Stefano Arienti
David Casini
Alex Cecchetti
Luca Francesconi
Andrea Mastrovito
Gianni Motti
Carlo Zanni
La mostra italian boys raccoglie alcuni artisti italiani apparentemente diversi fra loro come eta' e mezzi impiegati: dalla pittura, immancabilmente italiana,ai video ai computer cerca infatti di testimoniare un clima e l'aspirazione degli artisti ad allargare i propri orizzonti, piuttosto che dimostrare qualche tesi.
Stefano Arienti
David Casini
Alex Cecchetti
Luca Francesconi
Andrea Mastrovito
Gianni Motti
Carlo Zanni
La mostra italian boys raccoglie alcuni artisti italiani appaentemente diversi fra loro come età e mezzi
impiegati: dalla pittura, immancabilmente italiana,ai video ai computercerca infatti di testimoniare un
clima e l'aspirazione degli artisti ad allargare i propri orizzonti, piuttosto che dimostrare qualche tesi.
Il clima politico italiano dopo la schiacciante vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, condiziona
inevitabilmente la vita culturale italiana e porta in luce sia le responsabilità politiche dei precedenti
governi, che la miopia di passati progetti culturali italiani.
Colonna della mostra, anche fuor di metafora, è l'opera presentata per l'occasione da Gianni Motti, le
immagini di autopresentazione e autocelebrazione di Silvio Berlusconi, tratte da un suo opuscolo elettorale
spedito a milioni di famiglie italiane, rivestono una sittile colonna già presente nella galleria. Il contesto
politico si manifesta come architettura, sottile sottofondo, pervasivo e rassicurante con la sua spontanea
stratificazione di famiglia, potere e religione.
La positività spigliata e calda, ma fin troppo appiccicosa, delle immagini della famiglia Berlusconi, si
rispecchiano negli annunci 'Oggi Sposi' raccolti dalla strada da Stefano Arienti.
Tradotti in disegni su carta millimetrata, dispiegano tutta un'inattesa effusione di affettività , sottofondo
emotivo individuale e collettivo.
L'idea di paesaggio emotivo o di paesaggio contemporaneo caratterizza lavori presenti nella mostra e
apparentemente molto diversi fra loro, come la grande immagine fotografica di Luca Francesconi, l'opera
ricamata da David Casini, le pitture e i progetti digitali di Carlo Zanni o lo scurissimo intrico di rami dipinto
da Alex Cecchetti sui muri della Galleria.
Luca Francesconi, che agisce piu' abitualmente come performer, e che presenta un' azione appositamente
pensata per gli spazi della galleria il 17 di ottobre, fotografa un cerchio di pigmento colorato in riva al
fiume Po. Controluce radente e colori caldi danno all'immagine un'aspetto misterioso, fatato incontro per
alieni eppure si tratta di elementi minimi e familiari.
Un immagine ancora piu' semplice di rami scurissimi dipinti da Alex Cecchetti, colonizza i muri della
galleria, sgocciolando colore nero sul pavimento. Il romanticismo di energia magica di Francesconi qui
lascia il posto ad un'energia ancora piu' diretta e piu' cinematografica, che deborda in modo imprevedibile.
La tensione ad uscire dai propri limiti si materializza in un altro modo nell'opera di David Casini. Dedicata
ai confini fra stati nazionali, mescola pittura e ricamo, usa il paesaggio piu per descrivere lo spaesamento e
i rispecchiamenti possibili. Analogamente a Cecchetti l'orizzonte é intrappolato e lontanissimo dai
panorami del 'bel paese' e del 'grand tour' della dorata tradizione italina .
Un cambiamento di prospettiva si trova anche nei lavori di Carlo Zanni, l'ingrandimento pittorico di oggetti
digitali sposta l'attenzione dal paesaggio tradizionale a quello contemporaneo, proponendo una
ridifinizione dell'idea stessa di paesaggio attraverso lo schermo del computer. E' qui inoltre che possiamo
trovare alcuni lavori dell'artista sotto forma di icone-ritratto.
Per la mostra Italian Boys Andrea Mastrovito ha realizzato un opera video, collezionando sequenze di film
famosi reinterpretati da animaletti di plastica, mantenendo inalterato il sonoro originale dell'edizione
italiana. L'esuberanza che caratterizza il rimaneggiamento cinematografico si ritrova pure nei coloratissimi
quadri con animali che si sbranano.
IL titolo della mostra ci mette subito di fronte ad un luogo comune internazionale, quel machismo italiano
cosi tipico nel ritratto della cultura nazionale. Mentre richiami alla clasicità italiana rispuntano
imprevedibilmente, dalla colonna traiana alla pittura di paesaggio.
Stefano Arienti
Analix Forever Gallery, Geneva, Switzerland