L'installazione di affreschi virtuali, ideata da Ida Gerosa e' pensata per interagire con i significati suggeriti dalla chiesa di S. Rita e intende raccontare, attraverso alcuni punti focali di attrazione, l'essenza dell'essere umano.
Inaugura martedì 23 novembre 2010 alle ore 18.00 alla Sala Santa Rita la mostra "Il tempio dell'uomo", un'installazione di computer art di Ida Gerosa con la musica di Nicola Sani, uno dei più noti musicisti elettronici contemporanee.
L'installazione, in programma sino al 15 dicembre 2010, è pensata specificamente per interagire con i segnali e i significati suggeriti dall'ambiente. La chiesa di S. Rita, oggi sconsacrata, è diventata iltempio dell'uomo. Uno spazio che racconta attraverso alcuni punti focali di attrazione, l'essenza stessa dell'essere umano.
Sull'antica abside, un grande schermo raccoglie un video che trasmette, in maniera quasi ipnotica, le sensazioni prodotte dall'inoltrarsi nella giornata. Più avanti, verso il centro della sala, alcuni teli leggeri, spostati dal "vento" raccontano il movimento costante che ci accompagna nel vivere. Mentre, in una nicchia la proiezione di immagini fisse crea una sorta di "affreschi virtuali". Nel buio della sala, il complesso dell'installazione è costruito per avvolgere lo spettatore e portarlo ad entrare nei significati suggeriti da immagini astratte in animazione.
L'iniziativa è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione di Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. La mostra è a cura di Stefania Fabri e Roberta Perfetti, l'allestimento è a cura di Maria Alessandra Giuri, il catalogo è edito da Palombi Editori.
Il Tempio dell'uomo diventa così, quel mondo quotidiano, costante, continuo che ci accompagna tutta la vita.
Dall'alba al tramonto, ogni giorno, portiamo avanti il nostro lavoro intriso di sogni, di desideri, di rapporti umani.
Dedichiamo all'azione del "vivere" le nostre energie, le nostre competenze.
Il Tempio dell'uomo è la nostra stessa esistenza. L'ambiente che respiriamo, che costruiamo.
L'atmosfera che ci avvolge si impregna quindi anche dei nostri pensieri, della nostra vita. E nell'etere, rimane impressa l'impronta della nostra esistenza. Le luci dell'alba ci spingono ad affrontare con attesa e curiosità ogni giornata che abbiamo davanti. Le ore che si susseguono si colorano di luci che ci fanno affrontare questo periodo, che speriamo sia il più evoluzionario della storia.
E inizia una comunicazione complessa, rapida e sollecitante con il resto del mondo. Con la nostra costante partecipazione vediamo crescere città, situazioni, rapporti. Le giornate diventano frenetiche fino a capire che il nostro personale lavoro è importante per contribuire a cambiare il mondo. Per cercare di renderlo più avanzato e innovativo.
Fino al momento in cui affaticati e… soli, gradatamente ci troviamo immersi nel buio della sera per "ricaricarci", pronti a iniziare una nuova giornata.
Ida Gerosa
Ida Gerosa ha studiato Psicologia all'Università "La Sapienza" di Roma e Arti figurative al Centro statale Arti Ornamentali, concentrando i suoi interessi sui temi della percezione visiva.
Dopo anni dedicati all'arte "tradizionale" (più di cento mostre, una "Via Crucis" in olio su legno per la chiesa di Tarquinia Lido, un libro "Il discorrere delle cose" di acquatinte e poesie), affascinata dal nuovo mondo tecnologico, dal 1984 al 1986 ha seguito uno stage di ricerca d'arte con l'elaboratore al Centro scientifico IBM di Roma durante il quale ha collaborato per creare il primo programma grafico a colori del mondo. Con lo stesso programma, dal 1986 al 1992 ha prodotto immagini d'arte al computer presso l'Istituto di Astrofisica spaziale del CNR.
Dal 1994 al 1997 è stata ospitata dalla soc. Tecnoteam per lavorare con un Risc 6000 e il programma TDI della Thompson.
Invitata nel 1994 alla Biennale di San Paolo (Brasile), i suoi lavori sono conservati anche nel Modern and Contemporary Art -National Museum of Women in the Arts di Washington e nella Banca Dati della InterCommunication Center di Tokyo.
"Pozzo di cristallo" (già esposto al Palazzo delle Esposizioni a Roma, nella mostra "La coscienza luccicante" - 1998) e "Dal volante" (già esposto alla 22° Biennale di San Paolo - 1994) sono opere permanenti del Museo Pecci di Prato.
L'Enciclopedia Italiana Treccani la riporta come una degli innovatori del linguaggio artistico in Italia, nel capitolo "Nuovi linguaggi".
Tra le moltissime mostre/proiezioni in Giappone, Australia, Stati Uniti, Europa e in varie città italiane, gli ultimi eventi a Roma sono installazioni particolari come quella a forma di mezza spirale del Palazzo dei Congressi all'EUR, nel 1989 e altre che prevedevano anche l'uso dell'acqua, come la proiezione sulla Fontana di Trevi, nel 1992 e sulla Fontana dei Fiumi a Piazza Navona, nel 1996 e recentemente sulla scalinata di Trinità dei Monti a piazza di Spagna e un'installazione sulla fontana Barcaccia sempre a piazza di Spagna nel 2008.
Ma moltissime e varie sono le mostre/installazioni in Italia e in Europa.
Ida Gerosa è stata invitata a parlare di computer art in molte università italiane. Ha fatto lezioni, sempre di computer art alla Facoltà di Lettere a La Sapienza a Roma e all'università di Roma 3 e all'università di TorVergata.
Diciotto tesi di laurea, sostenute in Università italiane, parlano del lavoro artistico di Ida Gerosa.
Ha scritto il libro/diario "Il pozzo dei desideri" (1995) che parla del percorso compiuto nel mondo della computer art. Ha collaborato con la rivista Mc-microcomputer per 5 anni.
È fondatore (1994) e direttore di un giornale web per l'arte in Internet, "Artnet-tentrA"
Inaugurazione martedì 23 novembre 2010 alle ore 18
Sala Santa Rita
via Montanara 8, Roma
Orario: 10.00-18.00 (dal lunedì al venerdì)
Chiusura: sabato e domenica
Ingresso libero