In mostra gli scatti di Poli, 12 fotografie a colori in taglio panoramico che ripercorrono il mondo dalle Ande tra il Peru' e la Bolivia, dalla valle del Colca Canyon all'immenso specchio turchese del lago Titicaca, dal deserto del Salar, bianchissima distesa di sale, fino alla famosa miniera di Potosi' e Tiwanaku, vessillo della cultura Aymara.
Le Ande tra il Perù e la Bolivia, dalla valle del Colca Canyon all’immenso specchio turchese del
lago Titicaca, dal deserto del Salar, bianchissima distesa di sale, fino alla famosa miniera di
Potosì e a Tiwanaku, vessillo della cultura Aymara sono i soggetti di MADRE TERRA -
ORIZZONTI SOTTILI, fotografie di Daniele Poli in mostra solo domenica 26 settembre nel
giardino all’italiana del Museo del Contadino di Frascarolo a Pavia contestualmente
all’inaugurazione dell'esposizione Lomellina. Il gusto di una storia.
"Volevo fotografare le Ande - racconta Daniele Poli - dall’età di quindici anni per svelare i loro
segreti. Dopo vent’anni, nel 2006, ci sono andato, non ho carpito tutti i loro misteri, ma ho
visto luoghi e incontrato persone che sono diventati per me paesaggi dell'anima che voglio
restituire allo spettatore in formato panoramico per accompagnare il suo sguardo oltre, verso
quell’altrove insondabile e sottile che le Ande evocano”
Una veduta prospettica di due vecchi binari che si stagliano nell'infinito. Un uomo in bicicletta
in tenuta sportiva che percorre il Salar, immenso deserto situato a 3700 metri. Un'altra
immagine, due uomini si riposano seduti sulle rotaie in disuso della ferrovia di Tiwanaku: sono
alcuni dei dodici scatti a colori in taglio panoramico, nati dal desiderio di cogliere l'essenza dei
posti, di catturarne l'archetipo e di rappresentare il rapporto tra l'uomo e la natura; scenari che
attraverso l'obiettivo divengono spazi metafisici, territori di confine tra il visibile e l'invisibile.
Come la fascinazione che il fotografo racconta di aver subito "per le immagini raffiguranti la
forza e la spiritualità dei luoghi, dove la presenza dell'uomo è influenzata da un'antica adesione
e profonda comprensione dei ritmi e del pulsare della Madre Terra: la Pachamama, in lingua
quechua, la dea della terra e dell'agricoltura."
Daniele Poli, l'autore ha 37 anni, vive e lavora a Milano.
Lavora in pubblicità collaborando con prestigiose agenzie con le quali ha realizzato campagne
nazionali e internazionali per famosi marchi.
Nel 2008 ha vinto il bronzo dell’Art Directors Club Italiano, il premio MTV Award ed è stato
selezionato da Archive per le promocard sul Global Warming, ha ricevuto una Menzione
d’Onore per eccellenza da Tau Visual per le sue foto sulla Bolivia e nel 2009 per la sezione
automotive.
Info: http://www.danielepoli.com
Ufficio stampa Antonella Colombo
+39 3394899895 - antonella.colombo@gmail.com
Inaugurazione domenica 26 settembre 2010, ore 15 – 18
Museo del Contadino
Via Al Castello 1, Frascarolo (PV)
Orari: 15-18
Ingresso libero