Marcella Adago
Emanuele Pastoressa
Valentina Chiapperini
Marta De Gennaro
Silvana De Palma
Marina Santeramo
Paolo De Santoli
Gianpaolo Altamura
Ruggero Maggi
Pierre Restany
Sfiga 221. Giocando sulle corde dell'ironia, la mostra raccoglie elaborati grafico-pittorici e poetico-letterari ispirati alla superstizione. Le opere misurano tutte 13 cm per 17 (di qui il prodotto: 221).
Figlia di RA e sorella dell’EdicolaRaRa, MandRagoRa è l’ultimogenito luogo artistico
in seno ad una Terlizzi sempre più viva ed attiva dal punto di vista culturale, un
nuovo, piccolo spazio epositivo, concepito dal prolifico genio di Paolo de Santoli e
dalla poliedrica volontá di Giocchino Tricarico. Mandragora ruba il nome alla
"magica radice" tanto cara agli alchimisti di mezzo millennio fa, avendo le radici
biforcute a guisa di figura umana (maschile e femminile) e proprietá anestetiche.
Tale forma e potere probabilmente contribuirono a far attribuire alla mandragola
poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari (infatti la mandragora era uno
degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche, magiche
e leggendarie). Nel cuore del borgo antico, tra la Cattedrale e la Torre Normanna,
MandRagoRa si apre all’esperienza creativa, con un doppio ingresso su corso Umberto
I, ai numeri civici 30 e 32, due porte in vetro come occhi aperti che guardano e si
fanno guardare. Ed è per questa vocazione al "doppio" che MandaRagoRa, volendo
essere produttiva fucina artistica, diviene luogo di passaggio o meglio luogo di
mezzo, crocevia di fantasia, unione di contrari, di forze simili ma opposte, come il
nero e il bianco, il maschile e il femminile, la destra e la sinistra, il sole e la
luna. Qui, oltre i due vetri da cui l’ambiente prende luce, elementi distinti eppure
indivisibili si uniscono e come nella migliore tradizione alchemica, quando questo
accade si origina l’OPUS, l’OPERA, la sublimazione della materia, metafora e
prodotto del processo creativo. A guardia del doppio ingresso, un mascherone
apotropaico fa veglia e monitora idealmente il passaggio, dall’alto dei suoi occhi
di pietra, ieratico e grottesco allo stesso tempo.
E con questo spirito di-vertito e ironico che MandRagoRa apre i battenti e, nel
giorno del suo battesimo, inaugura il suo primo appuntamento: "sfiga 221. Massimo
prodotto del 13 x 17" una mostra di immagini e parole, un connubio antico tra due
forme di linguaggio diverse eppure affini. L’immagine che si fa racconto incontra la
parola che suggerisce visioni. "sfiga221" è un’esposizione d’arte dal titolo
pretestuoso e provocatorio, scaramantico e scherzoso. La necessitá d’esorcizzare le
paure ha l’etá della presenza umana sulla terra. Dai graffiti nelle caverne ai più
recenti mascheroni "portafortuna", l’uomo ha sempre cercato di tener lontano il
male, spesso trascendendo i confini del profano e sfociando nel sacro e viceversa,
affidandosi fiducioso ad entitá superiori o altre, qualora non fosse stato capace di
vincere i propri timori. La superstizione, più forte lí dove regna l’ignoranza, ha
accompagnato l’uomo quasi come peculiaritá della sua natura. Questa mostra,
"sfiga221", giocando sulle corde dell’ironia, raccoglie elaborati grafico-pittorici
e poetico-letterari in che misurano 13 cm per 17 (di qui il prodotto: 221).
(S. De Palma)
"Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male"
(E. de Filippo)
Inaugurazione 17 Dicembre 2010 ore 20
MandRagoRa
corso Umberto I, 30-32 - Terlizzi (BA)
Visite su appuntamento
Ingresso libero