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27/10/2010

Giovanni Bignone

Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova

Vent’anni dopo, grazie a Giuliano Galletta, sono ottemperate le condizioni che avevo posto per una esibizione pubblica, e cioè una convocazione personale eticamente motivata, e non una sia pur onorevole routine espositiva, a cui non sarei in grado di adeguarmi.

Tra la prima performance, il 15 dicembre 1976 alle ore 18:30 in via XX Settembre, con un megafono della Federazione Giovanile Comunista Italiana a contrassegni coperti, e la ideale conclusione del mio percorso artistico nella collaborazione tecnica per l’allestimento di una sala alla XLV Biennale d’Arte di Venezia, nel 1993, sono accadute una infinità di cose, conosciute e sconosciute. Scegliere quelle in cui riconoscersi, è un compito che ognuno può mettere a segno.

I frammenti che oggi presento come resti in una scatola sonora, sono un evento tra gli altri a cui chiedo di fare attenzione, considerando il rumore che ci sovrasta. Non c’è alcuna conclusione, solo qualche momento di silenzio, o tracce di sentiero: ma c’è chi è meglio qualificato di me a renderlo patente.

Alla luce dei fatti, non sono che un falso monaco, e potrei mentirvi, o portarvi fuori strada.

Performance dalle ore 17.00, introduce Viana Conti
Sui testi:
- Ivan Efremov, da: Viaggio nell'antispazio (La nebulosa di Andromeda), Editori Riuniti, 1960
- W. J. Stuart, da: Il pianeta proibito, Mondadori, 1957
- Hans Weiss, da: Il significato del paesaggio - Incontro con la Svizzera, Ufficio Svizzero per l'Espansione Commerciale, Losanna, 1975/1983
- Th. W. Adorno, da: Minima Moralia - Paysage (1944), Einaudi, 1954/1974
- Martin Heidegger, da: Japan und Heidegger (hrsg. von H. Buchner), Sigmaringen 1989 (trad. Sophia n.1, 1999)
- G. Bignone, da: Standort Punta Martìn – Sui sentieri di pietra, Edition Atelier Bern, 2010

Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3, Genova
Ingresso libero

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