Dialoghi. In mostra i dipinti dell'artista realizzati negli ultimi due anni; opere astratte che consentono di vedere, di leggere e di sentire, tele dal segno essenziale e dalle linee morbide, meticcie nei materiali attraversate da fessure e ricami che suggeriscono la possibilita' di dialogo e il superamento delle barriere.
Si inaugura giovedì 9 Settembre la personale di Maria Teresa Moffa che vede in mostra numerosi lavori della pittrice realizzati negli ultimi due anni.
Opere astratte che consentono a chi le osserva “di vedere, di leggere e di sentire”. Tele dal segno essenziale e dalle linee morbide, meticcie nei materiali e sorprendenti per l’impatto dei tracciati cromatici, immancabilmente attraversate da fessure-ricami che suggeriscono, più che una via di fuga, la possibilità di dialogo e il superamento di barriere. In una delle sue composizioni, formata da più pannelli, l’artista spalanca la sua arte a contaminazioni e incognite, stimola i visitatori a interagire con interventi immediati sulla tela forse incompiuta.
Cenni biografici
Sin dagli anni della sua formazione, Maria Teresa Moffa approfondisce i vari aspetti dell’arte visiva e si perfeziona in restauro pittorico. Il suo percorso artistico e professionale la porta a collaborare in equipe - sia come libero professionista, sia come responsabile lavori - ad importanti restauri storici, principalmente a Milano (Chiesa di S. Maurizio-Monastero Maggiore, Palazzo Litta, PAC, Palazzo Reale, Palazzo Ottocentesco, Banca Commerciale Italiana di Piazza della Scala). Si occupa in autonomia di lavori per collezionisti privati, gallerie e istituzioni, tra cui la Chiesa di S. Ambrogio ad Nemus di Milano (affreschi del coro); restaura modelli leonardeschi e tele per il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”.
Attualmente si dedica a un lavoro di ricerca e ulteriore approfondimento del suo percorso artistico con la creazione di opere visive astratte a “doppio fondo” che raccontano il superamento di limiti e barriere, oltre a trasmettere poesia e colore.
'Con amorevole pazienza l’artista intaglia e ricama, recupera e ingentilisce lo
spazio; fessure, spazi vuoti e motivi decorativi esaltano sia il ruolo della luce
sia il passaggio osmotico tra mondi differenti.
Le opere mettono in rilievo l’essenzialità del segno, le linee morbide e le
riquadrature dagli spigoli smussati; le finestrelle, come linee di confine,
permettono di superare le barriere, di andare oltre.
La tela per Maria Teresa Moffa diventa il diaframma tra l’osservatore e
l’altrove, l’orlo è lo iato, il pertugio, che permette un dialogo tra noi e gli
altri.
Le sue produzioni non offrono né tagli né squarci ma accurati ricami che le
derivano dalla professione di restauratrice di dipinti antichi. E’ interessante
osservare come, pur occupandosi di recuperi di opere rigorosamente
figurative, abbia intrapreso l’arte astratta.
Utilizza più materiali di recupero come perline, sferette di legno in varie
essenze e tessuti elasticizzati, invitando l’osservatore ad una fruizione anche
tattile, oltre che visiva.
Nella composizione di quattro pannelli stimola ad interagire con la sua arte,
spalanca la porta e come una moderna sirena attrae gli attuali Ulisse, li
induce a contaminare le tele con un apporto personale. Con questa
performance originale e coinvolgente manifesta la sua grande voglia e
capacità comunicativa.
Misurata nel segno ma audace nell’uso del colore, sa trasmetterci, con i suoi
quadri, un’energia declinata in un’alternanza di poche modulazioni
cromatiche, costituita da cinque dominanti: nero, bianco, giallo, rosso e blu.
Colori brillanti, di grande energia che stimolano l’interlocutore mediante un
impatto deciso e diretto, intervallati a volte da una rivisitazione in chiave
moderna del divisionismo.
E’ in mostra la produzione degli ultimi due anni in cui l’artista viaggia
rapidamente attraverso numerose opere che consentono a chi le guarda di
vedere, di leggere e di sentire.
Pittrice particolarmente attenta agli affanni dell’uomo ma anche alla
luminosità da cui derivano i colori, i contrasti in bilico tra paura e stupore.
E’ un’artista che non completerà mai la sua ricerca, lasciando così una
traccia continua per gli altri e ciò denota un bisogno interiore di afferrare un
punto certo, il suo ubi consistam.
La vocazione a sperimentare tematiche e tecniche nuove alla ricerca del
bello Maria Teresa Moffa la persegue con tenacia e determinazione e la sua
arte diventa specchio del suo animo.
Ama la cultura del fare e suscita emozioni intense con il suo alfabeto
segnico e grafico che si avventura in tracciati cromatici di importante
impatto dinamico, dai brillantissimi rossi ai bianchi luminosi.
Gli interventi geometrici, tagliano e definiscono lo spazio nelle ampie
campiture con percorsi dalla lettura matematica, dai rapporti tra presenze e
assenze; la qualità gestuale del segno dialogante è caratterizzata da una
musicalità rigorosa e il colore scandisce i ritmi rilassanti.
I quadri dalle grandi dimensioni, dalla spazialità aperta e profonda,
rappresentano i paesaggi della mente che la pittrice sa esplorare con sagacia
e nelle varie possibilità evolutive.'
(M.G. Colombo)
Inaugurazione: giovedì 9 Settembre ore 17.30
Centro Ugo Foscolo
via Ugo Foscolo 3/d, Corsico (MI)
mar-ven 15 -19, sab-dom 10-12 e 15-19
Ingresso libero