Opere dell'archivio internazionale del libro d'artista. La collana Orolontano riunisce tredici 'operelibro' realizzate dal 1984 al 1988, ognuna e' dotata di una identita' autonoma, ma tutte allo stesso tempo unite da un filo conduttore: una fiaba, un racconto o una poesia.
Mostra di libri d’artista a cura di Sara Mancini.
Poesia e immagine dal 1980 ad oggi
Esemplari a tiratura limitata-esemplari unici-l’arte di fare il libro
Sono trascorsi trent’anni e il “libro a mano” come lo definiva il critico Enrico Crispolti presentando la mostra “operalibro”
delle edizioni artein-orolontano del 1980, è ancora oggi un genere d’arte assolutamente poco frequentato. Ed è
proprio con questa mostra realizzata a cura di Sara Mancini presso la Biblioteca Casanatense , che si vuole ancora una
volta far conoscere questo genere d’arte al pubblico. “I luoghi del silenzio” titolo della mostra, invita con la sua specifica
essenza ad un immediato rapporto di vicinanza e complicità; chiede di sedere nel silenzio e nel silenzio si dispongono
ad accogliere tra le mani i libri, così da stabilire una relazione diretta, speciale ed intima. Ma subito ci poniamo una
domanda:”Come nasce e soprattutto cos’è un libro d’artista?”, le interpretazioni e le risposte sono tante, come sono tanti
i maestri che li hanno realizzati, c’è chi affronta la risposta in maniera concettuale, chi da una spiegazione personale, ma
alla fine la risposta è in una frase di Alfonso Filieri il “Mago inventore” di storie, l’ideatore di questa mostra e curatore
della collana Orolontano e anche colui che si prende cura delle centinaia di opere-libro presso L’Archivio Internazionale
del Libro d’Artista di Faleria, il quale afferma:‹‹ il libro d’artista è il mio diario, sono i miei quaderni, il racconto di una
vita d’artista”.
L’originalità e la forza innovatrice di questa mostra corre lungo le bacheche espositive dove numerosi libri della
collana Orolontano sono esposti. La collana Orolontano riunisce tredici “operelibro” realizzate dal 1984 al 1988 da
molteplici artisti. Ogni opera è dotata di una identità autonoma, ma tutte allo stesso tempo unite da un filo conduttore:
una fiaba, un racconto o una poesia di molti poeti tra cui Vivaldi, Villa, D’Elia, Penna, Invernizzi, Verdone, Sanguineti,
Zanzotto, Vasio e molti altri ancora, dove si parla di “maghi costruttori” e si da figura di loro domini immaginari, dove
si racconta di aria, fuoco, acqua e terra…quei flussi naturali che ricreano energia e che generano vita, forme nuove le
quali vengono plasmate, modellate in maniera incessante. Una vera e propria fusione tra testo e immagine la troviamo ad
esempio nell’operalibro “L’uccello azzurro” di A. Filieri che ha dato inizio alla collana Orolontano; le pagine strappate,
dove lo strappo acquista simbologia perché segno permanente, come lo scolpire e il tagliare, è integrato all’immagine.
Tali rendono l’idea di un’ala o la traccia rimasta di un’ala di uccello collegandosi così in quello spazio tra cielo e terra.
Poi l’importanza della scrittura e del segno. Della scrittura lo troviamo ad esempio nell’altra operalibro “papaveri” con
testo di Simona Cigliana sempre della medesima collana, dove la calligrafia della poetessa si condensa in una carta cerata;
qui l’odore dei papaveri attraverso il rosso papavero e il duttus dell’autrice rivela quelle emozioni, di chi ha scritto
quelle parole, insieme alle espressioni figurative divengono immagini, segni, simboli…un contatto diretto tra pensiero
e pensiero. Infine sempre nelle bacheche troveremo un altro tema: lo spazio e il suono. Lo spazio delle immagini e lo
spazio delle parole e dei colori che nell’operalibro “il mago costruttor di spazi” di Nelio Sonego 1986 è sicuramente
fondamentale. Infatti, è chiara la visione della sua creazione, l’immenso spazio del silenzio unito all’elemento suono
creano assieme ai colori, ai segni e alle tante pause una vera e propria scansione musicale.
A termine delle opere della collana Orolontano troviamo gli esemplari unici. Quei libri irripetibili, edizioni in proprio,
i quali nascono come nascono pitture, sculture o altre forme, sono vere e proprie opere d’arte.
Un genere è il libro tessile; qui esposto il “The book” di Nooko Yoshimoto, che si colloca nel territorio della fiber art,
è uno sviluppo particolare dell’arte contemporanea; la stoffa è materia, il filo è segno. Il libro tessile non colloquia con
lo spettatore tramite parole, ma tramite materiali e forme, un qualcosa che trascende dal linguaggio in sè e arriva allo
spettatore attraverso l’intreccio di fibre. Sempre nella bacheca degli esemplari unici troviamo ancora un ulteriore genere:
il libro oggetto. Un esemplare davvero interessante è quello di Elisa Pellacani “A romantic secret”. Un libro fisico, toccabile,
trasportabile, che non ha solo la funzione di comunicare, di raccontare, ma anche quella di utensile, come quello
qui enunciato, unico personale e intimo come un segreto.
Per concludere la nostra rassegna una breve inciso va dedicato al settore “L’arte di fare il libro”. Didattica svoltasi in
rete di scuole dell’ambito artistico , dove Alfonso Filieri ha dato l’opportunità, direi unica e speciale, ad alcuni ragazzi
di partecipare a vari eventi e per ultimo, la rassegna di libri d’artista svoltasi lo scorso anno a Barcellona. In quella occasione
gli allievi si sono confrontati con diverse tecniche espressive, ed artistiche, che raffiguravano un’unica storia,
dettata da pensieri e riflessioni di Alfonso Filieri. Qui in mostra sono presenti alcuni dei molti lavori svolti tra segnalibri,
libri collettivi ed individuali, libri oggetto, libri insomma da toccare, scrutare e anche annusare…un’opera complessa e
allusiva, volutamente frammentaria e discontinua, dove l’alternanza tra realtà e fantasia è il filo conduttore del brano.
Sara Mancini
Inaugurazione lunedi 18 ottobre ore 16.30-18.30
Biblioteca Casanatense
via di Sant'Ignazio, 52 - Roma
Orario: mart, merc, sab 10-13, giov e ven 15-18
Ingresso libero