Serbare. In mostra Stankovic presenta una recente serie dei disegni su carta nei quali il forte gesto dell'esecuzione rivela una poetica di forme fluide e delicate. Nel lavoro di Bogdanovic prevale l'ossessione della produzione, dove le forme guidano il gesto dell'artista.
a cura di Špela Zidar
Gli artisti hanno in comune la forte gestualità nel fare la loro arte. Il loro operare sembra determinato da un’urgenza impulsiva e immediata, che li obbliga a creare, dipingere e disegnare, con spontaneità e sincerità ormai rare nel mondo dell’arte. Implicito nel titolo della mostra, “serbare”, è questo loro modo di percepire e creare.
Serbare significa in primo luogo custodire intatto, proteggere, che nel caso delle opere di Tijana e Nebojša individua perfettamente il rapporto dei due artisti con la creazione: ‘custodire intatta l'ispirazione del momento’ spinge entrambi a produrre in modo istintivo, senza un racconto soppesato, sociale o politico, da dover difendere. Il loro gesto creativo, selvaggio e incontrollabile, trasforma i segni delle loro opere in simboli archetipici ben riconoscibili.
Il verbo serbare significa anche vigilare su, in questo caso la purezza dell'espressione, e nel suo significato originario salvare, mantenere fede ad un innato bisogno di fare arte. E proprio preservare il bisogno di esprimersi spontaneamente rende la loro arte piena e forte, il loro messaggio diretto ed universale.
Di fronte a questa immediata pulsione espressiva viene in mente il romantico Delacroix quando definisce la pittura nei suoi Scritti sull'arte: “Non è al momento dell'esecuzione che bisogna irrigidirsi nello studio di misura, equilibri, ecc.” (e oggi si aggiungerebbe “forma e contenuto”). “Bisogna essere già in possesso di quella precisione che, di fronte alla natura, aiuterà spontaneamente il bisogno impetuoso di rappresentarla.” Delacroix allude ad una rappresentazione realistica, ma non mimetica, del reale, nella concezione che il mondo interno - l'anima - dell'artista sia comunque capace di esprimere la verità.
E questo sembra il caso di Tijana e Nebojša: il mondo interno dell’artista non rispetta una rigida forma, un codice, ma arriva comunque a descrivere, ritagliare il reale. Perché la ‘verità’della rappresentazione non è rigida nè unica, data una volta per tutte e valida per tutti, ma è varia e è creata dal pensiero di ognuno di noi.
Il modo della creazione, l’immediatezza o la ragionata progettazione, avvengono per ogni artista nel luogo protetto del proprio studio. Uno studio d’artista si offre al visitatore esterno senza una ragionata e ordinata presentazione e selezione delle opere fatta sulla base di criteri formali o tematici, come avviene per la presentazione delle opere in una mostra aperta al pubblico.
Per questo, e proprio per svelare l’immediatezza della realizzazione, nel caso dei nostri artisti, è stato quasi indispensabile ricreare innanzitutto l’ambiente dove i lavori nascono.
Tijana presenterà una recente serie dei disegni su carta nei quali il forte gesto dell'esecuzione rivela una poetica di forme fluide e delicate che avvolgono lo spettatore con un mondo di simboli dalle infinite possibilità di lettura.
Nel lavoro di Nebojša prevale l’ossessione della produzione: le forme che gli riempiono la testa esplodono nei suoi lavori e guidano il suo gesto. Nebojša crea velocemente, ma con la sicurezza del gesto e del contenuto; le tecniche utilizzate variano ma non varia il principio che guida la creazione sia che si tratti di pittura, disegno o oggetti trovati nelle discariche e poi elaborati in studio secondo l’ispirazione del momento.
Così il percorso della mostra parte proprio dallo studio d'artista inteso come ricerca, materia, zelo e luogo di creazione artistica. La prima parte della mostra ricostruisce il luogo di lavoro con dipinti, schizzi, bozzetti, disegni, oggetti personali degli artisti, consentendo allo spettatore di ‘entrare’ negli interni dello studio, nelle loro teste, vedere come le idee nascono. Nella seconda parte della mostra le idee ‘prendono forma’ con la selezione di opere esposte: l'arte esce dalla pura concezione romantica e diventa guida in grado di offrire punti di vista innovativi di percezione del mondo.
Špela Zidar
Inaugurazione sabato 9 ottobre, dalle ore 18:30
Lato
piazza San Marco, 13, Prato
orario: lunedì-venerdì 9-13, 15-19, sabato 15-19
ingresso libero