Alessio Girella, Marco Minola, Niccolo' Rossi, Sarhtori. Gli artisti in mostra, molto diversi per generazione e percorso, sono accomunati da una sensibilita' condivisa e dalla curiosita' verso ''il luogo'', inteso in senso geografico, sociale e psicologico.
a cura di Lucilla Trotta
con la collaborazione di Emanuela Torre
VISUAL ART: Alessio Girella, Marco Minola, Niccolò Rossi, Sarhtori
SOUND ART: arch. Francesca Donato
“ L’uomo che viaggia e non conosce ancora la città che lo aspetta lungo la strada, si domanda come sarà la reggia, la caserma, il mulino, il teatro, il bazar. In ogni città dell’impero ogni edificio è differente e disposto in un diverso ordine: ma appena il forestiero arriva alla città sconosciuta e getta lo sguardo in mezzo a quella pigna di pagode e abbaini e fienili, seguendo il ghirigoro di canali orti immondezzai, subito distingue quali sono i palazzi dei principi, quali i templi di grandi sacerdoti, la locanda, la prigione, la suburra…”
Dal 13 gennaio gli spazi dell’Associazione Sassetti Cultura ospiteranno la mostra collettiva di Alessio Girella, Marco Minola, Niccolò Rossi, Sarhtori. Gli artisti, molto diversi per contesto, generazione e percorso, sono accomunati da una sensibilità condivisa e dalla curiosità verso “il luogo”, inteso in senso geografico, sociale e psicologico. Le opere di ciascun artista si profilano come uno spazio urbano incentrato sulla contemporaneità. Se si osservano, all’interno di questa prospettiva, i principali progetti artistici in atto durante la mostra, si noterà come essi siano pensati in una corrispondenza che esprime esattamente una relazione tra ciò che è movimento, transizione e tutto ciò che permane. Nelle città invisibili Calvino sembra inseguire l’esigenza di piegare le zone oscure del proprio mondo interiore alla chiarezza di una sistemazione razionale. Le pietre con cui edifica le sue architetture da incubo sono i ricordi, i desideri, i sogni, le assenze. Così l’oggi del mercante Marco Polo in terra straniera viene proiettato sul passato che avvolge il presente, ci obbliga a leggere l’esperienza con la coscienza perenne della mancanza e con l’osservazione dei particolari; solo così un anonimo pezzo di legno recupera la sua storia: l’albero da cui fu tagliato, la prima notte che ha trasformato la gemma in un nodo, i tronchi della zattera che discende il fiume, le donne alla finestra che guardano il movimento, i particolari nascondono la vita.
Suoni invisibili permeano le città, si muovono nel contesto urbano e interagiscono con la nostra quotidianità. La musica rivela le articolazioni dei luoghi e delle esperienze sociali, riempie lo spazio e ne supera i confini fisici. Ci conduce verso luoghi immaginari in cui ognuno di noi può rifugiarsi. Ai suoni invisibili delle città molti compositori hanno dedicato le loro opere musicali raccontando, attraverso le note, storie di persone e di luoghi che inevitabilmente si intrecciano. Luci, ombre, provvisorietà e complessità della realtà urbana attraversano la musica che diventa un’astratta messaggera di ciò che vogliamo essere e di ciò che vogliamo fare.
Inaugurazione 13 gennaio ore 18
Associazione Sassetti Cultura
via Volturno, 35 - Milano
Lun-dom 15.30-19.30
Ingresso libero