In occasione della Terza edizione del Bitonto Art Festival, il collettivo curatoriale ArtSOB, presenta la personale di pittura dell'artista intitolata 'Tr-amando. Il filo dell'imperfetto'.
In occasione della Terza edizione del Bitonto Art Festival, Festival delle arti giovanili patrocinato dal Ministero della Gioventù e dal Comune di Bitonto, Assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili, il collettivo curatoriale ArtSOB, Lara Carbonara e Lucrezia Naglieri, presentano la personale dell’artista Ilaria Margutti, Tr-amando. Il filo dell’imperfetto.
Una mano salda. Un ago ostinato, deciso. Un filo che pende giù dalle tele. E le dita ad indicargli i confini da ridisegnare. Tele ricamate, ferite ricucite, frammenti di vita, tessitura di un dolore impenetrabile, Ilaria Margutti sottrae alla storia il tempo, facendo diventare assolute le ferite delle donne da lei ritratte. Un gesto antico, ripetuto, una litania sommessa e silenziosa, tenace e spietata nel suo intento, sensuale ed evocativa nella sua inquietudine.
Tessere, ricamare, rammendare, cucire sono tutte ‘azioni’ simbolicamente legate alla ‘creazione’, al generare della vita dall’attesa.
L'ago diviene strumento della ‘creazione’. "L'ago è un medium, un mistero, una realtà, un ermafrodita, un barometro, un momento, e uno zen: non lascia tracce e alla fine scompare. L’unica traccia è la connessione che ha realizzato” (Kim Sooja). È pungente, serve a ferire, come pure a ricucire, rammendare, ricostruire le linee della propria esistenza.
I corpi si contorcono, cieche e ostinate le mani tastano la pelle, ne riconoscono gli orli, ne imprimono i solchi, ne rammendano le pieghe. Donne instancabili compongono e definiscono le loro forme, percorrono cavità e sporgenze, attraversano bocca e ciglia, ginocchia e ombelichi, seni e unghie.
L’artista non rimargina del tutto, ma attraversa le fratture della carne per trasfigurare le sue tele in uno ‘stare presso di sé’, una cicatrice in cui rinchiudersi e avere pace.
Il confine è la pelle. Quella cerniera labile e sottile fra interno ed esterno. Tra dolore e guarigione. L’artista stimola con il ricamo pratiche di contatto, di attraversamento di confini, di scambio; riporta alla memoria le sue ferite, una ad una, ritraendo l’atto del risanamento come momento di purificazione dal dolore. Mettersi a nudo in un rituale di guarigione, una intimità rivista in una nuova presa di coscienza, una appartenenza alla memoria resa tattile e tangibile in un nuovo contesto di intersezione tra sensibilità individuale e sensibilità collettiva. La pelle. Un indumento scarnificato senza fretta da una solitudine troppo rumorosa. Il mondo della donna, musa e schiava insieme, immolato nella profanazione del corpo.
E il corpo stesso, abusato dal dolore, diventa stoffa, mostrando trama e ordito della sua identità; la tessitura diventa il momento della conservazione dopo la trasformazione.
Ric-amare diviene un atto d’amore, verso se stessi.
Prendi, sfila, srotola, segui la linea che il cotone fa sulla mia pelle, china il capo come fa l’ago, tienimi la mano, stretti i lembi, trattieni l’assenza, distendi le pieghe, ricuci le crepe. Abbi cura di me, cerca la mia pelle lacerata, dimentica le mie ossessioni, possiedi i miei ricordi, strappali dalle mie ginocchia, infilali in questa pancia abitata, sfilali da questi occhi stanchi, penetra queste carni aperte, infilza questi seni vuoti, pungi queste mani avide... è il corpo o l’anima?
(Lara Carbonara, Lucrezia Naglieri)
L’artista condurrà, il 30 Ottobre, un workshop sulla memoria tattile, per la realizzazione del ‘Catalogo inutile dell’esistenza’, che raccoglie ricordi, segni, storie della gente in forma del tutto anonima.
Ilaria Margutti
Nata a Modena, si diploma dapprima all’istituto d’arte di Sansepolcro tessitura e stampa su stoffa e Urbino, in disegno animato, successivamente all’accademia di belle arti di Firenze.
Senza mai abbandonare l’interesse per la pittura, nel 2004 intraprende la carriera di insegnante di disegno e storia dell’arte al liceo scientifico. Ora insegna Disegno e Storia dell’Arte al Liceo scientifico di Sansepolcro dove vive e lavora.
Ha collaborato con Wannabee Gallery, Milano, Janinebeangallery, Berlino, MLB home gallery, Ferrara, Zerouno, Barletta, Galleria911, La Spezia, Kairos, Catanzaro, Bontadosi Art Gallery, Montefalco (PG).
Info 3336135447, 3382346161
Inaugurazione 30 ottobre, ore 20
Museo Civico ''Eustachio Rogadeo''
via G.D. Rogadeo, 39, 70032 Bitonto (Ba)
Orari: mar-ven 18-20, sab-dom 19-21
Biglietti: Ingresso libero