Konrad Helbig - Herbert List, Viaggio in Italia II: continua la serie di mostre che la GAM dedica alle opere di fotografi stranieri che hanno contribuito a diffondere l'immagine del Belpaese. La GAM dedica ad Erwin Wurm la prima mostra personale in uno spazio museale italiano. Antonio Violetta, infine, presenta 'Il Viaggio di Ulisse' gruppo scultoreo, composto da sei opere in terracotta dipinta realizzate tra il 2000 e il 2001.
Viaggio in Italia II
Konrad Helbig - Herbert List
Curatori: Peter Weiermair
dal 27 settembre al 1 dicembre 2002
Ente organizzatore: Galleria d'Arte Moderna-Piazza Costituzione 3, Bologna
Continua con Viaggio in Italia II la serie di mostre che la Galleria d'Arte Moderna dedica alle opere di fotografi stranieri che hanno contribuito a diffondere l'immagine del Belpaese.
Nel solco della storica tradizione del Grand Tour, artisti, scrittori ma anche comuni turisti visitano l'Italia affascinati dalla sua storia, dalla grande tradizione artistica, dal suo paesaggio, ma anche dalla sua gente.
Tutte queste suggestioni rivivono nelle immagini che di essa colgono i due fotografi presentati e del resto, particolarmente sensibili alla peculiare atmosfera italiana sono le persone provenienti dai paesi nordici, che ritrovano in essa una dimensione primordiale e arcaica, rivivendo i mitici fasti dell'epoca classica.
Nato a Lipsia, Konrad Helbig (1917-1988) affianca al suo lavoro di guida turistica una passione crescente per la storia dell'arte e l'archeologia classica, che si concretizza nelle sue fotografie. Particolarmente affascinato dalla Sicilia, dove trascorre lunghi periodi a partire dal secondo dopoguerra, ritrae assiduamente opere d'arte, paesaggi, ma anche giovani del luogo che paiono ridare vita al mito di una cultura preindustriale, o addirittura arcadica. In immagini estremamente controllate dal punto di vista formale, giovani pescatori dal fascino sfrontato reincarnano i canoni di perfezione dell'arte classica, e non a caso lo stesso fotografo aveva alternato questi ritratti alle immagini di sculture e bronzi antichi, in un volume di prova preparato in collaborazione con l'archeologo Herbert von Buttlar. La mostra bolognese è l'occasione per esporre finalmente parti inedite dell'opera di Helbig, tra cui proprio alcune pagine di questo volume mai pubblicate prima. Il percorso espositivo intende esplorare il legame sottile fra la Sicilia del presente (ma si tratta di quello, per noi ormai lontano, del secondo dopoguerra) e quella di un passato idealizzato, che sconfina nel mito della cultura della Magna Grecia, secondo un cammino percorso in precedenza, sebbene con toni diversi, anche da Wilhelm von Gloeden.
Herbert List (Amburgo1903, Monaco 1975), provvisto di una solida formazione classica e costretto a lasciare la Germania in seguito alle persecuzioni razziali del regime hitleriano, rimane affascinato dalla atmosfera magica che le rovine classiche della Grecia e dell'Italia meridionale emanano e che egli esalta attraverso sapienti giochi di ombra e luce, influenzato da Man Ray e dall'estetica surrealista. Per List la tecnica risulta un elemento accessorio e l'apparecchio fotografico uno strumento utile alla rappresentazione del reale, l'interpretazione è data invece dalla soggettività che si esprime nello scatto. Riflettendo sulle immagini visionarie di List lo storico dell'arte Gunther Metken ha coniato l'espressione "fotografo metafisico" : le fotografie di Herbert List riflettono infatti una visione della natura di stampo metafisico che si traduce immagini dense di lirismo e mistero. Gli scatti che dedica alle piazze cittadine o i momenti di vita quotidiana sono spesso concepiti come metafore: integrando talvolta la giustapposizione di fatti e visioni realtà e illusione vengono mescolate e l'approccio convenzionale con le cose è sostituito da un tentativo di svelare il senso ultimo dell'universo. L'arte è "una visione resa visibile" ripete List che preferisce il realismo magico alla neutralità oggettiva: con le sue fotografie è in grado di dare forma a queste visioni caricandole di toni spirituali e simbolici.
La maggior parte delle fotografie presentate provengono dal lascito di Herbert List e vengono esposte per la prima volta in questa occasione.
Inaugurazione: giovedì 26 settembre 2002
Orario: 10-18, lunedì chiuso
Biglietti: Intero Euro 4 Ridotto Euro 2
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ERWIN WURM
dal 27 settembre al 1 dicembre 2002
Curatore: Peter Weibel
Ente organizzatore: Galleria d'Arte Moderna
In collaborazione con: Neue Galerie Graz am Landesmuseum Joanneum, Centre National de la Photographie, Paris e ZKM Center for Art and Media, Karlsruhe
La Galleria d'Arte Moderna dedica ad Erwin Wurm la prima mostra personale in uno spazio museale italiano. L'allestimento della mostra a Bologna sarà curato personalmente da Erwin Wurm e da Peter Weiermair e comprenderà una ricca selezione di opere riunite per la prima volta in un unico percorso espositivo.
Erwin Wurm, nato in Austria nel 1954, deve essere considerato prima di tutto uno scultore: nel suo lavoro le relazioni tra gli oggetti, l'equilibrio, la forza di gravità , la fissità delle forme e la manipolazione dei volumi giocano un ruolo determinante e si concretizzano nella produzione di disegni video, fotografie ed oggetti.
Come dichiara lo stesso Wurm "i miei video, le mie fotografie e i miei libri sono delle sculture", attraverso una vasta gamma di movimenti e manipolazioni l'artista austriaco ci invita a scoprire varie e differenti forme d'espressione. L'oggetto viene liberato dal suo contesto quotidiano per entrare in una nuova dimensione che lo carica di una inaspettata vitalità e di nuovi significati.
Le fotografie di Wurm sono creazioni che prendono come punto di avvio il tema della dimensione del corpo umano, costruendo frammenti narrativi autonomi: in Giuseppe and Giuseppe,1997 ad esempio, l'artista fotografa una coppia di gemelli ingrandendo artificialmente la forme dal corpo di uno dei due; generando un confronto del prima e dopo che mette in gioco la questione della normalità della nostra apparenza quotidiana.
Le sale della Galleria d'Arte Moderna ospiteranno, tra le altre, la serie delle riproduzioni fotografiche delle One minute sculpture 1997-2001, opere che ridefiniscono il concetto statico di scultura in quello dinamico dell'azione-performance. Pervasi da un senso di precarietà e di imminente fallimento questi lavori esistono soltanto per brevi istanti, prima che la forza di gravità trionfi e l'unica cosa che rimane è la fotografia o il video.
Le One minute sculpture possono accadere dovunque e in ogni momento, in una casa, in un strada, in un albergo: un uomo in equilibrio su di una scopa, una donna tenuta a terra da una enorme valigia oppure una sedia in bilico sul viso di una donna. La nota umoristica dei lavori di Wurm sottende in realtà una seria indagine sulle relazioni tra performance, scultura e fotografia, proponendo una alterità di significati in grado di catturare sia lo sguardo che l'immaginazione dello spettatore.
La rassegna sarà documentata da un catalogo e da una pubblicazione di guida alla mostra.
Erwin Wurm è nato a Bruck an der Mur, Austria nel 1954 e vive e lavora a Vienna e a New York. Dal 2002 insegna all'Università delle Arti Applicate di Vienna.Tra le più recenti mostre personali segnaliamo Centre National de la Photographie, Paris (2002), Performance drawings, Drawing Centre, New York (2001); Video 1999 - 2001, Fundaciò Joan Mirò, Barcelona (2001); ricordiamo inoltre la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1990.
Inaugurazione: giovedì 26 settembre 2002 ore 19
Orario: 10-18, lunedì chiuso
Biglietti: Intero Euro 4,00; ridotto Euro 2,00
Catalogo: Hatje Cantz Verlag
Immagine: ERWIN WURM Outdoor Sculptures Taipei, 2000
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ANTONIO VIOLETTA
Il viaggio di Ulisse
dal 27 settembre al 3 novembre 2002
Curatore: Peter Weiermair
Ente organizzatore: Galleria d'Arte Moderna Bologna
Antonio Violetta presenta "Il Viaggio di Ulisse" gruppo scultoreo, composto da sei opere in terracotta dipinta realizzate tra il 2000 e il 2001 e per la prima volta proposte, contestualmente, negli spazi della Galleria d'Arte Moderna.
La scultura di Antonio Violetta si realizza attraverso uno studio profondo della figura umana; fonte di ispirazione sono figure maschili e femminili prese a prestito dal quotidiano: i corpi e i volti, che mantengono lineamenti reali e forti, vengono però privati di una contestualità specifica e dotati di valenze interiori e metaforiche.
La ricerca artistica di Violetta può essere letta come un continuo dialogo con il mito e con la storia: le sue sculture sono opere che sfuggono ad ogni legame con una precisa dimensione spaziale e temporale, ma appartengono alla tradizione, ad un universale, dando forma ad un lavoro che si compie come una narrazione simbolica e mitologica.
Il giorno 15 ottobre alle 18.30 presso la Galleria d'Arte Moderna, verrà presentato il volume "Il viaggio di Ulisse", (edizioni Paparo, Napoli) accompagnato da un percorso poetico di Roberto Roversi e da un concerto della musicista Barbara Ostini che eseguirà musiche di Fabio Vacchi.
Antonio Violetta è nato a Crotone nel 1953. Vive e lavora a Bologna.
Ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, a Prospect di Francoforte, alla Documenta di Kassel. Sue mostre personali sono state presentate al Kunstverein di Francoforte, al Palazzo Forti di Verona, alla Pinacoteca di Ravenna, alla Maison des Arts di Laon e alla Galleria Civica di Modena.
Inaugurazione: giovedì 26 settembre 2002 ore 19
Orario: 10-18, lunedì chiuso
Biglietti: Intero Euro 4,00; ridotto Euro 2,00
Catalogo: Edizioni Paparo, Napoli
Info:
Marcella Manni
Tel 051502859 Fax 051371032
GAM
Galleria d'Arte Moderna
Piazza Costituzione 3, Bologna