Ufficio Stampa - Palazzo Ducale Genova
Le foto-installazioni di Douglas Beasley aprono una nuova sezione permanente del museo dedicata al paesaggio sacro nordamericano. Sospese nel vuoto di uno spazio a doppia altezza che attraversa longitudinalmente il bastione cinquecentesco, queste immagini dialogheranno con le collezioni etnologiche degli Indiani delle Pianure nordamericane e degli Indiani Hopi dell'Arizona esposte al primo piano del bastione.
Approfondimento: Dal 7 ottobre 2010, ore 18, dal lucernario, che costituisce la copertura del tetto di Castello D´Albertis, sarà presentata al pubblico l´installazione di undici immagini scattate in Nordamerica da Douglas Beasley, fotografo la cui generosa donazione permette di aprire una nuova sezione permanente del museo dedicata al paesaggio sacro nordamericano.
Sospese nel vuoto di uno spazio a doppia altezza che attraversa longitudinalmente il bastione cinquecentesco e che rimane a contatto con la luce del sole come con le tenebre notturne, queste immagini dialogheranno con le collezioni etnologiche degli Indiani delle Pianure nordamericane e degli Indiani Hopi dell´Arizona esposte al primo piano del bastione, e avvolgeranno il visitatore, permeandone l´ambiente a livello fisico ed a livello spirituale.
Questa installazione rispetta la filosofia del fotografo, che non "scatta" semplicemente immagini, ma le crea, nella consapevolezza che la terra incontri lo spirito e che la fotografia sia un mezzo per connettere il mondo piuttosto che separarci da ciò che abbiamo dinnanzi agli occhi.
Abituati da 150 anni ad essere esposti a foto di Indiani quali guerrieri indomabili e spietati che cavalcano nelle pianure, in qualità di “stregoni” che cantano e danzano in rituali di guarigione o di capi guerrieri in posa tra gli accampamenti di tende coniche, un primo sguardo alle foto di Douglas Beasley può lasciarci spaesati dinnanzi a un paesaggio disabitato, e vederci annaspare alla ricerca dei ricorrenti punti di riferimento che, per effetto della cinematografia hollywoodiana, diamo per scontati ed assegniamo in modo automatico ad una figura stereotipata che non abbiamo mai messo in discussione e non abbiamo mai colto nella sua complessità e profondità culturale, spirituale e spazio-temporale.
Douglas Beasley, infatti ha operato una scelta: nelle immagini che fanno parte del progetto Sacred Sites of the Lakota Indians in the Blackhills and Badlands of South Dakota, da cui provengono la maggior parte delle foto in mostra, troviamo “soltanto” luoghi naturali, come montagne, alberi, cieli, oppure vento, temporali o luoghi di preghiera o di contatto con gli spiriti quali i cerchi della medicina, capanne sudatorie, pezzi di stoffa o bandiere annodati ai rami degli alberi...
Fotografando montagne e alberi, rocce e strade, Douglas Beasley ha scelto di onorare gli Indiani nordamericani immortalando quanto a loro è più sacro e quanto maggiormente esprime i loro valori e la loro spiritualità: un paesaggio che è sacro perche vi sono vissuti gli antenati, perché è stato consegnato loro dagli antenati e soprattutto perché rappresenta gli antenati stessi.
Inaugurazione 7 ottobre 2010, ore 18
Castello D'Albertis. Museo delle Culture del Mondo. Museo delle Musiche dei Popoli
corso Dogali, 18, Genova
Orario: martedì-venerdì 10.00/17.00; sabato e domenica 10.00/18.00; lunedì chiuso
Ingresso al museo:
Intero € 6,00
Ridotto (bambini 4-12 anni e >65 anni) € 4,50
Ridotto socio “Amici del Castello D’Albertis” € 3,50
Gratuito bambini 0-3 anni
gruppi (1 gratuità ogni 25 paganti) € 4,50