Palazzo Bonacossi
Ferrara
via Cisterna del Follo, 5 (Municipio di Ferrara)
0532 244949
WEB
Lucrezia Borgia
dal 4/10/2002 al 15/12/2002

Segnalato da

Studio Esseci




 
calendario eventi  :: 




4/10/2002

Lucrezia Borgia

Palazzo Bonacossi, Ferrara

Mostra dedicata alla sola figura di Lucrezia della quale ne ricostruisce il periodo ferrarese, che ebbe inizio nel 1502 e si concluse nel 1519.


comunicato stampa

In occasione del quinto centenario dall'arrivo di Lucrezia Borgia a Ferrara, il Comune ha promosso una serie di eventi per celebrare quell'avvenimento. Questa mostra, a cura di Laura Laureati, rientra in quel progetto. E' la prima dedicata alla sola Lucrezia e ne ricostruisce il periodo ferrarese, che ebbe inizio nel 1502 e si concluse nel 1519. Nelle prime due sale, tuttavia, non poteva mancare un richiamo agli anni romani di Lucrezia e ai loro principali protagonisti: il padre, papa Alessandro VI, il fratello Cesare, detto il Valentino, dipinti da Cristoforo dell'Altissimo, e lei stessa, Lucrezia, in un ritratto da Bartolomeo Veneto, proveniente dal Museo di Nîmes.

Dalla terza alla sesta sala sono esposti dipinti e sculture di Sperandio, Antonio Lombardo, Bartolomeo Veneto, Dosso Dossi e Bastianino che, oltre alla Borgia, raffigurano il duca Ercole e suo figlio Alfonso, cui Lucrezia andò sposa, che l'accolsero con la stessa magnificenza con cui l'aveva salutata Roma. Per l'occasione i letterati della corte estense composero testi poetici in onore della sposa. Tra questi Ludovico Ariosto che, nel suo epitalamio, paragona Lucrezia a Venere e canta il nuovo volto che Ferrara andava assumendo in quegli anni grazie all'"Addizione Erculea". Oltre a quello con Ariosto, anche il rapporto con altri letterati - Pietro Bembo, Ercole Strozzi e Giangiorgio Trissino - attesta il ruolo di musa ispiratrice da lei svolto a Ferrara. E' Pietro Bembo, presente in mostra ritratto da Tiziano, colui che intrecciò con Lucrezia la relazione più intensa, che culminò nella dedica alla duchessa, nel 1505, del suo componimento più famoso: Gli Asolani che, con le lettere che i due si scambiarono e la celebre ciocca dei suoi biondi capelli da Lucrezia, sembra, donata al poeta, documentano una relazione diventata per alcuni l'ennesima conferma della sua dissolutezza, per altri la testimonianza di un legame profondo ma ideale e poetico.

Poche sono le immagini di Lucrezia. Unici documenti certi, tutti esposti, sono le due medaglie fuse per lei a Ferrara e la targa in argento, eseguita da Giannantonio Leli nel 1512, nella quale la duchessa è effigiata mentre rende omaggio a San Maurelio per aver protetto Ferrara e la dinastia estense. E' un documento di vita vissuta questa targa, ma è anche testimonianza di un altro aspetto della sua personalità: una spiritualità che cresce con il trascorrere degli anni. Un segno di quella spiritualità è anche l'immagine della Beata Beatrice II d'Este, fondatrice del Monastero di Sant'Antonio in Polesine, che Bartolomeo Veneto avrebbe raffigurato con le fattezze di Lucrezia Borgia per la quale lavorava. Una copia settecentesca di quel dipinto si conserva in Sant'Antonio in Polesine e testimonierebbe la provenienza dell'originale da quel luogo. Un altro documento di tale spiritualità è la tavola di Dosso Dossi della National Gallery di Washington che raffigura Santa Lucrezia di Mérida, voluta da Lucrezia come opera di devozione privata. Una devozione che le consente di affrontare con serenità la morte, il 24 giugno 1519, come dimostra la lettera da lei inviata a papa Leone X due giorni prima di morire.

L'immagine di una Lucrezia responsabile dei più orrendi misfatti fu sancita da Victor Hugo, nel suo dramma Lucrèce Borgia del 1833, e da Felice Romani, che, nello stesso anno, trasse dal testo di Hugo il suo libretto per il melodramma Lucrezia Borgia, musicato da Gaetano Donizetti. E' soprattutto di Maria Bellonci il merito di averci restituito di Lucrezia un'immagine più equilibrata e storicamente attendibile.

A ideare l'allestimento, di straordinaria suggestione e componente essenziale della mostra, è stato un maestro come Pier Luigi Pizzi. Un altro maestro, il regista Florestano Vancini, ha fatto rivivere Lucrezia in un cortometraggio, anch'esso parte fondamentale della rassegna, ispirato a Lucrezia Borgia. Una intervista impossibile di Maria Bellonci, un testo di straordinaria intensità della principale studiosa di Lucrezia, alla quale la rassegna rende omaggio nel centenario della nascita.

La mostra è organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con i Musei Civici d'Arte Antica di Ferrara.

Orario: aperto tutti i giorni feriali e festivi, lunedì incluso, dalle ore 9 alle ore 19. Ingresso: euro 5,20; ridotto: euro 4,.10: Gruppi (almeno 20 persone): euro 4,10 (gratuito per un accompagnatore); gruppi scolastici: euro 3,10 (gratuito per due accompagnatori).

Cumulativi con Musei d'Arte Antica: euro 8,30

Cumulativi con mostra Sargent e l'Italia e Il Trionfo di Bacco : euro 16,00 . dà diritto ad un ingresso gratuito per un bambino fino a 11 anni.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0532.209988 fax 0532. 203064

Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel 049.663499 Fax 049.655098

Ferrara, Palazzo Bonacossi, Via Cisterna del Follo, 5

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