Apparizione magica. Personale dell'artista con due installazioni concepite per la galleria e un percorso a ritroso dei lavori di Zaza fino agli esordi degli anni '70, tra fotografia e scultura, caratterizzate da un forte legame con la filosofia.
La galleria Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ha il piacere di ospitare Michele Zaza in una personale dal titolo “Apparizione magica” che inaugurerà Sabato 13 Novembre 2010 alle ore 17 presso lo spazio della galleria in Via Treviso, 17 - Alessandria.
Nello spazio della galleria SR CONTEPORARY DISTRICT, Sabrina Raffaghello presenterà le due installazioni concepite da Michele Zaza per la galleria e un percorso a ritroso dei lavori dell'artista fino agli esordi degli anni '70, segnando con alcuni lavori fondamentali il percoso artistico di uno degli l'artisti fodamentali della storia dell'arte contemporanea della seconda metà del '900.
Michele Zaza, fotografo e scultore, nasce a Molfetta (Puglia) nel 1948, la sua produzione artistica ha inizio negli anni ’70. La sua visione si basa sulla fine del pensiero avanguardistico e dunque anziché guardare al futuro, ricerca un legame con l’origine per ritrovare la dimensione mitica dell’uomo. La ricerca di Zaza muove dall’idea che “l’arte non offre possibilità alternative alla condizione umana, ma è al contrario la risultante di questa condizione” e, come tale, si perpetua nel pensiero umano.
A partire dagli anni ’80 e ’90 le sue opere fotografiche occuperanno una nuova dimensione, lo spazio reale, con la produzione di sculture in legno che rafforzeranno la fotografia e, a loro volta, trarranno forza da essa in una dialettica continua e reciproca. Lo spazio così diviene un luogo sacro, metafora dell’universo, del cielo e della terra. Forte è il suo legame con la filosofia che lo conduce a percorsi d’introspezione, utilizzando la fotografia come mezzo espressivo capace di immortalare alla perfezione il suo pensiero, attraverso soggetti come sua madre, suo padre e la sua stessa persona fino ad arrivare alle opere più contemporanee dove la sua indagine esistenziale si allarga alle figure della figlia e della compagna. Le composizioni delle sue opere si arricchiscono poi di elementi quotidiani che nelle sue mani diventano oggetti preziosi quali il pane, che simboleggia la cultura, la pietra, che rimanda alla natura, l’ovatta, i cromatismi forti, la luce e l’ombra, tutti simboli che lui interpreta e che costituiscono le chiavi di lettura del suo magico universo artistico.
Nel 1980 Zaza è invitato alla Biennale di Venezia con una personale. Successivamente, nel 1981 è a Parigi con una personale al Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Mentre a Ginevra, al Cabinet des estampes du Musée d’art et d’histoire esordisce nel 1991, e a Mosca nel 1996 presso lo Shchusev Architecture Museum con una serie di nuovi lavori ispirati a Hölderlin. Tra le collettive, nel 1977 e nel 1982 partecipa a Documenta di Kassel, nel 1975 alla Biennale di Parigi e nel 1977 alla XIV Biennale di São Paulo. Negli anni Ottanta e Novanta partecipa a mostre presso il Centre Pompidou di Parigi, la Nationalgalerie di Berlino, la Hayward Gallery di Londra, la Staatsgalerie di Stoccarda.
Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, tra cui: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basilea); Hamburger Bahnhof-Museum für Gegen¬wart (Berlino); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou Musée national d’art moderne (Parigi); Musée d’art moderne de la Ville de Paris (Parigi); Staatsgalerie (Stoccarda); Museum of contemporary art (Téhéran); Kunsthaus (Zurigo).
Inaugurazione 13 novembre ore 17
Sabrina Raffaghello
via Treviso, 17 (Antico Spedal Grande Chiesa SS. Antonio e Biagio) - Alessandria