Pramantha Arte Contemporary Art Gallery
Per questa mostra i pastelli dell'artista si vestono di un realismo che smaschera l'artificio patinato dell'immortalita' a cui la cultura occidentale educa e orienta.
Lamezia Terme. Contemporary art 2010 volge al termine col suo nono appuntamento.
Il ciclo di IMAGOCRAZIA. Effetti collaterali chiude l'excursus espositivo dedicato a
scoprire gli effetti del regime autoritario delle immagini nel mondo contemporaneo
con la giovane artista pugliese Margherita Ragno e la sua IMAGOPHOBIA (Reality Visions).
Dopo l'intensa pittura di Kristina Kurilionok - specchio di riflessi mentali -
legata alla categoria dell'IMAGOMANIA - all'ossessione dell'apparire secondo i
canoni estetici dominanti - i pastelli di Margherita Ragno si vestono di un realismo
che smaschera con violenta immediatezza l'artificio patinato dell'immortalità a cui
la cultura occidentale educa e orienta, condizionando la relazionalità degli
individui con sé stessi e con gli altri e fissando le norme della bellezza fisica e
lo stile di vita ad essa corrispondente.
Nella pittura di Margherita Ragno prendono vita, come protagoniste, figure ordinarie
che mettono in scena la nuda realtà del soggetto, colto nella viridicità fisica
della sua autorappresentazione: corpi nudi e volti espressivi si esibiscono
sfoggiando i più svariati caratteri - austerità, seduzione, malessere, ingeniutà,
pornografia - nell'assoluta verità del corpo.
L'immagine morbida e pacifica irrompe con effetto scioccante e minatorio, attraendo
e respingendo contemporaneamente l'osservatore.
La figurazione di Margherita Ragno racconta un corto circuito tra ideale e reale che
genera paura e instabilità: lontana nella forma dalla perfezione delle icone
mediatiche, ne mantiene tuttavia lo spirito nella simulazione; vicina
all'imperfezione, alla carne, al grasso, alle rughe, al deforme, alla vecchiaia,
nega l'ideale estetico pur simulandolo.
Con la sua "pittura", Margherita Ragno mette in atto una operazione di svelamento in
cui scatta una operazione di verità dell’immagine; una sorta di reality visions in
cui nello sguardo (pre-condizionato!) di chi guarda, "il modello" ormai entificato
incontra la sua caricatura prodotta e la figura dipinta diventa insostenibile.
Il risultato è la registrazione di un senso di phobia rispetto a ciò che più si
avvicina alla realtà concreta delle cose relativamente all'identità umana, a partire
dal suo aspetto. Il risultato è l'imagophobia: un irrefrenabile senso di repulsione
davanti a rappresentazioni che rendono visibile il conflitto, indotto, che ognuno ha
con se stesso sulla propria immagine.
Inaugurazione venerdì 1 ottobre 2010, ore 18.30
Pramantha Arte contemporary art gallery
Via San Giovanni n. 1 - I° piano, Lamezia Terme (CZ)
Orari: martedì, mercoledì, giovedì dalle ore 18 alle 20
ingresso libero