La realta' della realta'. In mostra fotografie che raccontano frammenti del quotidiano, ironiche casualita', incontri fortuiti, coincidenze di elementi. Le scenografie sono a volte opere di altri artisti, cosi' una nuova realta' ci passa accanto.
Questa raccolta di immagini racconta di frammenti del quotidiano in cui si incrociano ironiche casualità, incontri fortuiti, coincidenze di elementi, rime interne che, come scatole cinesi, si svelano un poco per volta richiedendo uno sforzo ludico nel trovare il nesso, per svelarne il significato.
Ricercarle è stato per l’Autore uno sforzo ludico, uno stimolo ad acuire lo sguardo, una sfida per decriptare quello che avviene comunemente intorno a noi e di cui restiamo spesso spettatori passivi.
Analogie, richiami, strutture ritmiche e musicali, momenti particolari in cui tutto si fonde. Casi fortuiti, ironie del destino che mi fanno pensare se non vi sia Qualcosa che stia girando un film con attori inconsapevoli.
Così realtà magari rappresentate da altri artisti, sono diventate scenografie perfette per dialogare con una nuova realtà che vi passa accanto, che si appoggia vicino. Realtà nella realtà appunto.
Anche lo spettatore, rappresenta una nuova scatola, un ulteriore strato di vita, un altro livello di coscienza che darà nuovi significati alle immagini. Uno dentro l'altro in comunicazione.
L’Autore si augura che questa piccola raccolta di lavori possa essere uno stimolo curioso e un momento estetico che valga la pena ricordare e ringrazia tutti gli artisti che inconsapevolmente hanno contribuito alle "scenografie", la sua famiglia e quanti l’hanno supportata in questo lavoro.
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Secondo lui [Cartier-Bresson] questo momento andava e veniva. O lo si afferrava o se ne andava. Ce n'era soltanto uno. Non aveva versioni multiple il suo assunto teorico sembrava essere che il fotografo, nel caso in cui avesse successo, registrava semplicemente il momento, che per sua natura poteva essere decisivo oppure no.
La magia risiedeva nell'informazione stessa. Questa informazione, il contenuto della fotografia, ruotava spesso attorno a rime visive. Si tratta di rime interne, dentro alla cornice. Non avevano nulla a che fare con il metodo del fotografo.…(in R. Angier, Educare lo sguardo, Zanichelli. pg.33)
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Breve nota biografica
Una vocazione per l'immagine e la sua simbolica carica evocativa contraddistinguono i passi verso il mondo dell’arte di Vera Bonaventura, sia quella supportata da matite e pennelli che quella incisa dalla luce.
Eredita dal padre la passione per la fotografia e la voglia di osservare i particolari momenti del quotidiano. Al senso estetico si sono affiancati più recentemente i primi corsi di fotografia (2007) e approfondimenti con il Gruppo Mignon (2009) attraverso cui conosce la magia della Street Photography e coglie la poesia del bianco e nero. Introduce nelle sue fotografie la Persona.
I suoi scatti sono spesso caratterizzati dalla volontà di trovare assonanze, giochi di rimandi e riflessi, rime interne, che richiedono un'attenzione particolare all'osservatore non senza un velato senso ironico.
Dal 2007 le sue fotografie sono state apprezzate e segnalate a concorsi e mostre come:
III Premio Concorso Internazionale di Ecologia Umana, Università di Padova (2008)
Trofeo Fotografico Internazionale Andrea Pollitzer (Trieste, 2008)
Concorso la Quercia di Vicenza (2008)
Mostra personale I LOVE PADOVA (Galleria Questarte, Padova 2009)
Immagini Del Gusto (Palazzo Moroni, Padova 2009)
Arte Fiera di Pordenone (2010)
Arte Fiera di Innsbruck ( 2010)
Collettiva Gr. Antenore Galleria S. Carlo (Padova, 2010)
Sito internet di riferimento:
http://www.wix.com/pervera77/vera-bonaventura-photography
Contatti: pervera77@gmail.com; cell. 3358176055
Inaugurazione con aperitivo: giovedì 07 ottobre ore 18.00
Le Buonevoglie - Spazio Fotografico
Corso del Popolo, 80d - Padova
Orario: tutti i giorni ore 8-18, chiuso la domenica
Ingresso: libero