Letargo 2010/2011. Letargo prevede la collocazione di un'opera nella Cappella: appositamente pensata per il luogo, anche quest'anno rimane esposta fino alla primavera 2011. Un lavoro che dialoga con la piccola architettura, con il contesto naturale, con lo scorrere del tempo. Il museo ospita invece Innesti, un'opera video di Fabrizio Prevedello.
Letargo è un appuntamento biennale, che prevede la collocazione di un’opera di nella Cappella: appositamente pensata per il luogo, anche quest’anno rimarrà esposta fino alla primavera 2011. Il museo si prepara quindi ad affrontare i rigori dell’inverno, attraverso un lavoro che dialoga con la piccola architettura, con il contesto naturale, con lo scorrere del tempo, dei giorni e delle stagioni. Più che un pubblico che guarda dentro, Letargo presenta un’opera che guarda fuori, che aspetta..
Adriano Nasuti Wood ha realizzato L’oggetto inamovibile (2) a conclusione del suo soggiorno a Granara durante il Festival, dove ha condotto il laboratorio “Legare le cose tra loro è forse legare noi al mondo?”. È così entrato in contatto diretto con le persone che vi abitano e che vi transitano, con il particolare ambiente naturale, con le attività che caratterizzano il villaggio (collegate al teatro, alle energie rinnovabili, alla bio-edilizia, ecc..) e con i materiali che qui si trovano e si utilizzano.
Il lavoro si compone di vari elementi, trovati sul posto e trasformati dall’artista; nell’insieme danno vita ad un’opera enigmatica e suggestiva, che sembra entrata nella cappella e non volerne più uscire. In un secondo momento la sfera di paglia e terra è stata tolta dal suo piedistallo e posizionata sulla soglia della cappella, metà dentro e metà fuori, a ribadire l’ambiguità del suo stato.
Sempre nell’ambito del progetto Letargo e parallelamente al lavoro di Adriano Nasuti Wood, Il MAGra, presenta Innesti di Fabrizio Prevedello.
L’opera si compone di tre video, che documentano un intervento scultoreo ripetuto, un intarsio realizzato dall’artista in tre cave abbandonate delle Alpi Apuane. In una serie di azioni concatenate tra loro, l’artista preleva un pezzo di marmo in una cava, lo lavora in studio e poi lo inserisce nella parete di un’altra cava abbandonata. La camminata a piedi e l’attraversamento del paesaggio diventano parte dell’opera e sottolineano il suo rapporto intimo con la natura ed in particolare con la montagna. La preziosità e la delicatezza dell’intarsio dialogano con le dimensioni smisurate degli spazi della cava e ci fanno riflettere su questioni esistenziali. L’opera, silenziosa e solitaria, rimane a testimonianza di un’azione poetica che si è svolta in assenza di pubblico e diventa lei stessa soggetto che, nella sua fissità, osserva.
Inaugurazione 9 ottobre
MAGra - Museo d'Arte Contemporanea di Granara
Strada tra Granara di Sopra e Granara di Sotto - Valmozzola (PR)