Alessandro Ciffo, DumDum (Marco Stefanini) e Andrea Salvetti. I tre designer italiani, sperimentando nuove tecniche e nuovi materiali danno vita a inedite combinazioni estetiche, creando pezzi unici che uniscono forma e funzione.
Alessandro Ciffo, DumDum (Marco Stefanini) e Andrea Salvetti con le loro opere si inseriscono in modo del tutto originale all’interno del dibattito che vede protagoniste arte e design, esponendo opere-oggetto dove “ la funzione non è scindibile dalla visione” (Romanini). I tre designer italiani, sperimentando nuove tecniche e nuovi materiali danno vita a inedite combinazioni estetiche, creando pezzi unici che uniscono forma e funzione. Opere, dunque, non riproducibili in modo seriale come normalmente avviene per il design industriale, ma autoprodotte dagli stessi artisti-artigiani. Un percorso dal design all’arte e viceversa che segna la possibilità di nuove prospettive.
Alessandro Ciffo (Biella 1968) basa la propria ricerca artistica sulla sperimentazione di un unico materiale: il silicone. Tale sostanza, attraverso l’uso sapiente della tecnica di fusione e l’applicazione di vari strati a spatola utilizzate dall’artista, diventa, plasmabile al punto da renderlo come il bronzo o la terracotta per lo scultore. In mostra un’installazione creata appositamente per gli spazi della galleria di Lampade della serie “Led Monolight”, forme-opere in cui luce e colore attraverso il silicone creano nuove atmosfere ( nell’ultimo anno di attività si citano la personale al Museo Plart di Napoli, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e alla Triennale di Milano a cura di Alessandro Mendini).
DumDum (Berna 1960) ha un primo approccio artistico verso il mondo della pittura e della scultura e solo verso la fine degli anni ’80 si avvicina al design. Giochi di pieni e di vuoti, forme naturali e oggetti quotidiani nascono dall’utilizzo di materiali eterogenei vetro,acciaio,ferro, pietra, legno e corda, che diversamente combinati creano nuovi equilibri e differenti possibilità creative. In mostra alcune tra le più recenti creazioni: il portacandela “Garopaba”, la Libreria “Rooms”, esposta per la prima volta in galleria, il pouf “Nasse”, il portaombrelli “Paloma” e le sedie “Reti di Manila”, che nascono dall’intreccio di corde su strutture in alluminio. (Di lui si segnala il recupero e restauro di un acquedotto del 1915, definito dalla televisione francese “una delle più belle case del mondo” e l’opera “Gabbia” realizzata per Vinicio Capossela)
Andrea Salvetti (Bozzano,Lucca, 1967) trae ispirazione dalla vita comune, dalla quotidianità e dal contesto naturalistico. La produzione di Salvetti recupera i concetti artigianali, il rapporto diretto con i materiali e con l’esecuzione delle tecniche per creazioni a tiratura limitata se non unica. Le sue forme, macro-nidi, alberi, forme zoomorfe, alludono al referente reale ma vengono, semplificate, trasposte concettualmente. Il suo è un percorso dalla forma alla funzione che mira a creare una sintesi tra spazio e opera. In mostra un’installazione composta da cassette “Ortofrutta”, l’inedito tappeto “Geco MC”, ispirato a Escher, una poltrona “Nido”, alcuni elementi in bronzo della serie “Uova” e due creazioni della serie “Totem Tronchi”. Dal 2007 collabora con Philippe Starck. Le sue ultime creazioni sono in prestigiose collezioni come l’Hotel Meridien Los Angeles o la collezione Swarovski.
Inaugurazione Sabato 18 Dicembre 2010 - h.19
Galleria Paola Verrengia
via Fieravecchia, 34 - Salerno
lunedi-venerdi 16.30 - 20.30; sabato 10.30 - 13 e 17-21