Commistioni. La mostra vuole dimostrare che l'Uomo in natura si e' sempre caratterizzato per la sua produzione artistica, affiancando e i reperti archeologici del Museo alla produzione di Granito.
L'Archeoclub d’Italia –sede di Apricena- e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Apricena presenta a Palazzo Paolicelli, presso il Museo Civico, dal 20 ottobre 2010 al 31 ottobre 2010, la mostra d’arte: “COMMISTIONI” di Nando Granito. La mostra vuole dimostrare che l’Uomo, in natura, si è sempre caratterizzato per la sua produzione artistica. Difatti alle opere del maestro Nando sono affiancate i reperti archeologici del Museo seguendo la logica delle “Commistioni” tra le diverse epoche.
Dalla vicinanza delle diverse espressioni (commistioni) si vuole dimostrare anche l’evoluzione del concetto di Bello che, per sua natura, presuppone una sufficiente cultura abbinata ad un’acuta capacità di osservazione. Proprio per raggiungere questo obiettivo i visitatori potranno sfruttare la presenza del maestro Nando e di alcuni esperti di Storia locale come guida alla mostra per stimolare un confronto sul tema delle “Commistioni” anche con l’ausilio di una piccola antologica dell’artista dei lavori realizzati nel periodo 2000 – 2009.
La mostra, inserita da AMACI nella VI edizione della “Giornata del Contemporaneo”, il giorno 09 del mese di ottobre 2010 rimarrà aperta per l’intera giornata. Questa iniziativa apre la prima edizione dell’Autunno Culturale Città di Apricena e la celebrazione di apertura, prevista per le ore 19,30 del 20.10.2010, contempla una pubblica conferenza con l’intervento del dott. Alessandro Specchiulli, Presidente dell’Archeoclub d’Italia –sede di Apricena- ente curatore dell’Autunno Culturale Città di Apricena; l’Assessore alla Cultura dott.ssa Concetta Pennelli, il prof. Giuseppe de Cato e il prof. Gianfranco Piemontese.
La mostra d’arte sarà accompagnata da una monografia di Nando Granito “L’armonia ferita” nella quale Gaetano Cristino afferma: … l’opera di Granito di cui parlo è una tavola in cui l’artista è riuscito a far venire fuori la forma di un albero. Anche il residuo smalto verde sembra disegnare la chioma dell’albero. Ma non c’è da farsi illusioni. La verità di questa forma naturalistica così accattivante la si può leggere scendendo giù verso il tronco. C’è un’interruzione tra la base dell’albero e il tronco. Nessun flusso vitale è possibile. E l’interruzione è rimarcata da una nuvola nera, da una bruciatura. Il rogo del Gargano era di là da venire, ma già l’artista presentiva che questo iato profondo che si andava determinando tra l’Uomo e la Natura, avrebbe portato a un obnubilamento della ragione e al riapparire dei mostri. Dopo di allora, le tavole di Granito hanno assunto i connotati di un lirismo intriso di tristezza e di speranza: i vuoti hanno ospitato spicchi di luna e rametti spezzati e anneriti. L’artista li ha recuperati sui luoghi del disastro e li ha collocati nelle nicchie ricavate nelle tavole. Tavole già maltrattate, colpite, incise, bruciate che accolgono come ventre materno ciò che resta e che può ridar vita. Una delle tavole apre su uno scenario di dolore che immediatamente richiama il Golgota. Ma anche dal Golgota nasce la speranza della Resurrezione. Rientrare in sintonia con la Natura senza perdere i vantaggi della modernità può essere ancora un sogno a portata di mano …).
Inaugurazione 09.10.2010 alle ore 19,30
Museo Civico - Palazzo Paolicelli
Piazza Federico II, 4 - Apricena (FG)