La prima e completa esposizione sulla ceramica artistica isolana, consuntivo capillare di un secolo. Dando spazio a un entusiasmante e poco esplorato capitolo della storia dell’arte, I.S.O.L.A. inaugura una grande mostra. Le ricerche degli artisti, degli artigiani, delle piccole industrie nella Sardegna del secolo XX. L’itinerario espositivo propone oltre 500 opere, alle quali si sommano i materiali di corredo e quelli didattici. All’evento è legato un completo e rigoroso catalogo curato dalla Ilisso edizioni.
La prima e completa esposizione sulla ceramica artistica isolana, consuntivo capillare di un secolo.
Dando spazio a un entusiasmante e poco esplorato capitolo della storia dell’arte, I.S.O.L.A. inaugura giovedì 29 giugno una grande mostra dal titolo 100 ANNI DI CERAMICA. Le ricerche degli artisti, degli artigiani, delle piccole industrie nella Sardegna del secolo XX,
visitabile tutti i giorni sino al 7 gennaio 2001. All’evento è legato un completo e rigoroso catalogo curato dalla Ilisso edizioni.
L’itinerario espositivo propone oltre 500 opere, alle quali si sommano i materiali di corredo e
quelli didattici. Esso è interamente dedicato al manufatto e al prodotto artistico realizzato in
ceramica; settore che per la Sardegna ha costituito un ambito espressivo tra i più
significativi. In mostra viene finalmente ricostruito nella sua completezza di voci, secondo
uno scenario fino a oggi scarsamente considerato dagli addetti e soprattutto mai emerso
all’attenzione del grande pubblico, l’intero mosaico ceramico composto dagli operatori
sardi, residenti in Sardegna o che abbiano mantenuto con la terra d’origine un costante
rapporto.
L’evento vuole dunque proporsi all’attenzione nazionale in un impiego di energie mai prima
affrontato, teso a coprire l’arco di un secolo ed equivalente perciò a un fondamentale
bilancio; una puntuale ricognizione su quelli che sono stati i poli delle ricerche ceramiche
dovrebbe condurre a riflettere su scelte più consapevoli nell’adozione dei motivi correnti, in
una riscoperta di valori profondi.
La mostra raccoglie e analizza quattro significative declinazioni della produzione ceramica,
attualmente riscontrabili nello scenario culturale della Sardegna: la produzione popolare
d’inizio secolo XX, le cui influenze sono tuttora vivissime; i manufatti artistici, frutto della
coerente sperimentazione condotta dagli artisti, ricerche spesso autonome ma decisive in
qualità di volano di settore; i manufatti dell’artigianato artistico, elaborazioni la cui prassi,
di recente invenzione, si connota come originata da innumerevoli quanto disparati modelli; la
produzione dai caratteri vicini al design, tentativo di questi ultimi decenni, dove la
decorazione è interamente affidata alla forma; produzione interessante, questa, per gli
allargamenti di orizzonte sul mercato, motivati, oltre che dalla tecnica, dalla perdita di
connotazioni dirette, immediatamente associabili all’area d’origine e semmai rintracciabili
entro valori intrinseci alla materia costitutiva. Da questa sommaria classificazione è escluso
tutto il comparto della ceramica d’importazione, non già i suoi contenuti che, mediati dai
ceramisti locali, hanno fatto breccia nella tradizione; sono invece incluse alcune presenze
che hanno contribuito ad allargare il dibattito sulla cultura ceramica sarda, come alcuni
artisti Mitteleuropei o le manifatture epigone della prestigiosa Lenci, che affrontano soggetti
di carattere sardo.
Questa preziosa occasione di confronto e studio, tale anche in virtù delle numerose opere
provenienti da collezioni pubbliche e private, regionali e nazionali, intende ribadire la
centralità dell’art director, il progettista artistico, figura oramai ineliminabile nel rapporto fra
la consapevolezza del progetto e la sapienza tecnica dell’esecuzione artigiana. Si è voluto
dunque sondare il dibattito culturale a partire dai due aspetti della progettazione e della
realizzazione, momenti e ruoli oggi mischiati ma afferenti a precise connotazioni e
competenze, specificità che la mostra vuole sottolineare, pensando anzitutto a un corretto
sviluppo della produzione futura. Accanto agli artisti sono presenti tutte quelle figure
artigiane che della ceramica incarnano braccia ed energia fattiva, depositarie di un
inestimabile patrimonio cognitivo ed esperienziale che non può essere scavalcato.
All’indagine degli esiti relativi al sodalizio fra artista e artigiano - nodo centrale della
mostra e del catalogo - si è voluto premettere un sintetico nucleo di ceramiche popolari,
excursus storico atto a portare alla luce un prima significativo, ancora base di recenti
rielaborazioni. Dai modelli tradizionali il racconto espositivo si spinge sino alle proposte
orientate verso la sperimentazione e lo studio della forma, essa stessa decorazione, per la
realizzazione in piccola e grande serie dell’oggetto ceramico.
sede: Padiglione dell'Artigianato "EUGENIO TAVOLARA"
Sassari, Giardini Pubblici
ILISSO EDIZIONI
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