In mostra cinque artisti di diversa formazione che presentano opere di fotografia, disegno, video e installazione su temi riconducibili alla simbologia del solstizio invernale.
Continua la collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura e l’Associazione Artelier che quest’anno propone un’esposizione di opere di una collettiva di artisti, curata da Domenico Maria Papa, sul tema del processo creativo in continuo divenire, una riflessione che ben si inserisce nell’ambito della prima edizione di RAM nel segno della creatività – Padova 2010.
Ezio Bedani, Tomaso Boniolo, Richard Khoury, Youliana Manoleva, Chiara Paderi sono cinque artisti di diversa formazione che presentano opere di fotografia, disegno, video e installazione su temi riconducibili alla simbologia del solstizio invernale: l'oscurità e la luce, la terra, la trasformazione profonda.
Il solstizio d'inverno, sin dall'antichità, è un momento carico di simbologie, indicando il massimo allontanamento del sole e il permanere più a lungo dell'oscurità nel nostro emisfero. Il buio, il raffreddarsi della terra, l'irrigidirsi dell'inverno, il freddo sono condizioni che impongono allo spirito di ritrarsi in una intimità profonda che, però, può essere ragione di trasformazione.
Per questo motivo in molte culture il solstizio d'inverno è correlato a festività che celebrano il passaggio e l'attesa di una nuova stagione. Il movimento verso una riflessione silenziosa e interiore, dalla quale trarre forza di cambiamento e nuova capacità espressiva, è all'origine di ogni manifestazione creativa.
Il solstizio d'inverno rappresenta, dunque, in modo simbolico, la condizione di elaborazione propria del lavoro dell'artista.
Ezio Bedani propone una genealogia di esseri mostruosi che abitano un ambiente domestico fatto di vecchi mobili, ma anche gli angoli dello spazio espositivo, quasi a realizzare in mostra un'invernale saga nordica. Tomaso Boniolo usa materiali comuni ai quali, però, attribuisce la capacità di essere portatori di una luce che li trasforma in oggetti metafisici. Richard Khoury documenta una pratica decorativa indiana rivolta al suolo e alla terra che rimane un'opera effimera. Youliana Manoleva, porta in mostra oggetti di scarto ma organizzati come se si trattasse di un importante allestimento museale; a questi l’artista affianca cuscini di ceramica bianca su un fondo di terra, un video e immagini fotografiche scattate durante una veglia notturna. Chiara Paderi continua la sua ricerca sul rapporto tra il sé e il paesaggio, con la rappresentazione di autoritratti che questa volta si fanno notturni, illuminati solo dalla luce abbagliante di un flash.
«Il percorso espositivo – afferma il curatore Domenico Maria Papa - è condotto sul limite tra la luce e la notte dell'inverno, tra l'interno della galleria e l'esterno della città, a rappresentare la condizione propria dell'artista che medita sul proprio lavoro, e che porta l'opera spesso al limite del percepibile».
All'inaugurazione una performance di Chiara Paderi introdurrà i visitatori alla mostra.
Catalogo a cura di Artelier
Inaugurazione venerdì 10 dicembre ore 18.30
Sala Samona'
via Roma - Padova
Orario: 10.00-13.00, 15.30-18.30
Ingresso libero