The Office - contemporary art
Roma
via Ostilia, 31
06 39750996 FAX 06 39889715
WEB
Made in Japan
dal 2/12/2010 al 27/1/2011
lun-ven 10-18.30, sabato su appuntamento

Segnalato da

The Office - contemporary art




 
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2/12/2010

Made in Japan

The Office - contemporary art, Roma

Inaugurazione del nuovo spazio espositivo che si propone di dare un contributo alla vitalita' culturale romana creando un contatto fra i mondi del cinema e dell'audiovisivo e quello dell'arte. La prima mostra propone uno sguardo sul Giappone piu' provocatorio: Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura, Yo Akao, Hiroshi Sugimoto.


comunicato stampa

a cura di Graziano Menolascina

Nel cuore del quartiere storico del Celio, con i suoi 160 mq.di superficie, la nuova sede della società di produzione cinematografica Orisa produzioni in Via Ostilia 31, Roma, apre le porte all'arte contemporanea inaugurando un nuovo spazio espositivo: The Office – contemporary art. Fondata dal regista Cristiano Bortone, l’Orisa produzioni negli anni si è contraddistinta per la qualità dei suoi progetti audiovisivi: da lungometraggi come “Rosso come il cielo” di Cristiano Bortone (2007) vincitore del David Giovani 2007 e di più di venticinque festival internazionali a “Saimir” di Francesco Munzi (2005), Menzione speciale alla 61° Mostra del cinema di Venezia e vincitore del Nastro d’argento come Migliore Opera prima, al più recente “Indovina chi sposa mia figlia” di Neele Vollmar, coproduzione italo-tedesca interpretata da Lino Banfi e Sergio Rubini, che in Germania ha superato 1 milione e 500.000 spettatori; a documentari d’autore e programmi televisivi innovativi come “Ritratti d’Autore” (Tele+), “A noi piace corto” (Studio Universal), “Diario di Classe” (Rai 3 – Discovery).

Con questo nuovo spazio si propone di dare un contributo alla vitalità culturale romana creando un contatto fra i mondi del cinema e dell’audiovisivo e quello dell’arte e offrendo un punto di incontro anticonvenzionale tra nuovi linguaggi. La mostra di inaugurazione, in collaborazione con A&G Gallery e curata da Graziano Menolascina, sarà intitolata ''Made in Japan''. Uno sguardo sul Giappone più provocatorio e originale, presenterà opere di tre protagonisti assoluti dell'arte contemporanea internazionale: Nobuyoshi Araki Yasuma Morimura, Hiroshi Sugimoto, a fianco del più giovane Yo Akao, da tempo attivo in Italia. Saranno esposte installazioni, sculture ed opere fotografiche che raccontano quattro espressioni diverse di quella sensibilità tipicamente nipponica in bilico fra shock e spiritualità. Nobuyoshi Araki (Tokio, 25 maggio 1940) celebre fotografo giapponese noto principalmente per le sue opere di genere erotico. Dopo aver studiato fotografia, si trasferì per lavoro a Dentsu, presso un'agenzia pubblicitaria, dove conobbe la sua futura sposa Yoko. Dopo il matrimonio pubblicò una raccolta di fotografie (Sentimental journey, 1971) scattate alla moglie durante il loro viaggio di nozze. Le foto fecero scandalo per lo sguardo intimo e la carica erotica e cominciarono a costruire l’immagine di artista dannato di Araki. Per la forza delle sue immagini fu arrestato diverse volte con l'accusa di oscenità prima di essere consacrato sulla scena artistica internazionale. Ha esposto in tutto il mondo e pubblicato oltre 350 libri. Attualmente è in corso una sua importante retrospettiva a Losanna.

Yasumasa Morimura (Osaka, 1951)

Dal 1985 Morimura prende in prestito immagini della cultura artistica e popolare di tutto il mondo (da Manet a Rembrandt a Cindy Sherman) inserendo in modo ironico e provocatorio il suo viso e se stesso al loro interno. I suoi soggetti sono spesso personaggi già parte dell'immaginario collettivo, masticati e digeriti dai media di comunicazione di massa, come Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Hitler, Frida Kahlo, Mao. Questa rivisitazione dei miti e delle icone occidentali che hanno invaso, dal dopoguerra in poi, la società giapponese, producono nell’osservatore un effetto di estraniazione e riflessione critica. Personali di Morimura sono state ospitate fra l’altro dal Museum of Contemporary Art di Chicago (1992), dal Guggenheim Museum di New York (1994), dallo Yokohama Museum of Art (1996), dal Museum of Contemporary art di San Diego (2006).

Yo Akao (Tokio, 1974)

Nato a Tokyo, Yo Akao si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna arti plastiche. Giardiniere dell'arte contemporanea, Akao crea delle installazioni viventi, ricche di linfa: erba e muschi interagiscono con acqua, pietre, sabbia. Nella cultura giapponese il giardino non è un semplice ornamento architettonico ma è sempre parte intergrante dell’ambiente umano che lo circonda. E’ così che, tra simbologia e natura e ispirandosi all'antica tradizione dei giardini Zen, le sculture di Akao reinterpretano con materiale organico la realtà che ci circonda.

Hiroshi Sugimoto (Tokio, 1948)

Trasferitosi negli anni ‘70 a New York, l'artista negli anni ha usato la macchinetta fotografica con gli occhi di uno sculture, pittore, architetto. Centrale nella sua poetica l’idea che la fotografia sia una sorta di macchina del tempo che cristallizza per sempre la realtà circostante. Le sue immagini mirano ad una sorta di nitore classico, ad un’aurea immortale. Negli ultimi anni si è cimentato sulle architetture, edifici o particolari architettonici che sceglie di isolare dal contesto urbano e dove l'immagine, spesso fuori fuoco e senza presenza umana, sembra sfumare in un mondo onirico, forse la visione dell'ultimo uomo rimasto sulla terra. Ha avuto personali al Metropolitan Museum of Art e al MOMA di New York; al Contemporary Arts Museum di Houston; al MCA Chicago e all’Hara Museum of Contemporary Art di Tokyo. Nel 2001 è stato insignito del Premio alla fotografia dalla Hasselblad Foundation International. Nel 2005 l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington e il Mori Art Museum di Tokyo, gli hanno organizzato una grande retrospettiva.

Inaugurazione: venerdì 3 dicembre 2010, ore 19

The Office - contemporary art
via Ostilia, 31 - Roma
Orari: dal lunedi al venerdì 10 – 18:30. Sabato su appuntamento
Chiuso domenica e festivi
Ingresso libero

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