Doppia personale. Martin Sulzer si concentra prevalentemente sul rapporto tra espressione artistica e tecnologia, recuperando il linguaggio corporeo. L'artista francese Barthelemy Toguo propone invece un corpo di tre video tematici per la prima volta riuniti.
La mostra titolata MUTAZIONI, che il CACT Centro d’Arte Contemporanea Ticino inaugura il prossimo 27 novembre, è una doppia personale. Gli artisti sono Martin Sulzer (Germania, 1977) e Barthélémy Toguo (Camerun-Francia, 1967). Apparentemente diversi per il linguaggio usato, essi mostrano punti di contatto all’interno del tema proposto dal curatore con stilemi e temi contemporanei.
Da tempo Martin Sulzer si concentra prevalentemente sul rapporto tra espressione artistica e tecnologia, recuperando il linguaggio corporeo e corporale come tema dominante, che l’artista residente a Berlino sviluppa attraverso dinamiche del vivere la propria definizione all’interno della società dell’immagine. Ed è proprio la produzione smodata e lo sfruttamento di rappresentazioni visive che rende il suo lavoro apparentemente incoerente, quanto attuale per la capacità dell’artista contemporaneo – in generale – di superare la multi-medialità in direzione di una trans-medialità ormai diffusa in molti ambiti della società. Perfino il video o la fanzine o l’accrochage, ch’egli usa con frequenza, risultano totalmente indipendenti dal binomio mezzo-messaggio. Mutazioni è il tema non nuovo, ma sempre attuale, che lega la produzione artistica agli aspetti antropologici dell’essere umano. L’attenzione di Sulzer attorno all’uomo è prioritario nel senso di un’analisi approfondita attorno al modello sociale collettivo oppure nella direzione di una messa a confronto dell’uomo con la tecnologia, rimanendo la macchina uno dei suoi mezzi di produzione prioritari.
In Before/After (2010), l’artista tedesco mette in mostra un’installazione a muro contestuale e dai toni concettuali. Con immagini semplicemente fotocopiate/stampate su fogli di carta, ed accompagnate da testi apparentemente didascalici, l’artista rimette in discussione ironicamente il rapporto con il modello linguistico imposto dal mondo della comunicazione telematica. Più sarcastico è l’approccio tematico: le mutazioni che l’uomo fa sul proprio corpo, cure dimagranti e quant’altro per la propria accettazione nella tribù sociale catodica ed estetica.
Con Wetware (2010) l’autore crea una grande superficie carnale, che si muove e si modifica lentamente; le percezioni del corpo in continua mutazione, che Sulzer affida alla mediazione video, pone un importante accento sull’essere e divenire dell’uomo attraverso il modello estetico dettato dalla tecnologia. La società tecnologica produttrice di stereotipi imposti silenziosamente ed inconsapevolmente dal potere mediatico è il tema principale, che Sulzer denuncia in ognuno dei suoi lavori. Doe and Roe (2010) è la terza sua opera in mostra.
L’artista francese originario del Camerun Barthélémy Toguo propone un corpo di tre video tematici. Essi sono stati realizzati in tempi diversi e sono qui riuniti per la prima volta ed esposti tutti insieme. Circumcision 1 (1999-2007), Circumcision 2 (1999-2007), Circumcision 3 (2007) ci conducono verso il concetto di mutazione corporale e quello di identità culturale entro il rapporto di appartenenza a un’identità culturale e razziale messa a confronto con il fenomeno della diaspora e dello sradicamento. I temi dell’appartenenza e della lealtà culturale e societale sono qui esasperati entro quelli di integrazione, come sinonimo di assimilazione coatta e trasformazione delle alterità.
Mario Casanova, 2010
Inaugurazione 27 novembre ore 18
Centro d'Arte Contemporanea Ticino - CACT
Via Tamaro 3 - Bellinzona
fri, sat, sun 14-18
Free admission