Velvet Glove. La prima mostra del giovane artista serbo raccoglie una serie di lavori su tela che nascono da una caccia alle immagini a partire dai libri di storia, vecchie foto, volumi di enciclopedie e testi scolastici trovati ai mercatini delle pulci.
a cura di Daniele Capra e Luigi Meneghelli
Arte Boccanera Contemporanea è lieta di presentare la personale di Nebojša Despotović Velvet Glove, prima mostra del giovane artista serbo nei propri spazi.
I lavori su tela di Velvet Glove nascono dalla volontà di recuperare la memoria ed il patrimonio fotografico individuale per riportare in superficie immagini, situazioni, odori ed atmosfere che sarebbero rimaste sepolte per sempre. In forma spontanea e personale la pittura del giovane artista ha infatti il potere di far riemergere pezzi di vita passata ed ormai dimenticata, come capitava a Proust con la madeleine. Così, senza mai essere stanco elogio del passato e di quello che è stato, Il suo lavoro concentra ed addensa ciò che il tempo ha senza ritegno diluito.
Le opere di Despotović nascono da una caccia alle immagini a partire dai libri di storia, dalle vecchie foto, dai vecchi volumi di enciclopedie e testi scolastici trovati ai mercatini delle pulci. Sono porzioni di memoria personale abbandonate che finiscono nelle mani di uomini distanti nel tempo e nello spazio, senza che vi sia nulla in comune tra colui che guarda ed i soggetti raffigurati. Non sono mai icone ma, al contrario, identità precise, persone che hanno vissuto, combattuto, amato, sofferto. La distanza, la carta ingiallita, testimoniano l’usura del tempo e la perdita del loro valore.
I bambini, le donne e gli uomini che Despotović ritrae – dopo averli scovati e riesumati all’oblio – nelle pose che avevano assunto di fronte l’occhio del fotografo, ci raccontano di un mondo che non c’è più e che è ormai saldamente entrato nel mare magnum della storia, probabilmente senza che essi ne siano stati protagonisti o personaggi riconoscibili. I loro nuovi ritratti testimoniano invece l’importanza del loro (o nostro) vissuto individuale, di tutto ciò su cui è necessario rivolgere lo sguardo e trattenere a futura memoria.
I colori cupi e plumbei, le tinte smorzate nella cromia ma pastose nella consistenza, i tratti fisiognomici accennati ma mai compiuti sino in fondo (ritrarre vuol talvolta dire mostrare anche ciò che non c’è), i dettagli delle suppellettili appena abbozzati ci fanno così vedere quello che di più importante abbiamo: la nostra identità. Che non è sempre chiara e perfettamente delineata, ma spesso nascosta fra le pieghe della nostra vita o le grinze di un guanto di velluto che inconsapevolmente un bambino ritratto da un anonimo fotografo tiene in mano.
Catalogo in galleria
Immagine: Senza titolo, 2010. Olio su tela 140x110 cm
Inaugurazione sabato 13 novembre ore 18
Galleria Arte Boccanera Contemporanea
via Milano 128/130 - Trento
orari: mar-sab 11-13 e 16-19
domenica, lunedi e festivi su appuntamento