Jazz & Models. La mostra, con oltre 120 immagini realizzate a partire dagli anni '70, si ripropone di ripercorre l'immaginario e le maggiori tematiche esperite da Glaviano, fotografo palermitano che lungo alcuni decenni di carriera internazionale, specie negli Stati Uniti, ha attraversato da protagonista diverse forme espressive confrontandosi con il ritratto, il fashion, l'ambito pubblicitario, il paesaggio.
La mostra, imperniata su oltre 120 immagini realizzate a partire dagli anni ’70, si ripropone di ripercorre l’immaginario e le maggiori tematiche esperite da Marco Glaviano (1942), grande fotografo palermitano che lungo alcuni decenni di carriera internazionale, specie negli Stati Uniti, ha attraversato da protagonista diverse forme espressive confrontandosi con il ritratto, il fashion, l’ambito pubblicitario, il paesaggio.
Sue opere sono state acquisite da Musei e private collections in tutto il mondo. Apposite sezioni autonome dell’esposizione milanese, che è prevista durante il fashion week donna del prossimo autunno, racconteranno il complesso tessuto creativo e i vari progressivi raggiungimenti di Marco Glaviano. Architetto, pioniere assoluto della fotografia digitale, collaboratore storico di prestigiosi magazines quali Vogue USA e Harper’s Bazaar, Glaviano si misura innanzitutto con l’universo femminile, come rivelano i nudi gloriosi e scultorei, corpi di trionfante e patinata bellezza quanto visioni più raccolte e intime, accarezzate dall’obiettivo e rese con un segno più sfumato ed emotivo, con grazia chardiniana filtrata da un occhio sospeso e poetico.
Donne mito dei roaring ’80, di quegli anni Ottanta edonisti, esagerati e ormai favolosi nella memoria collettiva. Supermodels quali Cindy Crawford, Eva Herzigova e la giovanissima sirena ceca Paulina Porizkova, divine creature di bellezza assoluta, indubitabile.
Un inno alla felicità, alla pienezza estetica. Leit-Motiv della sua ottica peculiare, accanto a una vera ossessione per la bellezza muliebre, è la natura, contraltare e specchio continuo e insostituibile del suo fare d’artista. Giganteschi alberi africani, quasi antropomorfi, plastiche e tormentate rocce della costa sarda, scolpite dal vento e dal sale, grafiche savane e cieli deflagrati, immensi.
Infine la cifra classica, letteraria, insieme nordica e mediterranea di Capri. La musica è un’ulteriore frontiera, esplorata fin dalla prima gioventù a Palermo, quindi dai ’60 a Roma e Milano e poi soprattutto durante gli anni e la fervida parabola lavorativa di NYC, dal 1975, dove fonda i Pier 59 Studios.
Il jazz per Marco Glaviano è una passione di sempre, un’autentica amatissima ragione di esistenza. Fin dall’adolescenza ha suonato batteria e vibrafono in gruppi amatoriali e di ricerca.
Testimonianza di questo itinerario e di una formidabile rete di rapporti e amicizia, sono i superbi, talvolta ieratici ritratti di jazzisti leggendari, nomi come Chet Baker, Sonny Rollins e Dizzy Gillespie tra gli altri, che Glaviano ha scattato nel tempo. Infine un omaggio a Milano e alle sue protagoniste al femminile.
Una sala intera infatti sarà dedicata a portraits di donne che vi operano e che hanno fatto e fanno grande il capoluogo lombardo, attraversando generazioni, milieux sociali e culturali, solchi e territori d’appartenenza. Un importante catalogo edito da Leonardo, correda e completa la proposta espositiva.
Inaugurazione della mostra 29 Settembre, dalle 19 alle 22
Palazzo Morando - Costume, moda, immagine
via Sant'Andrea, 6 Milano
orario continuato dalle 9 alle 17,30
ingresso libero