Associazione Culturale Quattrocentometriquadri
"Leeza Hooper lavora come un meditativo calligrafo zen nel mezzo di una rissa ad un concerto punk". L'uso di tecniche povere come il collage o gli interventi con il microsoft paint e tecniche 'ascii' servono a simulare la gestualita' zen in un contesto digitalizzato. La personale e' a cura di Davide W. Pairone.
a cura di Davide W. Pairone
Leeza Hooper lavora come un meditativo calligrafo zen nel mezzo di una rissa ad un concerto punk. Che vada per accumulo o per sottrazione, che si nutra di prelievi pop, di espressionismo, di astrazione, poco importa. Contano solo gesto e struttura; ma mentre i maestri orientali cercavano la perfezione irripetibile, Hooper scarta, devia, differisce e infine si adagia su tremende asimmetrie di luce.
D. W. Pairone
Quattrocentometriquadri gallery riapre la sua attività espositiva con l’importante compito di ospitare un punto di arrivo e ripartenza nel percorso di un artista con alle spalle diverse esperienze significative.
Di Leeza Hooper affascina subito il nome (potrebbe essere il mittente di una mail-spam) e, invece, è quello di un uomo: in origine questo nickname al femminile rimandava all’immagine di una delirante pornostar americana in fase di declino. Un atto di provocazione e di accusa, una riflessione sullo star system e sui concetti di trionfo e decadenza.
Con il tempo Leeza Hooper si è trasformato in un progetto narrativo ed estetico, spostando la sua attenzione su questioni più legate ai segni che ai processi sociali: “io cerco di rappresentare cose vicino allo zero, parto da elementi semplici e poi strutturo la complessità” - racconta lo stesso Leeza in un’intervista - “in un momento dominato dall’iperinformazione e spesso dal poco senso, credo ci sia bisogno di concentrazione”. L’arte di Leeza Hooper richiede uno sforzo e un impegno, un dialogo che spinga lo spettatore ad una riflessione epistemologica: riconsiderare un profondo rapporto con il vero e con la bellezza al di fuori di convenzioni e pigrizie estetiche.
Gli sfondi non esistono, si parte da una tabula rasa e si procede per accumuli e sottrazioni. Struttura generale ed elementi singoli hanno lo stesso peso, così che i suoi lavori non appaiono mai simmetrici nella forma bensì nel concetto e nello sviluppo dinamico. Lavorando con l’immagine, l’artista cerca di unire la neutralità del prelievo pop (iconografie e frammenti presi un po’ ovunque da pubblicità, arte ecc) alla purezza del gesto e della calligrafia orientale. L’uso di tecniche “povere” come il collage o gli interventi con il microsoft paint e tecniche ASCII servono a simulare la gestualità zen in un contesto digitalizzato.
L’arte non come conclusione e risultato ma come interrogazione, punto di partenza per un processo di conoscenza. I lavori di Leeza Hooper rappresentano infatti il momento appena precedente ad una azione, l'attimo in cui la mente raggruppa gli elementi e si riconfigura per determinare un principio di azione.
Inaugurazione 3 ottobre ore 18.30
Quattrocentometriquadri gallery
via magenta 15, Ancona
Giovedi'-Domenica 18.30-20 e su appuntamento
Ingresso libero