Artista scozzese, nato nel '73, Avery si dedica dal 2004 ad un unico progetto: The Islanders che, attraverso testi, disegni, installazioni e sculture, descrive la vita su un'isola immaginaria: Onomatopoeia, dotata di una sua geografia, una sua flora, una sua fauna. La creazione e la descrizione minuziosa di un'infinita' di personaggi, di divinita', di scene e di fenomeni tendono a confondere lo spettatore, sia per il loro grado di finzione, sia per la loro perfetta singolarita'. A cura di Arabella Natalini.
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a cura di Arabella Natalini
EX3, Centro per l’arte contemporanea di Firenze inaugura venerdì 19 novembre 2010
Onomatopoeia part I, prima mostra di Charles Avery in uno spazio pubblico in Italia,
realizzata in collaborazione con Frac Île de France/Le Plateau di Parigi e Kunstverein di
Hannover.
Artista scozzese, nato nel 1973, Charles Avery vive e lavora a Londra. Dal 2004 si dedica
ad un unico progetto: The Islanders.
Attraverso testi, disegni, installazioni e sculture, The Islanders descrive la vita su un’isola
immaginaria, dotata di una sua geografia, una sua flora, una sua fauna. Un esploratore
conduce lo spettatore alla scoperta dei segreti dell’isola, dei suoi abitanti e delle leggi
particolari che la governano. Quello creato da Avery è un mondo complesso, strutturato
secondo regole precise, in cui ogni cosa ha un suo nome e una sua funzione.
Onomatopoeia è la città al centro dell'isola immaginaria, i Noumenons sono animali che
nessun cacciatore ha mai potuto catturare, l'arcipelago dell'Assioma di Wittgenstein è
circondato dall'Oceano Analitico....L'immaginazione straripante di Avery, la sua
sorprendente inventiva, non sembrano conoscere limiti. La creazione e la descrizione
minuziosa di un'infinità di personaggi, di divinità, di scene e di fenomeni tendono a
confondere lo spettatore, sia per il loro grado di finzione, sia per la loro perfetta singolarità.
Quella dell’artista è una grande impresa fittizia che, per alcuni aspetti caratteristici, ricorda
quelle di illustri predecessori come William Faulkner, Luis Borges o, nel campo dell'arte,
Marcel Broodthaers. In mostra, oltre a numerosi lavori su carta, sculture e
videoinstallazioni, saranno presentati una selezione di libri e film da cui l’artista ha tratto
ispirazione e un disegno, The port of Onomatopoeia, di oltre cinque metri di larghezza.
Il grande disegno costituisce il cuore della mostra: “Utility”, una delle numerose navi che
accompagnano turisti e avventurieri sull’isola, ha appena attraccato. Il molo è un via vai di
nativi, venditori, turisti con indosso la popolare maglietta con la scritta “I counted the gods
and they are infinite”, strani animali e mille altri personaggi ambigui. Le due porte di
ingresso, “dovere” e “identità”, forniscono una prima indicazione della principale attrazione
della città: l’eterna dialettica.
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curated by Arabella Natalini
Charles Avery’s first public exhibition in Italy, Onomatopoeia Part I, produced in
collaboration with Frac Île de France/Le Plateau in Paris and the Kunstverein Hannover,
opens at the EX3 Centro per l’arte contemporanea di Firenze on Friday, 19 November
2010.
Scottish artist Charles Avery was born in 1973 and lives and works in London. Since 2004,
he has been working on one project alone: The Islanders.
Through texts, drawings, installations and sculptures, The Islanders describes life on an
imaginary island, which has its own unique geography, flora and fauna. An explorer helps
the viewer discover the secrets, inhabitants and laws of the island.
Avery’s complex world is structured according to precise rules in which everything has a
name and a function. Onomatopoeia is the city at the centre of the imaginary island. The
Noumenons are animals that no hunter has ever been able to catch. The archipelago of
Wittgenstein’s Axiom is surrounded by the Analytic Ocean...
Avery’s exuberant imagination and his surprising inventiveness seemingly knows no
bounds. His infinite number of meticulously described characters, gods, scenes and other
phenomena amaze the viewer for their duplicity and their perfect singularity. Some of the
distinctive aspects of this artist’s great fictional undertaking recall those of illustrious
predecessors like William Faulkner, Luis Borges or fellow artist Marcel Broodthaers.
In addition to the many works on paper, sculptures and video installations, a selection of
books and films that inspired the artist are also on display, as well as The Port of
Onomatopoeia, a drawing that is over five metres long.
Forming the heart of the exhibition, this large drawing features “Utility”, one of the many
ships that carry tourists and adventurers to the island, just after it has landed. The dock is a
confluence of natives, sellers, tourists wearing the popular t-shirt that reads “I counted the
gods and they are infinite”, strange animals and hundreds of other ambiguous characters.
The two ports of entry, “Duty” and “Identity”, provide the first indication of the town’s main
attraction: the eternal dialectic.
EX3 è sostenuto da / EX3 is supported by
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Anteprima stampa Giovedì 18 novembre 2010, alle ore 12
Inaugurazione venerdì 19 novembre, ore 18.30
EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea
Viale Giannotti 81/83/85 - 50126 Firenze
Orario di apertura / Hours of operation:
dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 19.00. Venerdì fino alle 22.00 / Wednesday to Sunday,
11 am to 7 pm - Friday until 10:00 pm
Chiuso lunedì e martedì / Closed Monday and Tuesday