Antico Monastero delle Agostiniane
Monte Carasso
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WEB
Francesco Piatti
dal 22/10/2010 al 13/11/2010
ven-dom 14-18 o su appuntamento
+41 0918211555, +41 0774547609

Segnalato da

I Sotterranei dell'Arte



 
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22/10/2010

Francesco Piatti

Antico Monastero delle Agostiniane, Monte Carasso

Corteggiare i muri. Per questa mostra l'artista 'prende e smembra lo spazio-tempo del luogo e ne crea un modulo, incorniciando cosi' lo spazio stesso.' A cura di Jean-Marie Reynier.


comunicato stampa

a cura di Jean-Marie Reynier

Siamo giunti alla fine della stagione 2010 ne "I Sotterranei dell'Arte". Non é ancora il momento di fare un bilancio globale ma questo testo introduttivo all'esposizione « Corteggiare i muri » é chiaramente una sorta di prova del nove.

Hervé Graumann, Manuel Müller e ora Francesco Piatti.
Tre professionisti profondamente differenti ma che hanno avuto tutti una discussione legata al luogo dell'esposizione, inteso come display storico e mnemonico del Convento delle Agostiniane.

Francesco Piatti è architetto. L'esposizione "Corteggiare i muri" è frutto di una lunga riflessione che si riassume nel semplice dispositivo che avete davanti / che state osservando.
Dove sta l'arte in questa mostra?
È inutile agli albori del post-contemporaneo soffermarsi e irrigidirsi sul concetto, ...mi sembra al contrario piu interessante e necessario soffermarsi ad approfondire l'aspetto non lineare dell'arte.
Un artista tiene in considerazione sia la grammatica che la logica ed il vocabolario del linguaggio che possiede (qualsiasi esso sia) utilizzando questi strumenti nella decostruzione del pensiero lineare.
Piatti lavora in questo senso negli spazi di Monte Carasso, prende e smembra lo spazio tempo del luogo e ne crea un modulo, incorniciando così lo spazio stesso.
La sfida che è alla base di questo processo è di concludere questa triade curatoriale del 2010 esponendo il luogo in quanto opera d'arte.

Come curatore de "I Sotterranei dell'Arte" ho avuto la possibilità di irrompere nel lavoro degli artisti, sia con scelte critiche che con riflessioni pratiche, e questo è stato uno spazio di libertà che solo un lungo rapporto di fiducia e discussione con l'artista può permettere.
Non è sempre dato al pubblico di percepire le ore "invisibili" o "nascoste", quei momenti di concentrazione comune che fanno si che la mostra tenga e dai quali la riflessione scaturisce in maniera "leggera".
Ciò si ottiene solo mischiando amicizia e poesia, lavoro e competenza, qualche litigata e molte ore di negoziazioni.
Non parlo di concessioni, ma soprattutto di negoziazioni, che portano avanti la riflessione progettando già agli anni a venire e i progetti futuri all'interno di questo spazio.

Le mie preoccupazioni legate al luogo e al linguaggio giungono dunque al termine?
Certo che no.
Questo anno è stato marcato dalla fisicità di una riflessione poli-mediatica, in preparazione al 2011, che vedrà tre giovani artisti alle prese con la memoria.
Una memoria che diventa teatro, un teatro che diventa narrazione.
I castelli, i luoghi del pensiero, gli abiti e il gioco, l'animale e il suo doppio, la gabbia... tutti elementi narrativi che creano la galassia nella quale viviamo.

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno permesso questo percorso, dalla politica alla vite piantata nel sasso, dal francobollo alla birra finito il montaggio, dalla pellicola alla colazione il mattino... ogni lettera scritta, ogni segno colorato, ogni graffio inciso sono stati calcolati al millimetro con una squadra di sognatori che non hanno avuto bisogno di fare la rivoluzione ne di urlare parole sconclusionate su argomenti troppo grandi per loro;
Una squadra di pensatori di calmi artigiani del fare e del pensiero, lontani dalle preoccupazioni dei politicanti e dal "vedettariat", elemento incoerente dell'arte.

Vi invito a vedere quest'esposizione di Francesco Piatti con uno sguardo globale, uno sguardo sul vuoto volto al muro, alla corte e alle Corti che circondano e tagliano il nostro quotidiano.
Un esposizione che fa da cardine, fra il luogo e il tempo. Un concetto difficile probabilmente, ma risolto senza artifici, con competenza e professionalità.

Vi auguro dunque di trascorrere un buon autunno ed un eccellente inverno, per rincontrarci all'inizio del 2011 con "I Sotterranei dell'Arte", grazie ai nostri sostenitori istituzionali e privati che permettono a questo spazio di portare avanti una riflessione indipendente e proponendosi come una sorta di bisturi del linguaggio artistico.

Ringrazio caldamente Cascio Editore, per lo spazio che offre a questo supporto fondamentale che è il catalogo, un elemento mnemonico importante per la sua forma e la sua resistenza.

E sulla parola resistenza si chiude questo testo, questa introduzione, questo messaggio in bottiglia, ma non si chiude la voglia di continuare!
(Jean-Marie Reynier Dir. "I Sotterranei dell'Arte")

Inaugurazione: sabato 23 ottobre ore 18

I Sotterranei dell'Arte - Antico Monastero delle Agostiniane
Monte Carasso
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