L'occhio si nasconde. Grandi tele annegate nel colore e una serie di sculture inedite in vetro, legno e resina definiscono un racconto espositivo dominato dall'ambiguita' e giocato sulla relazione tra casualita' e opera d'arte.
A cura di Ludovico Pratesi
Grandi tele annegate nel colore e una serie di sculture inedite in vetro, legno e resina definiscono un racconto espositivo dominato dall’ambiguità e giocato sulla relazione tra casualità e opera d’arte, metafora implicita sulla contiguità tra vedente, veggente e visionario.
Nei dipinti una trama intricatissima di segni e decori si addensano sulla superficie, l’opera accoglie e racconta una porzione di mondo attraverso una grafia instabile e indelebile, costruendo un tessuto complesso di immagini in cui la riconoscibilità figurativa si disperde nell’indefinizione dei piani prospettici e nella totale assenza di una spazialità tradizionale.
L’attenzione dell’artista è rivolta a mettere in discussione il confine tra astrazione lirica e figurazione del quotidiano, tra stile decorativo e risultato intimista portando l’oggetto pittorico all’essenza profonda del suo essere: tutto è li sotto i nostri occhi, perfettamente dispiegato in quella superficie satura di immagini, di segni fino al limite dell’impenetrabilità. Nelle sculture l’attenzione si concentra sulla contrapposizione tra l’oggetto scelto e la sua trasformazione, tra formalismo scultoreo ed estetica del design, richiamandosi alla logica della differenza e segnalando l’approdo della ricerca al linguaggio.
“Classicità e sperimentazione sono il paradosso di una dialettica reciproca e simultanea, la bellezza contemporanea è percepita e concepita come una composizione di parti in contesa tra loro, dove il piacere visivo può trasformarsi in qualsiasi momento in abuso e dove l’oggetto più silenzioso può diventare molesto senza che ne capiamo i perché” spiega Carboni. La natura frammentaria e unitaria dell’opera, ritrae perfettamente quella della nostra epoca, un’unione di opposti che convivono nella loro diversità con tutte le incertezze e le contraddizioni.
Inaugurazione sabato 27 novembre, ore 11.30
Studio La Citta'
via Lungadige Galtarossa, 21 - Verona
Ingresso libero