Il punctum di Rita. Il lavoro della fotografa da sempre e' volto ad uno studio di necessaria sottrazione del superfluo perche' mira all'essenzialita' del vedere, anzi alla sua necessita'.
a cura di Massimo Raffaeli
Sponge Living Space riapre la terza stagione espositiva dal titolo Quid est veritas (?) , il 18 settembre 2010 alle ore 18:00 con la personale di Rita Vitali Rosati, Il punctum di Rita, a cura del critico letterario Massimo Raffaeli. Lo spazio, un casolare di campagna nell’entroterra marchigiano, prende il nome Sponge Living Space, diventando uno tra i luoghi più curiosi nel quale allestire una mostra d’Arte Contemporanea. Sponge Living Space è una piattaforma underground nella quale artisti, curatori,critici e collezionisti fondono le proprie esperienze in un contesto di totale libertà. Ogni ambiente del casolare si caratterizza per il colore diverso di ogni stanza, ogni stanza racconta una storia, le storie ovviamente sono quelle degli artisti.
Guardare non è vedere. - scrive Massimo Raffaeli nel testo che dà il titolo alla mostra “Il punctum di Rita” - Il nostro tempo è saturo di segni, anzi di effetti ottici così sovraccarichi da non conoscere, ormai, alcuna metabolizzazione. Anche un profano della fotografia, viceversa, intuisce che il lavoro di Rita Vitali Rosati da sempre è volto ad uno studio di necessaria sottrazione del superfluo perché mira all’essenzialità del vedere, anzi alla sua necessità. Tende a mettere ordine nel caos colorato in cui sguazziamo, come fossimo nell’Eden del cosiddetto postmoderno ovvero in un’immane discarica. Perciò il suo è un lavoro attento alla centralità degli esseri umani (Rita predilige il ritratto più classico) ma anche agli spazi del vivere in comune (qui Rita preferisce l’anonimato dei manifesti per strada, le affiches che tentano di accompagnare, o persino decorare, la vita quotidiana di individui che vengono sfiorandosi nel mutismo di una perfetta estraneità). Lo scatto di Rita tende dunque a sfatare i riflessi condizionati del nostro mutismo, della nostra normale cecità: la sua fotografia non ha oggetti predeterminabili ma si sente ogni volta responsabile di quello che passa davanti all’obbiettivo. Tra l’oggetto e l’atto di scattare, ecco però un’intuizione, il riconoscimento di una affinità elettiva. Uno scrittore e teorico della fotografia, Roland Barthes, chiamava tutto questo la messa a fuoco del punctum, cioè il luogo in cui converge, liberandosi, la percezione. E’ proprio il compito di Rita, e la sua sigla d’artista.
Sponge ArteContemporanea con l'evento Il punctum di Rita, aderisce, il 9 ottobre 2010, alla sesta edizione della giornata del contemporaneo.
Inaugurazione 18 settembre 2010 alle ore 18
Sponge Living Space
via Mezzanotte, 84 - Pergola (PU)
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Ingresso libero