In viaggio tra i videogiochi. Dagli anni '70, l'era dell'Atari, agli anni '80, quando i videogiochi entrano ormai nelle case con le console domestiche come il Commodore 64 fino ad oggi, con la PlayStation 3 e la Xbox 360, che non sono piu' delle semplici postazioni videoludiche, ma apparecchi multimediali con prestazioni ad alta definizione. Il progetto si articola in una mostra, una serie di incontri, una rassegna cinematografica e una giornata di sfide live.
a cura di Elisabetta Da Lio, Paolo Giacomello in collaborazione con Alessandro Conardi, Arianna Doria e Paola Maccaboni
"Dalla fotografia al cinema, specialmente digitale, dal teatro di parola alla ricerca musicale (...) dalla didattica sui nuovi linguaggi ai temi anche sociali della città (...) l'idea è di documentare e dibattere la contemporaneità nel suo farsi" annunciava Roberto Ellero, direttore del Centro, nell'editoriale del primo numero di questo magazine illustrando le linee programmatiche del Candiani.
Come ignorare allora una forma espressiva della contemporaneità, fenomeno di rilevanza oramai culturale, antropologica e sociale, quale il linguaggio videoludico?
A trent'anni da Pac Man, l'industria dei videogiochi è in grado di fatturare in un solo anno più dell'industria cinematografica, ma quanto, tra i non addetti ai lavori, è conosciuto realmente questo mondo e com'è percepito il fenomeno rispetto alle numerose chiavi d'interpretazione e di sguardi analitici?
Il progetto I Play Videogame, che si articolerà in una mostra, una serie di incontri, una rassegna cinematografica e una giornata di sfide live, non avrà come obiettivo stabilire la validità educativa del videogioco o stilare una classifica di videogiochi "buoni" o "cattivi". Si cercherà invece di tenere conto della complessità e della molteplicità delle sue forme espressive soprattutto in relazione ad altri linguaggi, primo fra tutti il cinema, con il quale intrattiene una relazione privilegiata (che non si limita agli adattamenti tra film e gioco e viceversa), ma anche la letteratura. Si indagherà sui nuovi fenomeni di sciamanesimo, caratteristici del videogioco moderno e sulle sue interferenze con nuove realtà, si parlerà degli effetti del medium sull'utente e della sua applicazione in campo didattico. Tutti argomenti di discussione nell'ambito dei dibattiti che riuniranno studiosi, critici e professionisti di ambiti e provenienze diverse.
I videogiochi quindi si studiano, ne sono esempio le adesioni entusiastiche delle Università di Venezia e di Verona, e i vari esperti di linguaggi e di comunicazione che hanno aderito all'iniziativa; i videogame si conservano, ne è esempio l'Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna, prezioso partner del progetto. Al Candiani i videogame si giocheranno: sarà possibile farlo in mostra oltre ad "ammirare" alcune delle console che hanno segnato l'evoluzione del mezzo dagli anni Settanta ai giorni nostri.
Elisabetta Da Lio
La mostra in programma al Centro Culturale Candiani - dal 13 novembre al 19 dicembre nell’ambito dell’iniziativa I Play Videogame- a cura di Elisabetta Da Lio, Paolo Giacomello in collaborazione con Alessandro Conardi, Arianna Doria e Paola Maccaboni realizzata grazie alla preziosa collaborazione dell’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna, Nintendo e Sony Computer Entertainment Italia.
Immagine © copyright Centro Culturale Candiani
Inaugurazione mostra - venerdì 12 novembre alle ore, ore 19.00
sala espositiva secondo piano
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7 - Mestre
dal lunedì al venerdì 15.30 - 19.30
sabato e festivi 10.30 - 12.30 e 15.30 - 19.30
ingresso libero