Galliano (distributore) con una selezione di GALLIANO HABITAT; Diego Gugliermetto (designer) con “Flowers” ARTELIER, Gian Luca Frigerio (designer) con "CORDIS-ElleTre 2” DEMAPROJECT; Giorgio Chiola (designer) con "Viconzero" ADARA DESIGN; Marco Baxadonne (designer) con "Magic Carpet" ANZILOTTI; Marco Bernini (designer) e Francesca Macrì (designer) con "Slash" CEMENTUBI; Marco Fumagalli (designer) con "Signo" ARTE DEL ROVERE ANTICO; Monica Mantelli (generalista) con“Tango & Design Ergonomies” MUSEO DEL DESIGN GH. Ogni pezzo esposto è accompagnato da una scheda illustrativa con il riferimento del designer o progettista, dell’azienda produttrice e dell’eventuale distributore. La mise en espace della mostra è a cura dell’arch. Marco Baxadonne, il project concept è di Monica Mantelli. Periodo espositivo: dal 9 al 12 settembre in orario di apertura del Palazzo. Inaugurazione de “IL VILLAGGIO DEL DESIGN” GIOVEDI 9 SETTEMBRE ORE 21 presso Palazzo Vittone, piazza V.Veneto 8 a Pinerolo. Presenta Marco Miscioscia, Presidente ADI Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta. Segue evento di teatrodanza e musica in Palazzo Vittone, a cura di Papas Calientes e ETNOTANGO. Ballano Marcello De Angelis e Silvia Lisdero. Ingresso libero.
Lo spazio offerto a ADI Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta dalla Città di Pinerolo è Palazzo Vittone, uno palazzo storico dove hanno sede i Musei Civici, nel quale gli ADI Members del territorio interpretano in chiave semplice e accessibile un percorso di riflessione sul design con i loro stessi prodotti. Colore e forma di oggetti di noti designer vengono raccordati alla storica location urbana pinerolese in una modalità nella quale è possibile apprezzare gli elementi di tradizione e di innovazione abbinati a un contesto di fruizione pubblica di rilievo. Questa iniziativa intende sostenere attivamente lo sviluppo della percezione della filiera di progetto – dall’artigianato al design - lungo l’asse Torino – Pinerolo, attraverso una manifestazione aperta al sociale e al collettivo, contribuendo a far percepire il design inteso anche come progetto di servizi, di materiali, di sistemi, che trovino applicazione anche nella trasformazione degli spazi collettivi e urbani.
Inaugurazione giovedi 9 settembre ore 21
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Green Chronicles
'Nell’inverno 2009-2010, quando si concretizza l’inserimento di una mia mostra fotografica nell’ambito della rassegna EATALY GREEN MOOD, con la partecipazione del Museo del Design di Galliano Habitat è venuto per me logico e naturale associare all’evento specifico un tematismo già collaudato in passato in modo estemporaneo, utilizzando frutta e verdura come attori di una scena. Da alcune mie precedenti esperienze, sostanzialmente basate su rappresentazioni sceniche di fantasia, il tema della mostra in preparazione è stato indirizzato verso una interpretazione di fatti di cronaca del momento, una sorta di instant movie da costruire giorno per giorno, scorrendo i quotidiani.
I primi scatti di GREEN CHRONICLES un po’ in sordina, alla ricerca di un collegamento fra gli uni e gli altri, di un sottile filo rosso conduttore che desse continuità all’intera mostra. Ho iniziato dapprima a fissare le linee guida del lavoro: impiego di prodotti alimentari di provenienza certificata, soprattutto italiana,realizzazione di set fotografici decontestualizzati, dove i riferimenti di tipo “ambientale” fossero il più possibile stilizzati o ridotti, per non rubare la scena agli attori, scelta dello “still-life” come modus operandi nella rappresentazione scenica, uscendo dal classico concetto di natura morta come rappresentazione fine a se stessa, puro esercizio compositivo, per renderla viva in quanto elemento di comunicazione e interpretazione di un fatto reale tratto dalle umane vicende e, infine, impiego della luce totalmente concentrato sugli attori.
Ben presto la situazione si complica: gli attori reclamano un proprio ruolo e, fra tutti, i pomodorini assumono, d’imperio, il ruolo di protagonisti delle scene.
Si assumono, praticamente da soli, il ruolo di simboleggiare il popolo italiano, in quanto pomodori (come da clichè tradizionale di spaghetti, mandolino e pummarola), e, in quanto popolo italiano, a 150 anni dalla unificazione, sono contemporaneamente univocamente rappresentati da una grande varietà di forme, sapori, colori, dimensioni ed oltre a ciò facilmente schiacciabili, violentabili, .privi di una scorza resistente.
Son loro, insomma, che di fronte a qualsiasi evento narrato, son sempre presenti, talora vittime, quasi sempre muti (ahimè!) testimoni passivi, ogni tanto coinvolti nell’azione da altri personaggi, molto più grandi (e smaliziati) di loro nella gestione dell’evento.
Ero partito, come dicevo, con l’idea di rappresentare eventi del quotidiano contingente: un po’ ingenuamente pensavo che mi sarei ritrovato a pensare a qualcosa legato al gossip o a qualche bell’omicidio o altro fatto di cronaca nera.
In realtà, nel periodo che va dal gennaio all’aprile del 2010, durante il quale sono stati realizzati gli scatti, tutta la scena dell’informazione è stata monopolizzata da situazioni legate a tematiche sociali o politiche in senso lato.
Da un certo punto di vista tutto ciò mi è stato di grande stimolo: come ho detto, mi piace rappresentare e trasmettere attraverso la fotografia tematiche (e qui possiamo anche parlare di tomatiche, volendo….) nelle quali trasferire il mio pensiero e la mia interpretazione.
Come cittadino ne sono stato profondamente dispiaciuto, perché nel costruire il lavoro percepivo l’olezzo del marcio che andavo a rappresentare, nonostante impiegassi prodotti freschissimi e di primissima scelta.
Non solo, mi son sorpreso spesso a dover fare le corse tra mercati, supermercati, da Eataly stessa, alla ricerca di “quel” frutto, per rappresentare una notizia appena uscita: ero incalzato dagli eventi e la realtà, come sempre più spesso succede in Italia, superava di gran lunga la più smaliziata fantasia.
Alla fine ne è uscito questo lavoro che, pur conservando i presupposti stilistici di partenza, è diventato “la” fotografia in chiave teatrale di un inverno italiano del quale, obiettivamente, non c’è da andare orgogliosi.
Vorrei, infine, mandare un ultimo saluto ed un commosso ringraziamento ai miei modelli-attori, in primis fra tutti i pomodorini a grappolo di Pachino, che con totale abnegazione ed amore per l’arte, dopo i set di posa si sono sacrificati per il sostentamento dell’Autore e della di lui famiglia.
Mi son sentito spesso come un novello Hannibal Lecter ma, vi assicuro, è molto meglio farlo con frutta e verdura che non con la bionda perticona svedese di cui all’inizio di queste note: l’ultima volta che ci ho provato ho rischiato una denuncia.
Infine un ringraziamento alla famiglia dell’Autore, la mia, che per un certo periodo, alla fine di un servizio al telegiornale immancabilmente commentava con un “.. quindi domani si mangian zucchine..'. (D. D'Antonio)
Inaugurazione giovedì 9 settembre ore 20
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Slow Design Part2
Il Museo del Design Galliano Habitat (http://www.museodeldesign.it) con al suo attivo la raccolta e catalogazione dal 1961 ad oggi di oltre un centinaio di oggetti di design progettati dal 1907 al 1997, rivoluziona il concetto di museo: da statico a dinamico. E’ il Museo che si sposta, non le persone. Questo concept museale non interferisce, ma interagisce con i luoghi e le persone in un mood “green thinking”. Semplicità, naturalezza, pochi orpelli, molta sostanza.
Al fine di sostenere e rafforzare la capacità di produrre innovazione di pensiero attraverso l’attività di sostegno e passaggio dei saperi intorno al design, di valorizzare la creatività e il capitale umano coinvolto nella progettazione, nonché incrementare l’attrattività nel territorio lungo l’asse Torino – None - Pinerolo, il Museo del Design GH propone dal 1° ottobre 2010 la mostra dal titolo SLOW DESIGN Part 2 presso i rinnovati spazi di via P. Micca 12 a Torino, di cui offre un anticipazione dal 9 al 12 settembre. a Pinerolo, presso l’aulico Palazzo Vittone, durante la 34ma Rassegna dell’Artigianato Artistico.
Una selezione della collezione storica dove il “Modernariato” rappresenta una base importante per la comprensione dell’evoluzione progettuale del design, così come la produzione industriale del secolo scorso, assegnando all’artigianato al sua naturale collocazione strategica nell’ambito della filiera di progetto. Il prototipo artigianale è infatti la base portante per l’avviamento successivo alla produzione seriale di qualsiasi oggetto. Un viaggio ideale intorno alla cultura di progetto tra ieri, oggi e domani attraverso una collezione storica che va dal textile, all’interior, all’industrial design. I pezzi selezionati, di prima o seconda serie di produzione, suggeriscono riflessioni sulla capacità molto “Made in Italy” di sviluppare creativamente nuove forme, che sono successivamente diventate parte integrante della nostra vita di tutti i giorni e tessuto culturale italiano nel mondo. La mostra si inaugura alle ore 20. Ingresso libero. Orario della mostra: Aperta il giovedì, venerdì e sabato dalle 15,30 alle 19; domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 19. Lunedì, martedì e mercoledì chiuso. Per scuole e gruppi aperta al mattino previa prenotazione (possono variare, verificare sempre via telefono). Informazioni: info@museodeldesign.it La mostra proseguirà dal 1° ottobre 2010 al 31 marzo 2011 negli infernotti del Museo del Design GH di via Pietro Micca 12 a Torino.
L’allestimento guida alla lettura storica di una ventina di famosi oggetti di uso quotidiano – dalla curiosa calcolatrice Divisumma del 1973 (Mario Bellini), alla elegante macchina da scrivere Valentine del 1968 (Ettore Sottsass), alla zoomorfa lampada Gatto (Achille Castiglioni) del 1960, al divertente sgabello “Giotto” del 1975 (De Pas-D'Urbino-Lomazzi), alla indimenticabile “Sella” del 1957 (A. & P.G. Castiglioni), al rurale “Mezzadro” del 1957 (A. & P.G. Castiglioni), all’essenziale carrello bar “Paimio” di A.Aalto, al “Servomuto” del 1974 (Achille Castiglioni), all’appendiabiti “Sciangai” del 1973 (De Pas-D'Urbino-Lomazzi) alla popolare poltrona “Sacco”del 1968 (Gatti-Paolini-Teodoro) sino alla seduta “Hill House Chair (Mackintosh) del 1903 che è ad oggi imitatissima icona del design.
Gli oggetti esposti sono inoltre inseriti con opportune schede esplicative su apposite isole di legno riciclato. Un’ambientazione “verde” che segue la filosofia museale Green Thinking annessa alla sostenibilità e al contatto empatico con l’ambiente e l’uomo. Il pensiero green e’ sistemico, culturale, sociale, di rete, di avvicinamento alla natura delle cose. Un viaggio ideale intorno alla cultura di progetto tra ieri, oggi e domani attraverso una collezione storica che va dal textile, all’interior, all’industrial design. I pezzi selezionati, di prima o seconda serie di produzione, suggeriscono riflessioni sulla capacità molto “Made in Italy” di sviluppare creativamente nuove forme, che sono successivamente diventate parte integrante della nostra vita di tutti i giorni e tessuto culturale italiano nel mondo. La curatela è di Riccardo Galliano. Ingresso libero.
La mostra propone un percorso storico tra designer e aziende produttrici che hanno fatto la storia del design italiano e non nel mondo, attraverso un’incisiva galleria di prodotti che certo non rende giustizia alla vastità dell’imponente produzione creativa nel settore, ma offre una carrellata di oggetti di design d’alta gamma che a distanza di decenni sono ancora richiesti con enorme successo in Italia e all'estero, oltre a stazionare nei più importanti musei del mondo. Molti di questi, a vario titolo hanno ricevuto il Compasso d'Oro o la menzione speciale dell'ADI, l’Associazione Italia per il Designo Industriale.
Spiega il Direttore del Museo del Design GH, Monica Mantelli: “Il Museo del Design GH alimenta attraverso una filosofia di sostenibilità iniziative intorno al tema del design creando piattaforme di confronto culturale all'interno del circuiti della creatività diffusa sul territorio. La relazione tra istituzioni del territorio e manifestazioni della cultura di progetto costituisce l'occasione ideale per dare un contributo attivo all’articolato sistema del design.”
Inaugurazione: giovedi' 9 settembre ore 20
Palazzo Vittone
piazza Vittorio Veneto 8, Pinerolo (TO)
gio-sab 15.30-19, dom 10-12 e 15.30-19
Ingresso libero