Palazzo Thun
Trento
via Belenzani, 3

RenArt
dal 11/11/2010 al 19/11/2010
10-12 e 17-19
349 3796728, 0461 884287
WEB
Segnalato da

Anna Caser




 
calendario eventi  :: 




11/11/2010

RenArt

Palazzo Thun, Trento

Una rassegna che vede per il 2010, oltre alla tradizionale partecipazione di Alessandro Goio, anche Cristina Moggio, Renato Reigl, Paolo Tomio, e Anna Caser.


comunicato stampa

Presentazione di Aldo Nardi

Con la quarta edizione di RenArt l’Associazione Provinciale Amici della Nefrologia (Apan) ha ulteriormente consolidato il legame col settore dell’arte e della solidarietà sociale. Il primo, non tanto e non solo a rappresentare se stesso, la seconda alla ricerca di sempre nuovi collegamenti col mondo delle istituzioni, così come con quello della cultura, intesa nella sua accezione più ampia. “Artisti per la donazione” è in realtà, oltre che l’elemento integrativo del titolo della mostra, ciò che “di fatto” contraddistingue da sempre l’iniziativa, attraverso la concreta collaborazione – ogni volta sempre più estesa – dei soci e dei simpatizzanti dell’Apan , a partire dal suo presidente, la dott.ssa Serena Belli, fino alle autorità che, nei diversi ambiti di competenza, hanno sentito il dovere di collaborare e sostenere questo progetto. Una rassegna che vede per il 2010, oltre alla tradizionale partecipazione di Alessandro Goio (tra gli organizzatori della mostra), Cristina Moggio, Renato Reigl, Paolo Tomio, e Anna Caser, quest’ultima già presente nell’edizione di RenArt del 2008.

Cristina Moggio
Se è vero che lo spazio della mente e delle emozioni può essere rappresentato in luoghi e tempi diversi (si pensi soltanto a Delaunay, a Duchamp o alle sculture di Brancusi e ai pouring di Pollock), la vicenda pittorica di Cristina Moggio (artista di Borgo Valsugana, che abbiamo già avuto modo di apprezzare anche in “Arte Sella”), sembra inserirsi “naturalmente” nella dimensione stratificata dell’esistente, con un approfondimento dell’essenziale che quasi penetra il mistero della materia. Come per Mirò, la felicità consiste nella comprensione di un filo d’erba in un paesaggio, così per Cristina Moggio la felicità equivale a penetrare il materiale divino delle cose attraverso il colore, il ritmo vitale attraverso astratte rappresentazioni che rivelano dei rapporti puri. Perché, per dirla con Klee, ciò che conta non è tanto rappresentare una cosa, un gatto un “nulla” (ovvero ciò che non esiste), perché il giudizio è tale quando si serve dei mezzi compresi nell’ambito del quadro ma anche di mezzi che sono posti al di fuori di esso.

Renato Reigl
Nel momento in cui, come ci ricorda Mario Perniola, siamo passati dal mondo dell’azione a quello della comunicazione e la verità effettuale delle cose scompare sommersa da parole e immagini trasmesse in ogni parte del mondo, l’opera di Renato Reigl si direbbe piuttosto indirizzata verso un’avventura che punta a staticizzare la gravità delle contraddizioni umane e i risvolti oscuri della storia. E' un particolare che fa riflettere, dal momento che il mondo attuale è il mondo delle mutazioni: un mondo che, attraverso gli sviluppi della biologia e della medicina, sta modificando perfino il nostro rapporto con la malattia e con la morte. Anche l'arte subisce gli effetti di questa trasformazione, tanto che c'è chi si chiede se essa possa ancora costituire un territorio limitato agli addetti ai lavori. Non possiamo dire quindi se l'arte di Reigl si stia spostando su nuovi ritmi semiotici che non siano soltanto quelli della “denuncia”, per riuscire invece a fluttuare nel nuovo orizzonte mutante. Le tonalità di grigio, le sabbie stratificate impiegate da Reigl nelle sue composizioni sono semmai l'estrema rappresentazione di un malessere interiore che è stato fissato in maniera indelebile come polo di autoriflessione permanente, quasi a proteggere il tutto dalle contaminazioni di altri territori linguistici.

Anna Caser
Da Verona viene Anna Caser, famiglia di origini veneziane e già presente nel corso della seconda edizione di RenArt con una serie di composizioni che integravano pittura e collage all'insegna di una rivisitazione di elementi fantastico-simbolici. Con queste nuove proposte l'artista si muove su un piano tutto sommato diverso nella sua base compositivo-espressiva, sia pure sempre in linea con quel dialogo con la natura che già si ebbe modo di apprezzare nel 2008. In ciò che “miscela” Anna Caser ritroviamo simboli e stili che connotato un forte tramite di mistero, la materia viene elaborata con sottili graffiature che distribuiscono irregolarità di forma, di segni e di immagini. Si tratta di una specie di metamorfosi rispecchiante, entro certi limiti, l'ambiguità della vita, che si offre al miracolo della natura, ma che al tempo stesso si nasconde ad essa. Così facendo Anna Caser riesce a ricomporre il piccolo trauma dell'esperienza estetica, ovvero lo stordimento che proviamo quando ci troviamo d'innanzi a qualcosa di inatteso, di magico: quando ci costringono a vivere un'esperienza nuova, straniante, rispetto alla quale anche il nostro giudizio rimane sospeso.

Paolo Tomio
Se osserviamo i quadri del pittore e architetto Paolo Tomio, originario della Valsugana. Il pensiero va subito all'interrogativo posto da Heidegger se sia possibile o meno accedere all'opera in se stessa. Si tratta di una questione di non facile soluzione dal momento che, perché ciò riesca, occorrerebbe poter eliminare tutti i rapporti che l'opera ha con ciò che essa non è, in modo che possa riposare in se stessa (che è poi lo scopo che si prefigge l'artista). Tuttavia Tomio si cimenta con un'esperienza di “arte digitale”, ovvero con una forma espressiva che non è stata ancora universalmente accettata perché, appunto, si serve del computer. Naturalmente si tratta di un'impressione errata poiché in questa come in altre forme artistiche, c'è l'idea creativa, l'ampia gamma di tecniche, il tentativo comunque apprezzabile di affrontare l'imperante ubiquità linguistica nelle nuove frontiere della comunicazione. L'arte di Paolo Tomio si salda pertanto a quel ricco filone di esperienza che, dai frattali ai fotoritocchi , ha trovato largo impiego nella pubblicità e nel cinema (si pensi alle opere di Tommaso Marcolla, Michael Kutsche e Riccardo Paci, solo per citarne alcuni). In Tomio forme e colori sono elaborati con abilità compositiva sicché l'effetto che se ne ricava è comunque quello di un'immagine sospesa, leggera nella quale il nostro guardare si perde tra volute e trasparenze, tra silenzio e movimento, tra esterno e interno, tra limite e insondabile.

Alessandro Goio
Su Alessandro Goio, che è stato presente fin dalla prima edizione di RenArt, avrei voluto soprassedere, anche per non correre il rischio di valutazioni scontate o ripetitive. In realtà in lui, come in qualsiasi altro artista, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e su cui riflettere. Per esempio, una proposta astratta, come ben sappiamo, non prelude la possibilità di istituire un paragone con l'elemento naturale. Anzi, direi che Goio è forse una delle dimostrazioni più chiare di un'analisi sistemica della natura: dei suoi colori, dei suoi movimenti, delle sue forme e delle sue energie. La tela, appositamente preparata, è uno schermo che accoglie labili composizioni fatte di impasti concettualmente mediati con la luce che consentono di cogliere anche impercettibili differenze per poi tradurle in espressioni del mondo sensibile che appaiono simili. In altre parole, la creazione di contrasti o la coesistenza di scale tonali finisce col rappresentare, per Alessandro Goio, un modo intenzionale di dare all'opera una dimensione plastica che fornisce nuova vitalità alla composizione dell'immagine-materia.
Immagine: Anna Caser

Iniziativa organizzata dall’Associazione Provinciale Amici delle Nefrologia (A.P.A.N.) con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento ed il Comune di Trento

Inaugurazione venerdì 12 novembre alle ore 18.00

Spazi espositivi Sala Thun di Torre Mirana
Palazzo Thun, via Belenzani 3, angolo via Manci, Trento
orario: 10.00-12.00 e 17.00-19.00
ingresso libero

IN ARCHIVIO [3]
A Statuto speciale
dal 3/4/2015 al 18/4/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede