Cecilia Ferranti - Ufficio stampa di(af)fetti
Di(af)fetti. Due artisti, due storie, due differenti approcci al mondo della ceramica. Un unico obiettivo estetico ed ecologico: restituire dignita' a un oggetto difettoso, altrimenti destinato alla distruzione. I due artisti si sono lasciati ispirare dai manufatti imperfetti delle ceramiche Rampini e Cerbella, reinterpretandoli, ciascuno con le proprie tecniche espressive.
Due artisti, due storie, due differenti approcci al mondo della
ceramica. Un unico obiettivo estetico ed ecologico: restituire dignità a un oggetto difettoso,
altrimenti destinato alla distruzione. Nella mostra “di(af)fetti”, a Gubbio dal 19 al 29 dicembre
presso gli ex archivi della Residenza municipale in via Lucarelli, Maddalena Vantaggi e Gabriele
Tognoloni si lasciano ispirare dai manufatti imperfetti delle ceramiche Rampini e Cerbella e li
reinterpretano, ciascuno con le proprie tecniche espressive.
Maddalena Vantaggi, ideatrice del
progetto, sceglie la pittura a freddo e con una semplice penna bic o dei pennarelli “gioca” a
reinventare una nuova e originale veste ai pezzi fallati. Gabriele Tognoloni approfitta, invece, delle
possibilità assemblatorie offerte dai piatti difettosi e dai frammenti di biscotto (semilavorato non
smaltato) per creare forme inusuali e creative, cuocendo una seconda, e spesso una terza volta, i
pezzi poi smaltati e sapientemente dipinti a mano.
La mostra “di(af)fetti”, proponendo una nuova sinergia tra artista e bottega artigianale, vuole
essere l’incipit di un processo di rinnovamento della ceramica locale, in un momento di forte crisi
del mercato.
«Gubbio ha una lunga e ricca tradizione in questo settore – spiega l’artista Tognoloni – e se
adeguatamente valorizzata la ceramica sarebbe potuta essere un grande motore dello sviluppo
economico della città. Spero che iniziative come “di(af)fetti” possano riportare l‟amore per questa
arte».
Gubbio è la terza tappa del progetto, dopo che la designer e grafica Maddalena Vantaggi l’ha
proposto al “Festival dell’Artigianato” di Firenze e il “Multimedia Art and Food Festival” di Fermo.
«Sarebbe interessante se “di(af)fetti” si strutturasse come format: in ogni edizione del progetto mi
piacerebbe coinvolgere un artista diverso», spiega l’artista eugubina che poi ricorda l’impatto
ecologico ed economico dell’iniziativa. «Rimettere in circolazione un bene ancora utilizzabile,
allungandone il ciclo di vita, evita il consumo di materie prime per la produzione di uno nuovo.
Inoltre, recuperando i manufatti difettosi, si risparmiano l‟energia e i costi necessari per lo
smaltimento che le imprese sono costrette ad effettuare almeno una volta all‟anno».
Oltre all’aspetto ecologico, la rassegna “di(af)fetti” ha un rilevante valore concettuale, che trova il
suo fondamento nella storia dell’arte, soprattutto dell’ultimo secolo.
«In tutto il „900 il frammento ha esercitato un notevole fascino – spiega il critico Ettore Sannipoli –
basti pensare ai magistrali esempi offerti da Gaudì al parco Güell di Barcellona, realizzato con
variopinte ceramiche di recupero e pezzi di vetro o agli arredi della casa di Jorn ad Albissola
Marina, arricchita con pannelli murali in ceramica. Nel campo del design sono da ricordare gli
esperimenti di Enzo Mari, che nei vasi “Per forza di levare” (1994) colpisce con colpi di mazza i
cilindri in porcellana di grosso spessore per ottenere forme fratturate sempre diverse».
La mostra, organizzata con la collaborazione dell’associazione “La via di mezzo” e' patrocinata
dall’assessorato all’Ambiente della Regione Umbria e dal Comune di Gubbio.
Inaugurazione domenica 19 dicembre 2010, alle ore 18
ex archivi della Residenza municipale
via Lucarelli - Gubbio (PG)
orario: tutti i giorni dalle 10,30 alle 13 e dalle 17 alle 20
ingresso libero