Robert Barry
Christian Boltansky
Alberto Burri
Christo
Lucio Fontana
Brice Marden
Giulio Paolini
Richard Tuttle
Jannis Kounellis
Robert Barry
Giuseppe Uncini
Arman
Man Ray
Damien Hirst
Enrico Castellani
Toti Scialoja
La possibilita' di riproduzione in serie e' l'elemento conduttore delle opere in mostra. Si tratta prevalentemente di lavori su carta a tiratura limitata di un arco di tempo che spazia dagli anni '70 agli '80. Opere di Christian Boltansky, Damien Hirst, Christo, Enrico Castellani e altri.
Christian Boltansky, Alberto Burri, Christo, Lucio Fontana, Brice Marden, Giulio Paolini, Richard Tuttle, Jannis Kounellis, Robert Barry, Giuseppe Uncini, Arman, Man Ray, Damien Hirst, Enrico Castellani, Toti Scialoja.
La possibilità di riproduzione in serie è l’elemento conduttore delle opere in mostra: si tratta prevalentemente di lavori su carta a tiratura limitata, appartenenti ad un arco di tempo che spazia dagli anni ’70 agli ’80, realizzati con varie tecniche.
“In linea di principio, l’opera d’arte è sempre stata riproducibile. Una cosa fatta dagli uomini ha sempre potuto essere rifatta da uomini […] La riproduzione tecnica dell’opera d’arte è invece qualcosa di nuovo, che si afferma nella storia a intermittenza, a ondate spesso lontane l’una dall’altra, e tuttavia con una crescente intensità”. ( Walter Bnenjamin, L’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, 1935).
La riproducibilità ha significato la possibilità, per le opere d’arte, di avere una sorta di “ubiquità”, ovvero di divenire delle “fonti” i cui effetti possono essere avvertiti ovunque. In questo aumentato potere di diffondere le opere, risiederebbe la “condizione essenziale della resa estetica più elevata”, ossia la possibilità di sganciare la fruizione dell’opera d’arte dall’ hic et nunc della sua collocazione materiale o della sua esecuzione per renderla accessibile nel momento spirituale più favorevole e fecondo; e per rendere la loro presenza o la loro restituzione immediata in qualsiasi momento in cui essa venga richiesta.
In mostra i lavori di Giulio Paolini “Ciminiera dorica” , “Suite n°4” e un collage del 1967, di Boltansky un lavoro dal titolo “Le Concession” ,otto ritratti fotografici del 1996, con una tiratura di 50 esemplari, che affrontano il tema della morte e della memoria attraverso la serialità. Di Brice Marden sono presenti una griglia e un’ acquatinta degli anni ’70, i disegni e l’opera grafica dell’artista rappresentano un aspetto autonomo, determinante e imprescindibile della sua produzione artistica. Nel caso di Robert Barry l’artista non parla di opera, ma di proposizioni dell'arte, mettendo in evidenza i processi mentali che stanno a monte della formazione dell'opera d'arte, riducendone al massimo l'ingombro fisico. Le opere d Burri qui esposte, un cretto nero, una plastica nero su nero e una serigrafia, rappresentano la possibilità di riprodurre tecnicamente l’opera d’arte utilizzando i materiali più vari, lo stesso si può dire del collage, plastica su litografia, di Christo. Sono inoltre presenti due lavori di Fontana: un? acquaforte e uno strappo; infine un’opera di Richard Tuttle.
Inaugurazione martedì 30 novembre 2010 ore 19
Galleria Ugo Ferranti
via de’ Soldati, 25/A Roma
Orari: dal Lunedì al Venerdì 11 – 13 / 16 - 20
Ingresso libero