Mostra e convegno in onore del ritorno in Sicilia degli Argenti di Morgantina, trafugati trent'anni fa nelle campagne siciliane e rivenduti a mercanti e miliardari americani.
AIDONE (En), 01 dicembre 2010 – Scortati a vista dai carabinieri, gli Argenti di Morgantina sono finalmente “in buone mani”: il prezioso servizio d’epoca ellenistica, trafugato trent’ anni fa nelle campagne siciliane e venduto da tombaroli a mercanti e miliardari senza scrupoli, ha fatto definitivamente ritorno ad Aidone custodito all’interno degli imballaggi dove spicca l’emblema del Metropolitan Museum di New York
La consegna del prezioso e atteso carico – dal marzo scorso gli Argenti sono stati esposti a Roma, a Palermo e a Shangai - è avvenuta lunedì nel Museo Archeologico di Aidone a cura del Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Enna, Fulvia Caffo, e della responsabile dell’Unità Operativa Archeologica della Soprintendenza, Carmela Bonanno che avevano in custodia gli argenti a Palazzo Varisano. Ad attenderle al museo era il direttore del Parco Archeologico di Morgantina, Enrico Caruso. A vigilare su tutta l’operazione i carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico Siciliano coordinati dal comandante Giuseppe Marseglia.
Depositati nel laboratorio di restauro del Museo, gli argenti sono stati scartati uno alla volta e, finalmente, sono apparsi in tutta la loro magnificenza: una collezione di raffinatissimi vasi e piatti in argento dorato alcuni dei quali finemente cesellati a mano – come il medaglione con Scilla - destinati dal loro proprietario, l’Eupòlemos inciso su alcuni reperti, alla mescita del vino e delle spezie nei banchetti e ai riti sacri.
“Sacro agli dei”, infatti, recita l’iscrizione su uno dei reperti: il piccolo altare (bomìskos) dove gli antichi greci erano soliti bruciare i profumi durante i momenti di preghiera. “Per creare una nuova scena degna di ospitare gli argenti – spiega il direttore Caruso - sono stati svuotati degli ex magazzini: una delle sale, illuminata da tre ampie finestre, è il locale più bello e luminoso del museo. In progetto, grazie ai fondi PO FESR 2006-2013, c’è il raddoppio della superficie del museo che, con l’arrivo della Venere e con il sito di Morgantina, diverrà una meta ineludibile per la conoscenza delle antiche civiltà della Sicilia e del Mediterraneo”.
“Sacri agli dei”, dunque, è diventato il titolo del Convegno Internazionale di Archeologia - organizzato dal direttore Caruso, dal Soprintendente Caffo in collaborazione con il Sindaco di Aidone, Filippo Gangi - che, venerdì 3 dicembre, celebrerà il definitivo ritorno degli argenti nel Museo di Aidone. L’inaugurazione della nuova sezione espositiva si svolgerà alle 15.00 alla presenza del Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, dell’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Sebastiano Missineo, e del Senatore Francesco Rutelli che nel 2007, in qualità di Ministro della Cultura, siglò l’accordo bilaterale fra Italia e Usa per la restituzione di una serie di reperti trafugati illegalmente dal nostro Paese, venduti a ricchissimi collezionisti ed esposti per anni nei musei statunitensi. “La prima importante tappa – sottolinea l’assessore Missineo - di un programma di iniziative che consentiranno al territorio di Enna di tornare a vivere nel segno della cultura e dell’arte: Aidone non è Malibù e le strade dell’ennese non sono le highway californiane, ma questa è una grande occasione di riscatto che non dobbiamo farci sfuggire”.
Il Museo di Aidone è un ex convento dei frati cappuccini già ricco di preziose testimonianze del culto della “grande madre”, la dea Demetra – venerata in santuari proprio in queste valli degli Erei – che, con l’arrivo degli Acròliti (2009), degli Argenti (2010) e della celebre Venere di Morgantina, previsto per la primavera del 2011, si configura sempre di più come uno scrigno pieno di tesori per gli appassionati di arte antica.
IL CONVEGNO, ex Mattatoio (ore 9.30)
Al convegno, moderato dal Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali, Gesualdo Campo, e in programma dalle 9.30 nell’ex Mattatoio (Piazza Giovanni Paolo II) interverranno, oltre a Enrico Caruso, direttore del Parco, Pietro Guzzo, ex Soprintendente Pompei e protagonista del dibattito mediatico dopo il recente crollo della “Casa dei Gladiatori”, Jeannette Papadopulos, attuale soprintendente dello stesso sito archeologico nonché dirigente del Ministero dei Beni Culturali (MIBAC) e referente per il recupero delle opere d’arte rubate, Malcolm Bell III, l’archeologo statunitense di cui si deve il riconoscimento dei tesori d’arte trafugati in Sicilia ed esposti nei musei americani, Silvio Raffiotta, il magistrato siciliano che avviò il procedimento giudiziario per la restituzione delle opere, e il comandante dei Carabinieri Giuseppe Marseglia. Ad accogliere gli ospiti anche il Prefetto di Enna, Giuliana Perrotta, il Presidente della Provincia Regionale di Enna, Giuseppe Monaco, e il Soprintendente Caffo.
L’INAGURAZIONE DEGLI ARGENTI, Museo Archeologico di Aidone (ore 15.00)
Alle 15.30 il taglio del nastro della nuova sezione espositiva del Museo: per far spazio agli argenti e alla Venere, infatti, sono state di recente ricavate al pian terreno due nuove sale affacciate sulle colline e i boschi dell’entroterra ennese, un paesaggio ancora inalterato sotto il profilo naturalistico e poco antropizzato.
L’allestimento museale, curato dal direttore Caruso prevede, insieme ai sedici pezzi d’argento dorato, l’esposizione di una raccolta di reperti inediti provenienti dalla casa di Eupòlemos (III sec. a.C.) e recuperati durante le campagne di scavo degli anni Novanta dirette da Malcolm Bell. In mostra accanto agli argenti, saranno infatti una grande àrula (altare domestico), vasellame da mensa, anelli, spatole e stiletti in bronzo, vasetti miniaturistici e due “singolari” monete separate da duemila anni di storia e divenute simbolo della romanzesca avventura degli argenti. Si tratta di una sikeliòtan, la moneta coniata proprio a Morgantina intorno al 212 a.C. con l’effige di una dea, Persefone o Demetra – la grande madre il cui culto si celebrava nel Santuario S. Francesco Bisconti – e una moneta da cento lire del 1978 con la dea Atena e l’ulivo. Un prezioso indizio per gli archeologi-investigatori che, in un colpo solo, hanno potuto datare gli argenti di Eupòlemos – nascosti nottetempo nel 211 a.C. dal loro proprietario ai romani conquistatori - e gli ultimi scavi clandestini che per trent’anni hanno sottratto a un’intera comunità, quella ennese e siciliana, passato e futuro. “Gli argenti in mostra – aggiunge il Soprintendente Caffo - sono espressione della cultura di un centro della Sicilia fiorente come Morgantina e di una cultura classica che fu modello universalmente riconosciuto nei secoli e nelle civiltà successive”.
LA TOURNEE DEGLI ARGENTI (Roma – Palermo – Shangai)
Gli “Argenti di Morgantina”, restituiti all’Italia all’inizio del 2010, tornano ad Aidone dopo una tournèe coordinata dall’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana cominciata la primavera scorsa al Palazzo Massimo di Roma, proseguita al Museo Salinas di Palermo e conclusasi a Shangai, in Cina, in occasione dell’Expo. Al Museo Archeologico di Aidone gli argenti affiancheranno dal 3 dicembre gli Acròliti di Demetra e Kore (VI sec. a.C.) che, provenienti dal Bayly Art Museum della Virginia University, dal dicembre del 2009 si possono ammirare nell’allestimento realizzato con il contributo creativo della stilista Marella Ferrera che ha curato la “vestizione” delle due dee, madre e figlia. A chiudere il cerchio sarà l’ultimo “ritorno”, sancito dal protocollo siglato nel 2007 dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Siciliana e dagli Stati Uniti: quello della celebre Venere di Morgantina, trafugata nelle campagne ennesi negli anni Settanta ed esposta per 22 anni al Paul Getty Museum di Malibu, in California.
Ufficio Stampa Zephir di Carmela Grasso – melagrasso@tiscali.it – 349.26.84.564
Inaugurazione venerdì 3 dicembre ore 15
Museo Archeologico
Largo Torres Truppia, Aidone (EN)
Orari visite: lun-sab 9-18, dom. 9-13
Ingresso 4 euro (comprende la visita agli scavi del Parco di Morgantina)