Drafting Emotions e' un percorso di ricerca e sperimentazione incentrato sulle nuove geografie generazionali che focalizza l'attenzione sui giovani nella societa' globale. Un progetto di Gennaro Castellano, in collaborazione con Reporting System, Milano e inCulture, Amburgo.
un progetto di Gennaro Castellano
in collaborazione con Reporting System, Milano e inCulture, Amburgo
Il progetto realizzato nel 2007 viene riproposto oggi in una mostra al Liceo Artistico Caravaggio di Milano,
nell’ambito del progetto “Didattica e Arte contemporanea”. Per l’attualità dei temi trattati e l’originalità
della metodologia messa in atto è un’occasione di riflessione sul tema della società interculturale e sulle
risorse che l’arte può mettere in campo in questa sfida epocale.
Drafting Emotions è un palcoscenico di visibilità attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea.
È una modalità di comunicazione e di scambio con l’universo giovanile.
E’ un viaggio attraverso storie personali, immaginari, vissuti, luoghi fisici, universi mentali.
Drafting Emotions è un percorso di ricerca e sperimentazione incentrato sulle nuove geografie
generazionali che focalizza l’attenzione sui giovani, su come percepiscono e rispondono ai
cambiamenti in corso nella società globale, sempre più impregnata della presenza di culture extra
nazionali. E’ possibile che in linea generale gran parte dei giovani abbia automaticamente superato
l’impasse del confronto con l’altro, inteso come portatore di usi, costumi, comportamenti diversi
da quelli percepiti come nazionali, aspetti che forse per le giovani generazioni significano sempre
meno. Il progetto analizza i contraccolpi di questo stato di fatto concentrandosi su quei segnali di
malessere che provengono da aree di minoranza, non per questo meno incisive, come la rivolta
delle periferie nelle capitali europee, la radicalizzazione del conflitto religioso che trova forte
proselitismo nelle nuove generazioni o il fenomeno del bullismo e delle baby gang che evidenziano
le contraddizioni del sistema.
Alcuni di questi argomenti ci hanno spinto a voler conoscere
meglio le idee e i comportamenti dei protagonisti della società futura; consapevoli che l’ampiezza
dell’ambito di ricerca “i giovani” costringe necessariamente a ridurre l’inquadratura e a prendere
in esame microcosmi emblematici, la nostra attenzione si è concentrata su due classi di scuola
superiore presso l’Istituto Oriani-Mazzini di Milano e il Gymnasium Ohmoor di Amburgo.
Sono stati organizzati una serie di workshop che hanno visto gruppi di studenti delle due scuole
agire come collettivo di progettazione e partecipare alla realizzazione di un video, una delle forme
espressive tramite cui più sinteticamente è veicolato un messaggio culturale, e di un giornale, un
contenitore di segni, sogni, messaggi, visioni in cui sono confluiti i materiali più vari, raccolti durante
il workshop (vecchie foto di famiglia o dei luoghi di provenienza, disegni, poesie, testi, immagini dal
web, articoli di giornale, ecc.).
I workshop si sono sviluppati con l’individuazione di alcune tematiche, per esempio cosa i ragazzi
intendevano per “straniero, familiare, prossimo o altro”, sviluppando le quali si sono concretizzati
dei concetti che poi sono stati trasformati in slogan. Un esempio per tutti “can I be cool without
being violent” in cui la tematica della violenza giovanile si esplicita con un linguaggio immediato.
Partendo dunque dal confronto sulle macro-tematiche e arrivando ai contraccolpi che esse
hanno sul tessuto sociale locale, abbiamo ideato e realizzato dei manifesti, concentrandoci anche
sull’aspetto estetico della comunicazione, utilizzando diversi strumenti: immagini dal web, pittura,
scrittura, fotografia, collage.
Dall’esigenza di veicolare i messaggi all’esterno della scuola è nata, infine, l’idea di organizzare
degli happening nello spazio pubblico che si sono concretizzati ad Amburgo in un viaggio nel
quartiere con il furgone di uno degli studenti attrezzato per l’occasione con striscioni, cartelloni e
registrazioni audio ed a Milano in una manifestazione per le vie della città; studenti, professori ma
anche addetti del mondo dell’arte e dei media, hanno sfilato nelle vie adiacenti la scuola portando
tra la gente il loro messaggio e una genuina voglia di comunicare.
Inaugurazione 14 dicembre 2010, alle ore 18 – Aula Mostre
LAC Contemporary Art
Liceo artistico “Caravaggio” via Prinetti, 47 - Milano
orario: lunedi al venerdi ore 9.30 - 16.30 - sabato 9.30 - 13.30, festivi chiuso
ingresso libero